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Agnolo Ambrogini, detto il Poliziano
Detti piacevoli

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-alioq | alleg-conta | conte-ibern | idio-paren | paret-scusa | scuso-zugo

                                                grassetto = Testo principale
     Detto                                      grigio = Testo di commento
2002 380| altri». «Qual asino in parete, tal riceve». «Cagna frettolosa 2003 182| familiaritas contemptum parit».~ ~ 2004 164| nimici di Cosimo fatto un parlamento che gran tempo innanzi non 2005 120| 120 – Diceva uno, parlando di non so chi, che egli 2006 422| 422 – La medesima, parlandosi un giorno fra molte donne, 2007 29 | cittadini, gli disse: – Va e parlane da te stesso; e se tu truovi 2008 238| soleva, come uno veniva a parlargli, dirgli: – Sta saldo, questa 2009 29 | favore d'una sua petizione parlassi a qualcuno de' primi cittadini, 2010 293| creduto se tu non avessi parlato! –~ ~ 2011 413| entra in luogo donde poi si parta; l'altro mai non entra donde 2012 137| con esso un Giuliano di Particino, artefice, uomo audace, 2013 406| a Roma, prima che quindi partissi fu eletto altrove, disse 2014 137| bossolo d'ariento da ricòrre i partiti, il quale mandò per il 2015 349| altri. Disse il Piovano: – Parvi il mio san Cresci santo 2016 289| festa che si faceva per Pasqua di resurrezione. La quale 2017 220| tiene abbracciato il pedale. Passa Cristo a cavallo col diavolo 2018 291| a Bologna, veduto un passare un malandrino, suo amico 2019 285| siamo certi che donde voi passate non è bisogno che altri 2020 384| et egli rispose: – E' si passi, io vuo' cacare! – E questo 2021 120| chi, che egli aveva più passione che un venerdì santo.~ ~ 2022 218| casa. Quelli due giovani passorono dal banco e dissono: – Darai 2023 4 | presente, stimava, dall'amor paterno ingannato, che e' fussi 2024 416| circa quaranta anni i suoi paternostri ogni a un crocifisso, 2025 84 | Dio è misericordioso, che patisce che a uno, che non vuol 2026 393| Chi ben guerreggia, ben patteggia».~ ~ 2027 396| un suo brigante, venne a patto di non manomettere se non 2028 393| Un proverbio è che le paure so' divise per lo mezzo. « 2029 6 | che Rinato de' Pazzi era pauroso, non avendo egli voluto 2030 345| abbia fatto altro: sì che pax et benedictio! –~ ~ 2031 161| piacevolmente disse: – Pazienzia, Piero, ché ancora voi ne 2032 143| altra, rispose che dalla più pazza alla più savia donna del 2033 54 | fuor di proposito, disse: – Pazzum est, scimunitum est! – Ora, 2034 324| cagione andava sempre su pe' muricciuoli e non per la 2035 299| aventura ridirebbe e suoi peccati, non gli sarebbono creduti.~ ~ 2036 380| lupo è fatto frate». «Chi pecora si fa, il lupo se 'l mangia». « 2037 220| geloso, tiene abbracciato il pedale. Passa Cristo a cavallo 2038 13 | aveva giallo non tantum pedes, sed manus et caput.~ ~ 2039 191| si fanno cardinali, e 'l peggiore di tutti e cardinali si 2040 184| 184 – Il Pelletto, ripreso di attendere a 2041 371| cattivo servigio perché aveva penato otto o più a ire da Roma 2042 304| quanto fussino aspre le pene dell'inferno, e mostrava 2043 59 | Se in questa coltrice son penne, elle son di caponi di tre 2044 410| 410 – «Appiccare un pennecchi alla coda»: noto proverbio. « 2045 315| Giovanni, e, drieto a' loro pennoni, seguitavano molti cittadini. 