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Agnolo Ambrogini, detto il Poliziano
Detti piacevoli

IntraText - Concordanze

era

    Detto
1 3 | perché ciò che quella vedeva era loro, il che di Fiesole 2 6 | mostrare che Rinato de' Pazzi era pauroso, non avendo egli 3 9 | Pisa una disputa la quale era condotta già al tardi, disse 4 10 | per un certo andamento ch'era allora, gli toccò il polso 5 14 | che ciò che egli aveva era del detto messer Agnolo, 6 16 | dotti e non sapeva niente, era come l'arnione, che sta 7 17 | più freddo luogo che fussi era il camino e 'l più caldo 8 17 | camino e 'l più caldo luogo era il pozzo.~ ~ 9 18 | che lui, che grassissimo era, guardava, voltosi a lui 10 24 | Signori fiorentini come era stato portato da' sanesi: – 11 25 | Firenze et allegava che a Roma era stato vescovo san Piero, 12 25 | vescovo san Piero, il quale era forestiere et ebreo, rispuose: – 13 26 | tratto a visitare il papa ch'era a mensa col cardinale di 14 26 | con lui quistione perché era tutto di sua Signoria, e 15 27 | temendo che, una volta che egl'era sopra le gravezze, non si 16 28 | avessi una sua dama che era inferma, volendo onestamente 17 31 | Antonino che con la croce era ito alla loggia de' Buondelmonti 18 34 | così detto perché mai non era stato veduto ridere, andando 19 36 | Arrigo, che più semplice era, che ciò nascessi per non 20 37 | questo è che col dito s'era solleticata. A questo, desto, 21 39 | dicendole il prete che s'ella era stata sforzata non era peccato, 22 39 | ella era stata sforzata non era peccato, disse: – Oh lodato 23 40 | e' fu gittato in terra. Era presente il signor Lodovico 24 41 | aveva errato, ché questa era la miglior cosa ch'e' facessi 25 42 | Lepriano –, imperò che questa era una sua villa da trarne 26 53 | artificiuzzo che allora era Capitano di Parte, disse: – 27 64 | detto, dicendogli che uno era impazzato e sentendo da 28 64 | sentendo da uno sciocco che non era vero, disse: – Ahimè, e' 29 66 | tutto mio! –; e colui, che era semplice: – Eglvero che 30 67 | diceva, a Lucca, che quivi era un cieco che giocava a scacchi 31 68 | Egli è mattugio! –, e che era cattivo uccellino da ingabbiare.~ ~ 32 71 | Cosimo, tornando da Roma dove era ito per avere un cardinale 33 72 | e che la ricchezza se n'era ita et eragli rimasa adosso 34 81 | volta che la Misericordia era arsa, la Giustizia rovinata 35 81 | Giustizia rovinata e la Sapienza era in chiasso, perché così 36 81 | in chiasso, perché così era chiamata una nota meretrice.~ ~ 37 85 | desinare con uno il quale era riscaldato dal vino e dal 38 86 | di Dante, disse che non era possibile che esso facessi 39 86 | Boccaccio dice, di guelfo s'era Dante fatto ghibellino.~ ~ 40 93 | fabricavono cento maestri, et eragrande che l'uno non 41 99 | di santa Caterina, di che era egli il giudice, e volendo 42 99 | messer Antonio da Cercina era geloso e non lo voleva concedere, 43 112| rozzamente rispondendogli che era ora da ire a bere le bestie, 44 117| rimproverare a uno che suo padre era stato zappatore, disse: – 45 117| terra! –, significando che s'era sempre sputato nelle mani 46 119| compagno, Braccio Martelli, che era quivi presente a caso, gli 47 128| chiamato il Bragiacca, era stato nelle Stinche trent' 48 132| che si lamentava che gl'era avuta invidia: – Anaffiala 49 133| nel tempo che Volterra s'era ribellata e che e Fiorentini 50 134| nuovo (il che di diretto era fatto per disfare Cosimo), 51 134| ne venne a lui, il quale era alle nozze di Piero suo 52 137| rispose Cosimo: – Egl'era qui fra noi un pazzo, e 53 138| chiedeva consiglio, nelle quali era scritto: «Guardalo da carne 54 143| che gli dava poca dote ma era savia, l'altra che, non 55 143| savia donna del mondo non era un granello di panico, e 56 144| di buon sentimento se n'era guardato, poi, vecchio, 57 144| vecchio, come men savio vi era inciampato.~ ~ 58 153| che fussi morto, non vi s'era trovato, e che non aveva 59 153| rispose: – Il bisogno mio era che tu vi ti trovassi! –~ ~ 60 154| tagliato la testa, perché era de' Signori, disse: – Se 61 155| Signori, dicendo che non era mai stato contra lo stato 62 157| altre cose ambiziose, n'era detto per tutto male; ma 63 157| Cosimo diceva che papa Pio era prudente e che, volendo 64 157| tutto si conscessi che egl'era sanese, non trovava miglior 65 159| Marcovaldo, un ch'egl'era sulla sala del signor Gismondo, 66 162| Francesco del Benino, che era un gran picchiapetto, in 67 164| gran tempo innanzi non s'era fatto, disse Cosimo: – E' 68 167| a lui, che nella catedra era e leggendo la lezzione sua, 69 169| vinceva, soleva dire che non era da dubitare che gl'avevano 70 195| 195 – Cosimo era portato per casa da alcuni 71 200| Intese messer che non era terreno da porvi vigna.