Detto
1 7 | esser savio come Cosimo. E dicendo egli che se fussi la metà
2 7 | tu punto senno da te? – E dicendo che ne pure credeva avere
3 10 | polso al detto Lionardo, dicendo: – Questo tocca a fare a
4 35 | uno per fatti di stato; e dicendo lui: – Deh, lasciatemi dire
5 37 | allora vi fussi stato; e dicendo ella che sì, rispuose il
6 63 | gittò fòri delle finestre, dicendo: – Ohimè, oh io mi voglio
7 66 | raccomandava un contadino, dicendo: – Egl'è tutto mio! –; e
8 80 | scudo di paglia! –: questo dicendo perché in quello medesimo
9 85 | in modo che tutto sudava, dicendo egli a certo proposito: –
10 93 | facevono a dire miracoli; e dicendo l'uno che aveva veduto un
11 102| pure la sua ambasciata, dicendo al cardinale: – Testé vi
12 131| alcune cose con Cosimo e dicendo: – Perché non poss'io fare
13 137| gli tenne il braccio. Ora, dicendo poi a Cosimo: – Se tu m'
14 138| s'azzuffò; la qual cosa dicendo Cosimo a Puccio, e dimandando
15 142| drieto a brighe; il quale dicendo che non aveva se none uno
16 147| Bartolomeo lo commendò, dicendo che della moglie, quanto
17 150| conosciuto, Puccio glielo rendé, dicendo: – Multa signa fecit Iesus
18 155| chiedeva d'esser de' Signori, dicendo che non era mai stato contra
19 160| qualità, deliberò non la fare, dicendo: «Costoro è vero che son
20 163| osservarò io già –: questo dicendo perché conosceva il suo
21 171| gnene paressi, la lodò, dicendo però che vorrebbe più tosto
22 176| 176 – Dicendo Neri di Gino a Cosimo: –
23 181| perdonava a ognuno, disse di sì. Dicendo el frate: – Oh perdoni tu
24 188| Buon pro ti faccia! – E dicendo quel suo compagno: – Che
25 194| 194 – Dicendo il Franco a uno che certi
26 195| percuoterla a un uscio, gridò. Dicendo un famiglio: – Oh che avete
27 197| tra Sanesi e Fiorentini, dicendo un garzone sanese al padre: –
28 202| crientolo, che era de' Ciompi, dicendo: – Come credete voi poter
29 205| mandò per detto Puccio, dicendo esser parato a dargli audienzia.
30 209| quello pennacchio, tuttavia dicendo: – Difenditi, poltrone! –;
31 209| Difenditi, poltrone! –; e così dicendo tutto lo cincischò. Non
32 214| il capo degl'avversarii. Dicendo colui che 'n questo non
33 214| della Chiesa e farne danari. Dicendo il signore che questo era
34 215| volta ritto rovescio; e dicendo a caso il Piovano che non
35 216| sul mezzo della camera, dicendo fra sé: – Meglio mi è assai
36 218| banco quarantamila ducati, dicendo non ne volere discrezione
37 218| dato il torto al banchiere, dicendo che non doveva tanta somma
38 224| acciò non rendessi e danari, dicendo che bastava averlo condotto
39 227| Cominciolle a toccare e capelli, dicendo: – E' paiono proprio della
40 245| contro, confessava tutto, dicendo: – Aio fatto ancora peio! –
41 248| 248 – Dicendo non so chi a Lorenzo che
42 253| Roma, la sua argenteria, e dicendo: – Io non posso dire, come
43 257| lungamente del fatto del Turco e dicendo che mai non si poteva intendere
44 258| 258 – Il medesimo, dicendo che il Turco teneva gli
45 260| troppa fretta l'uscio; e dicendo colei: – Ohimè, voi l'avete
46 261| con un ginocchio. Onde, dicendo quel tale: – Ohimè, guardate
47 263| fanciulla per la via, e, dicendo il Piovano Arlotto: – Oh
48 268| stato rubato tra via. E, dicendo Cosimo: – Guàrdati più tosto
49 270| 270 – Dicendo uno a Cino, che aveva una
50 274| qualche gatta a uno, e, dicendo colui: – Io ve ne darò una –,
51 276| Astorre molto lo lodava, dicendo spesso che era uomo così
52 278| duca di Calabria nel 1478 e dicendo alcuni che ell'erano ottanta
53 280| avendo a cenare con uno e dicendo: – Io comperrò un mazzo
54 286| dell'uscio, et entrò dentro dicendo: – La ben trovata! Gl'altri
55 295| suo noto, rallegrandosi e dicendo il popolo esserne sì contento,
56 297| terribilmente se n'adirò, dicendo: – O maladetto figliuolo! –
57 305| servigio delle donne; e, dicendo uno che era presente: –
58 308| frappava molto a tavola, dicendo: – Se non fussi, Lorenzo,
59 309| dire una parola. Un tratto, dicendo alcune parole savie ma a
60 313| soldato con un signore, e, dicendo esso signore: – Io lo torrei
61 314| seconda, di cambi e marchi, dicendo che non sapeva come se l'
62 322| quel primo una ceffata, dicendo: – Se tu non avessi cominciato,
63 343| in Alemagna per cavalli, dicendo che se tornassi metterebbe
64 346| modo che lo fe' trottare, dicendo ch'egl'era vero che egli
65 354| scusò di questo el Piovano dicendo che in quel popolo non vi
66 358| facessi trovare cento ducati e dicendo: – Se io ne trovassi un
67 361| 361 – Giulian Gondi, dicendo el duce di Calavria, nella
68 362| 362 – Il medesimo, dicendo il duca che non si voleva
69 383| dolendosi del cancellieri, dicendo che gl'aveva dato. Il cancellieri
70 390| che? Non scrivo mai! – E dicendo colui: – Oh come fai tu
71 416| priore, fe' in fine pace, dicendo nondimeno esserci tuttavia
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