2046 160| e col lione, e la lepre, pensando alle loro qualità, deliberò 2047 179| bisognava a far bene una cosa: pensare, consigliare, deliberare 2048 156| tutti col conio nostro; or pensate quanti n'abbiamo noi che 2049 408| usuraio. «La notte è madre de' pensieri». «Chi altrui tribula, sé 2050 218| Uno di loro, più cattivo, pensò giuntargli e mostrò d'avere 2051 393| perisce».~ ~«Chi fa tosto, si pente a bell'agio». «Chi ben guerreggia, 2052 410| Chi tosto giudica, di pentire s'affretta». «Tacendo, il 2053 370| giovane, e, non faccendo pepe di luglio, lei lo trassinava: 2054 393| peritoso non cade in bocca pera mezza». «Il negligente è 2055 45 | essendo colui avezzo a peracce grosse e salvatiche, disse: – 2056 286| perché era uomo grande percosse col capo nel cardinale dell' 2057 286| percuotere la coda et io ci ho percosso il capo! Che vuol dire? – 2058 286| le corna più facilmente percuote con esse che colla coda! –~ ~ 2059 286| trovata! Gl'altri ci sogliono percuotere la coda et io ci ho percosso 2060 195| seggiola, et essendo per percuoterla a un uscio, gridò. Dicendo 2061 74 | che diceva: – Io voglio perder due anni in studiare –, 2062 290| donavi, habeo; quod retinui, perdidi; quod negavi, doleo. –~ ~ 2063 152| iniuria, e chi iniuria non perdona mai; e che ogni dipintore 2064 242| voi?! –; e lui rispose: – Perdonami, io credetti che fusi il 2065 416| ruppeglielo; non gli voleva perdonare, ma, stretto dal priore, 2066 181| Cortona, e, dimandato se perdonava a ognuno, disse di sì. Dicendo 2067 181| Dicendo el frate: – Oh perdoni tu al Filelfo? –, disse: – 2068 181| prima spezie di buoni, ché perdóno a chi m'offende; non sono 2069 347| delle mie, non le aresti tu perdute, ch'i' m'ho misse le mie 2070 394| significare una cosa aver <d>el peregrino e leggiadro, suol dire che 2071 181| sono ancora di quella più perfetta, che hanno a orare pro persequentibus. 2072 393| non vivere». «Assai gran pericoli si vincono per disperazione». « 2073 214| signore in una guerra lunga e pericolosa, in modo che era in bilico 2074 162| Consiglio, che in un tempo pericoloso alla città s'andassi a campo 2075 182| prosperitas superbiam, securitas periculum, familiaritas contemptum 2076 393| impedisce, di giustizia perisce».~ ~«Chi fa tosto, si pente 2077 393| vogliono nuovi modi». «A porco peritoso non cade in bocca pera mezza». « 2078 408| ogni lato». «Tu sei una perla», id est tondo. «Egli è 2079 220| moglie del Nero monta sul pero e si trastulla con lo amante; 2080 181| perfetta, che hanno a orare pro persequentibus. Quando sarò di loro, e 2081 217| Piovano Arlotto come la sua persona propria. Onde, come fu qui, 2082 36 | farebbe di avere a fare con persone che non ci conoscessino! –~ ~ 2083 256| onde il Piovano cominciò a persuaderlo al dire; e finalmente confessò 2084 256| un altro peccato, e, pure persuaso al dire, confessò d'avere 2085 215| stivali, ne schiantò uno. Ora, perturbato, si crucciava col calzolaio; 2086 215| gli disse: «Non pigliate perturbazione, ché io lo racconcerò in 2087 161| Roma, visitò la Signoria di Perugia. Ora, accadendo che uno 2088 318| e messer Pandolfo da Pesaro dice: – Egli attende a trionfare! –, 2089 349| mio san Cresci santo da pesceduova? Rompetevi una spalla, o 2090 349| botarono a san Cresci un pesceduovo, se veniva ben fatto: venne 2091 214| Pigliate queste cose a peso, e poi le rendete. – Ora, 2092 29 | che in favore d'una sua petizione parlassi a qualcuno de' 2093 300| bella, la quale accozzò il pettignone con un bel giovane de' Peruzzi; 2094 237| creduto che e' fussi un pezzo di carne.