Scena
III
GIANNICCO e MARESCALCO
GIANNICCO Non so chi mi ha detto che non è vero che 'l
Signor gli dia moglie.
MARESCALCO Sei tu esso?
GIANNICCO Sì, pare a me.
MARESCALCO Conoscimi tu?
GIANNICCO Oh, voi dite le ladre cose.
MARESCALCO Le ladre cose, eh?
GIANNICCO Signor sì...
MARESCALCO Signor sì, eh?
GIANNICCO Che dite?
MARESCALCO Che hai tu cianciato de i casi miei col Giudeo?
GIANNICCO Al Giudeo io?
MARESCALCO Al Giudeo tu, sì.
GIANNICCO Dio me ne guardi. O Giudei assassini, becchi, ladri, che sieno
ammazzati ed abbruciati, come fu colui quando ci era lo Imperadore; ei mente
per la gola il traditore; è un anno che non ho visto giudei soli.
MARESCALCO Io non ho già la pace ne l'orecchie.
GIANNICCO Fra le altre cose un, tutto miniato di cordoncini con duo mila
bordelletti ne la cappa, ne la berretta e nel sajo, con non so che ferro d'oro
al collo, uccellatore di sberrettate, mi disse: se il tuo padrone che ha tolto
moglie vuol comperare una carretta dorata, bella e nuova, io gliela venderò, e
giurando che sarebbe al proposito per vostri cavalli, gli ho detto che i vostri
non sono cavai da carretta, e se non che avea paura di gire in prigione, gli
dava altro che parole.
MARESCALCO Tieni le mani a te. Ma che si dice del fatto mio?
GIANNICCO Chi parla ad un modo, e chi ad un altro.
MARESCALCO Pure?
GIANNICCO Pure si dice che voi siete una bestia, padrone, a non torla, ed ho
udito la non saprei dir chi, che non è niente de la moglie.
MARESCALCO Oh, Dio il volesse!
GIANNICCO Padrone, guardate pur che questa fantasia non vi guasti. Va', togli
moglie, va', s'impazza prima che si meni, pensa ciò che si fa, stato seco un
anno o dui; ma ecco uno staffiere del Signore.
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