~ ~ 72 202| con un suo crientolo, che era de' Ciompi, dicendo: – Come 73 203| Cosimo diceva che quando uno era tornato d'uficio et era 74 203| era tornato d'uficio et era domandato dove fussi stato, 75 203| domandato dove fussi stato, era buon segno, perché non s' 76 203| buon segno, perché non s'era di lui sentito nulla.~ ~ 77 205| perché, se in quell'ora v'era el punto del detto duca, 78 205| punto del detto duca, non v'era el suo.~ ~ 79 206| ottenne quello per che era ito.~ ~ 80 209| Sforza dimostrò che non era la virtù de' soldati ne' 81 214| pericolosa, in modo che era in bilico il suo stato, 82 214| perché la maestra de' veleni era la vista, lo richiese di 83 214| Dicendo il signore che questo era gran male, rispose: – Pigliate 84 214| altri ripreso e detto ch'egl'era un matto a consigliare un 85 215| tempo detto messer Iacopo era molto povero e aveva per 86 220| andavano a una anima che era in quistione; alluminano 87 226| di ser Piero Lotti, che era nel cesso e cantava!~ ~ 88 233| le mani il quale molto gl'era lodato come bel giovane; 89 233| e affermando che assai era più bello quell'altro che 90 234| marchese di Ferrara, dove era il giovane fuggito, affermando 91 235| sempre drieto a chi meglio era vestito.~ ~ 92 237| in un breviale rosso che era caduto a un frate, et egli 93 239| passando per la via dove egli era, un fanciullo disse: – Oh, 94 242| 242 – Il Piovano Arlotto era in galea con alcuni giovani 95 257| e che ciò che si parlava era bugia, fu uno che disse: – 96 268| dimandato che voleva dire che erapovero, disse essere 97 271| e dimandollo se prima v'era schianza: rispose: – No, 98 275| Messer Cristofano Landino era in mezzo di duo preti. Venne 99 276| altri signori, intra ' quali era il signore Astorre, entrorono 100 276| lodava, dicendo spesso che era uomo così sollecito e ripetendo 101 279| in due volte, disse che era un cavallo a duo tuorli.~ ~ 102 282| ognuno, l'altra, ch'egl'era fuora quando ogni bestia 103 282| ogni bestia grossa o minuta era ridotta all'uggia. Rispuose 104 285| tempo che la podesteria era molto libera e di grande 105 286| entrando in camera, perché era uomo grande percosse col 106 287| rampognoso, veduto un sere, che era infame di carte false, il 107 289| Torre della Fame di Pisa, era a Poppi, e, sentendo che 108 289| conte Guido, il cui marito era morto alla sconfitta di 109 289| sconfitta di Campaldino, era a Bibbiena, l'invitò alla 110 289| detta sconfitta, perché vi era <messe> maggiore che altrove, 111 294| attenere la promessa, che era impossibile, e perché quello 112 296| merca<ta>nte per danari, era dal podestà mandato alla 113 300| 300 – In casa degl'Albizi era una vedova bella, la quale 114 301| stesso molto, e, quando era ripreso, diceva: – Voi dovete 115 304| cioè del «toppa la chiave», era molto ripreso dal confessore, 116 305| donne; e, dicendo uno che era presente: – E' non è maraviglia, 117 306| Il priore di Lucardo, che era quivi presente, disse che 118 333| serrassi la bottega, perché era festa e non si teneva aperto. 119 335| intendere per che: intesono che era usanza mandare uomini savi, 120 339| duca Francesco, già duca, era a campo a una terra e non 121 346| 346 – Dolevansi certi che era stato loro prestato un cavallo 122 346| trottare, dicendo ch'egl'era vero che egli andava come 123 352| 352 – Era uno che aveva acattato per 124 355| intendere se la donna sua era buona e che sarebbe del 125 355| figliuolo, rispose uno, che era drieto a quel santo: – Moglieta 126 364| disagi, disse che a Bologna era un convento dove e frati 127 365| 365 – Se Piero Lotti era infermo, di che poi si morì. 128 377| 377 – Un matto era in Firenze che soleva dar 129 377| bracco talora tale che non era mastino.~ ~ 130 383| Cardinale Rucellai, che era vicino, che l'aiutassi, 131 384| gli fu detto, mentre che era alla guardispensa, che papa 132 387| 387 – Uno che era stato miterato soleva dire: – 133 388| É uscito di sé, se mai v'era stato». «E' lo confessava 134 391| col capo. Quando poi gli era detto: – Oh questo vino 135 393| di Barlaam, che di fuori era oro e dentro fetido. «Chi 136 398| 398 – Zanobi Girolami era compagno al banco di Nicolao 137 398| ladro e tolse la tasca ch'era vicina. Ora, Zanobi s' 138 400| falsario, in modo che fu morto. Era consapevole di questo un 139 401| Holla venduta, ché ell'era torta e bistorta, e in ogni 140 406| disse il Franco che egl'era un ambasciadore a duo tuorli.~ ~ 141 417| perdé il piato di che si era a detto Domenedio più volte 142 418| luogo diserto, dove non era nulla da mangiare. <E>, 143 418| rispose: – Qui subito era un molinaccio guasto, e 144 421| biasimandoli il marito, che era vecchio e non potevali e 145 421| vecchio e non potevali e che era compagno del gallo, la strinse 146 421| molto prosontuosamente se era vero che il marito n'avessi 147 422| fra molte donne, dove ella era, e ragionandosi de' mariti,


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