~ ~ 2095 124| Che dira' tu, che io mi piaccio più quando tu di' tu, che 2096 326| suoi fattori perché e' non piacessino agli altri.~ ~ 2097 1 | allo stato, ma uomo a cui piaceva el succo della vite, e dicendogli 2098 111| ridendo di non so che cose piacevoli, e da un altro essendogli 2099 161| un altro, per iscusarsi, piacevolmente disse: – Pazienzia, Piero, 2100 380| Medico pietoso fa la piaga puzzolente». «Co' santi 2101 163| stare a' confini; onde, piangendo, egli disse: – Insino ad 2102 122| terre! –, alludendo alle piante che, così tagliate, fanno 2103 252| ella, e poi a bell'agio si piatirà la dota! –~ ~ 2104 330| contadino che gl'insegnerebbe piatire s'e' gli dessi un ducato, 2105 100| 100 – Il medesimo piativa con Recco Capponi; e dicendogli 2106 162| Benino, che era un gran picchiapetto, in Consiglio, che in un 2107 36 | andò a casa del Poltrone; e picchiato l'uscio, et egli fattosi 2108 384| Essendo Giuliano de' Medici piccol fanciullo, gli fu detto, 2109 386| che avea nome Nanni, uomo piccoletto, poco più savio che 'l figliuolo. 2110 417| divozione in quel Domenedio piccolino di Orto San Michele, che 2111 104| che e fichi secchi fanno pidocchi, disse messer Andrea, priore 2112 96 | gli fu risposto: – É un pidocchio che non ha amore, perché 2113 102| altra. Alcuni nasce sanza un piè e altri nasce sanza un dito; 2114 313| 313 – Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici voleva aconciare 2115 380| catellini ciechi». «Medico pietoso fa la piaga puzzolente». « 2116 88 | interpretassi che lui renunziassi la pieve.~ ~ 2117 393| vendica sua onta chi la piggiora». «Stolto chi fa a gioco 2118 136| rispose: – Tu sai pur, Cosimo, pigliar piacere de' savi e de' matti! –~ ~ 2119 362| cavare sproni insino che non pigliassi Firenze, disse: – Signore, 2120 173| disse: – E par miei non si pigliono per lasciargli! –~ ~ 2121 390| Cardinale fu uomo molto pigro; il quale, domandato come 2122 231| fanciulli della terra, diceva: – Piluccatemi, che io sono il Comune! –~ ~ 2123 35 | avemaria! –, messer Giorgio, pingendolo, disse: – Va pur giù, dira' 2124 38 | mostrògli un votacessi col piombino e disse: – Ser Piero, togliete 2125 401| sarebbe infradiciata, ché vi pioveva come fuori! –~ ~ 2126 399| duca di Milano. «Il can piscia e la lepre ci fugge».~ ~ 2127 408| l'esce». «Ogni cane vuol pisciare al muro». « – Saran quest' 2128 285| Firenze in tempo che la podesteria era molto libera e di grande 2129 296| dal podestà mandato alla podestessa, e da lei a lui, e così 2130 62 | d'abaco! – E: – Tu non ti pòi arrostare da' moscioni! – 2131 138| dare a ognuno di loro la polizza d'un Gostanzo, il quale, 2132 138| nella scarsella dimolte polizze, le quali dava a chi della 2133 361| voi siate presso alle mura ponete mente che voi vedrete intra 2134 419| bene e raspi male». « – Pongli mente alle mani e non agli 2135 219| s'impacciava con una sua popolana, diventò un fanciullo e 2136 383| 383 – Ainolfo Popoleschi, sendo capitano di Pistoia, 2137 289| della Fame di Pisa, era a Poppi, e, sentendo che la contessa 2138 123| intendendo quello «rifare» di por lo nome a uno de' figliuoli 2139 243| disse Dardano: – Che farai, porca? Se tu l'avessi tra 'l Bucine 2140 45 | disse: – Oh, noi le diamo a' porci! –; allora Cosimo, voltosi 2141 388| bullettino de' pazzi». «E tal porge bottoni che è tutto occhielli». 