Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Aretino
Il Marescalco

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO PRIMO
    • Scena IX
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

Scena IX

PEDANTE e MARESCALCO

PEDANTE Bona dies. Quid agitis, magister mi?
MARESCALCO Perdonatemi, maestro, che non vi avea visto, sì son fuor di me.
PEDANTE Sis laetus.
MARESCALCO Parlate per volgare, ché ho altro da pensare che le vostre astrologie.
PEDANTE Bene vivere et laetari: io ti apporto buone novelle, e tanto buone, tanto buone.
MARESCALCO Che cosa c'è per me che buona sia?
PEDANTE Sua Eccellenzia, sua Signoria Illustrissima ti ama, et istasera, collegandoti al vinculo matrimoniale, ti copula ad una così fatta puella, che te ne ha invidia totum orbem.
MARESCALCO Dite voi da senno, o per tentarmi ne la pazienza?
PEDANTE Per Deum verum, che il signor nostro te la dà del chiaro.
MARESCALCO Non mi ci recherò mai.
PEDANTE Ahi, socio, recati dinanzi a gli occhi le parole del sacro Evangelio!
MARESCALCO Che volete che io faccia d'esse?
PEDANTE Non dir così.
MARESCALCO Sono contra a le mogli i Vangeli?
PEDANTE Come contra? immo sono il contrario, e con il loro esempio attendi. Dice la seguenza de lo Evangelista, idest il fattore coeli et terrae ne lo Evangelio dice che la arbore che non fa frutto, sia tagliata e posta al fuoco; onde il magnanimissimo Signor Duca nostro, acciocché tu, che sei in figura de la arbore, faccia frutto, e perché l'umano genere cresca e multiplichi, ti ha eletto a gaudere di una integerrima consorte; et il tutto sua Eccellenzia ha conferito nobiscum, et hammi imposto che ego agam oratiunculam, cioè componga il sermone nuziale, parlandoti idiotamente.
MARESCALCO Oh! questo sì, che mi par caso diabolico; certo io mi ho pensato mille volte di morirmi in su la paglia in corte, sì come la maggior parte dei cortigiani muoiono; ma di punire tutte le mie colpe con la crudele penitenza de la moglie, ci ho pensato tanto, quanto di volare.
PEDANTE Caro ed unico Marescalco, animadverte là nel vecchio Testamento e vedrai oculata fide sì come erano exspulsi de i templi, ed interdettogli ignem et aquam, tutti quelli che, sterili di prole, conculcavano la macchina mundiale, e dal motore, dal donatore signati e maledicti, andando de malo in pejus, erano fino da lo ignaro vulgo delusi, imperoché ars deluditur arte; il nostro Cato. E per l'opposito: Come Dione istorico, da noi grammatici di greco in latino e di latino in materna lingua translato, narra, conta et exprime, dice, che il Maximo Ottavio sempre Augusto con prolixa oratione exaltò usque ad sidera gli abundanti di prole, e per antifrasim, con quanto improperio egli repulsò gli sterili ed inutili, il prefato Dione anco spiana, che mal per chi si gli coadunò intorno senza i nati dulcissimi.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License