2142 341| padre aveva fatto male a porgli nome Arlotto, perché, se 2143 291| onore delle robe vostre portandole indosso; al malandrino fo 2144 104| sarà un tolto da loro e portatone in qualche spedale ad devorandum! –~ ~ 2145 31 | Quest'altra volta la porterete in chiasso! –~ ~ 2146 102| essendo dal cardinale in Portico, uomo curioso e strano nelle 2147 24 | Santo Padre, meglio è che vi portino questi vostri capitani, 2148 200| messer che non era terreno da porvi vigna.~ ~ 2149 408| Chi altrui tribula, sé non posa». «Tu sei figliuolo della 2150 229| videndolo dormire, si levò . Posevisi un'altra, e confessavasi. 2151 209| cavallo e, trattosi l'elmo e poso in su un palo, cominciò 2152 218| pensiero di abitare in Siena e posono su un banco quarantamila 2153 131| e dicendo: – Perché non poss'io fare come l'arcivescovo 2154 86 | Dante, disse che non era possibile che esso facessi sì bell' 2155 | posso 2156 400| 400 – Nicolò Barbadori, potente cittadino fiorentino, avendo 2157 393| giudice dell'appellagioni de' potenti». «Le leggi son fatte come 2158 | poter 2159 46 | Cosimo che non fussi uomo da poterla condurre, rispuose: – Io 2160 234| signore gli diede licenza di poterlo uccidere dove lo trovassi. 2161 | potersi 2162 285| pure venuto in luogo di potervi mettere de' panni sotto! – 2163 | potessi 2164 421| marito, che era vecchio e non potevali e che era compagno del gallo, 2165 | potevano 2166 | potrai 2167 366| bisogno. Chiedi cervello, poverello, ché no' n'hai cica! –~ ~ 2168 359| trovò un ducato. Viddelo un poveretto e disse: – Guarda, la ventura 2169 273| uno che diceva non avere pratica nel fatto delle dame, disse: – 2170 419| figliuola perché le toglieva la prebenda. «Il porco vive sulla pelle», 2171 160| gran maestri; io mi so' la predetta lepre, ma io mi troverò 2172 314| 314 – La predica del Piovano Arlotto, essendo 2173 108| mandava mai nessuno nelle sue prediche in inferno, disse: – E' 2174 345| 345 – Predicò el di san Lorenzo in 2175 29 | notaio alle Riformagioni, pregato da uno che in favore d'una 2176 165| Lorenzo de' Medici, per pregio di ducati mille, disse che 2177 140| impazzaste una volta, e però vi prego che voi m'insegnate come 2178 335| e non così giovani. Loro pregorono lo imperadore che fussi 2179 124| aveva voluto dire, sempre premettendo: – Come saviamente ha detto 2180 49 | fussi stato non l'arei presa! –~ ~ 2181 358| novantanove ducati. Colui, presala, gli annoverò e disse: – 2182 212| Pecorella disse: – Umbè! –, e, presele tutte con una fetta di pane, 2183 281| uomo e piccolo, avendo in presenzia a molti gentiluomini dette 2184 49 | bacchetta sucida; il quale, presola, disse: – Per Dio, l'è merdosa! – 2185 | presso 2186 46 | a Cosimo cento scudi in prestanza per una casa che avea cominciata 2187 341| anche peggio, ché e' doveva prestare a usura, et egli acattò! –~ ~ 2188 46 | rispuose: – Io son contento di prestartene dugento: ma serbami all' 2189 199| nel governo, perché uno ha prestata la riputazione, l'altro 2190 346| certi che era stato loro prestato un cavallo molto tristo 2191 346| non andava, e chi gnene prestò diceva che egli andava come 2192 23 | d'intendersi di cavalli, pretendendo essergli fatto torto a un 2193 29 | parlassi a qualcuno de' primi cittadini, gli disse: – 2194 403| figliata femina». «Biasimare un principe è pericolo, lodarlo è bugia».~ ~« 2195 305| stato soldato, di essere prode uomo al servigio delle donne; 2196 290| rimproverandogli i parenti la sua prodigalità mentre ch'e' moriva, sempre 2197 290| Messer Ciampolo sanese, uomo prodighissimo, mandò fagiani e starne 2198 31 | loggia de' Buondelmonti a proibire il gioco, disse: – Quest' 2199 2 | Antonino di favore circa a una proibizione che voleva fare, che i preti 2200 163| morte, gli fu mandata la prolungazone del tempo in che aveva a 2201 101| può sempre osservare le promesse; anche voi, quando andaste 2202 335| contento udire alcuna parola, promettendo non dire nulla circa alla 2203 29 | facile a Firenze il ben promettere.~ ~ 2204 218| nessuna, ma solo che gli promettessi non dare danaio nessuno 2205 323| dove andassi, rispose ella prontamente: – Dove credete voi che 2206 272| Cosimo, di qualche uomo pronto et accorto, soleva dire 2207 410| delle buone cose si dee propaginare». «Tu dispari, se non appari». « 2208 410| verace loda mette radici e propagine». «Domenedio ogni bene, 2209 124| gonfaloniere di Giustizia, nel proporre qualche cosa, usare alcuni 2210 314| in tre parti, con questa proposizione: – La prima parte intenderò 2211 | propria 2212 167| Lorenzo Lippi con tanta proprietà, che, sopravenendo a lui, 2213 421| gallo, la strinse molto prosontuosamente se era vero che il marito 2214 182| questo modo: «Veritas odium, prosperitas superbiam, securitas periculum, 2215 396| se non Monteritondo; e, provatasi, disse: – Ora faremo così 2216 421| che da mogliata, che l'ha provato e che è qui presente. – 2217 294| messer Merlino con buona provisione acciò attendessi a scrivere 2218 393| che in Palagio!». «É somma prudenza, quel che non si può vendere, 2219 358| lo sentì ne volle fare la pruova e gettògli quivi di nascoso 2220 400| nel 1434 detto Nicolò, e publicati e suoi beni e fatto mal 2221 211| andava spesso nel luogo publico et egli stesso si bociava.~ ~ 2222 300| bel giovane de' Peruzzi; e publicossi in modo la cosa, che molti 2223 420| popolo, onde toccò dimolte pugna; tanto che prese il porro.~ ~ 2224 215| le carni strettissimi e pulitissimi. Faccendosi un tratto un 2225 219| 219 – San Martino, per punire un suo prete che s'impacciava 2226 127| fare male a voi, ché la punta è rivolta verso di voi! –~ ~ 2227 205| signore si governava assai per punti d'astrologia. Ora, avendo 2228 211| Altrito, scolare a Pisa, per purgare sua fama andava spesso nel 2229 186| tura tosto e fuge via nel puzzo.~ ~ 2230 380| Medico pietoso fa la piaga puzzolente». «Co' santi in chiesa, 2231 | quae 2232 337| Fiorentini e Spagnuoli, a Roma, quai fussino e migliori cristiani. 2233 | Quante 2234 218| Siena e posono su un banco quarantamila ducati, dicendo non ne volere 2235 278| Martelli che le dovevano essere quartabuone, perché così si chiamano 2236 212| con essa tordi, traeva de' quarti di drieto tutte quelle budelluzze. 2237 | Quegli 2238 | quei 2239 209| togliere: del che i soldati si querelavano). Sentì questo Sforza, et, 2240 | quidem 2241 | Quot 2242 98 | bella pappolata: ché mi racapricciavo ogni volta ch'io vedevo 2243 105| disse: – Io mi sono tutto raccapricciato, perché, sentitomi in bocca 2244 337| onore maraviglioso –, e racchettavano. – Come! – dissono e Fiorentini – 2245 27 | vendicassi, gli s'andava raccomandando, dicendogli che non guardassi. 2246 215| perturbazione, ché io lo racconcerò in modo che nessuno si avedrà 2247 182| 182 – Messer Martello raccontò avere da un matto udito 2248 368| vite nella vigna fa due racemoli, e si zappa, e in una corte 2249 215| Per lo diavolo! Voi avete raciabattato lo stivale!». Rispuose l' 2250 271| intagliò <a uno> una gota, radendolo, e dimandollo se prima v' 2251 410| La verace loda mette radici e propagine». «Domenedio 2252 141| di nuovo fe' impresa e radoppiò le gravezze; e di nuovo 2253 200| per non avere cagione di radormentarmi. – Intese messer che non 2254 404| Milano Galeazzo Maria di un ragazzo nero e brutto, il quale 2255 181| Quando sarò di loro, e noi ragionaremo di questo. –~ ~ 2256 204| un ambasciadore dal re di Ragona al tempo di Cosimo, il quale 2257 124| termini e assegnare certe ragoni insegnategli molto materialmente. 2258 295| Betto Giallonello, suo noto, rallegrandosi e dicendo il popolo esserne 2259 47 | Fiesole e sentendo la brigata ramaricarsi di essere stanca, disse: – 2260 244| che non abbi in sé qualche ramo di pazzia! –~ ~ 2261 208| disavedutamente con messer Ramondo da Cardona, capitano della 2262 287| uomo oltra modo satiro e rampognoso, veduto un sere, che era 2263 405| a' topi». «Tu vuoi tor la ranocchia del pantano».~ ~ 2264 142| Ahimè, cerca in ogni modo di rappacificarlo, perché a ogni grande stato 2265 234| e Donatello, a un tratto rappacificato, ridendo, inverso lui corse. 2266 114| entro mai in chiesa s'io non rappresso la via! –~ ~ 2267 419| come il gallo: canti bene e raspi male». « – Pongli mente 2268 408| est ha buone cosce. «E' rassetta ogni minima cosa», id est 2269 283| sgherri, e, cogliendo e rastrellando sanza riguardo ogni cosa, 2270 403| maschi». «La donna di buona razza fa sempre la prima figliata 2271 388| sguinzagliare alla fantasia» e «razzolare con la fantasia». «E' rintuzza 2272 248| darebbe a lui un ducato nel Reame, rispuose: – Guardi pure 2273 209| tratto di prigione dalla reina Giovanna acciò che egli 2274 150| conosciuto, Puccio glielo rendé, dicendo: – Multa signa 2275 294| vostra; quando Bichino ve gli renderà, cancellerò la vostra e 2276 216| al suo beneficio, cioé lo renderebbe al papa, pregandolo che 2277 294| osserverà, m'ha promesso di rendermi e mille ducati: sì che cassatemi! – – 2278 224| che aveva rubato acciò non rendessi e danari, dicendo che bastava 2279 214| queste cose a peso, e poi le rendete. – Ora, ritornato in prigione, 2280 88 | chi interpretassi che lui renunziassi la pieve.~ ~ 2281 141| ginocchioni si stava), fe' restare il sacerdote e prese in 2282 289| si faceva per Pasqua di resurrezione. La quale venuta, e menata 2283 380| pesci grossi escon d'ogni rete». «La piena ne mena così 2284 290| Quod donavi, habeo; quod retinui, perdidi; quod negavi, doleo. –~ ~ 2285 290| terra, che chi cena col rettore gnene va dugento lire, et 2286 256| cavallo a tuo modo, e fa ch'io riabbi el mio grano! –~ ~ 2287 133| mostrare che Volterra non si riarebbe, rispose: – Così volessi 2288 225| venduto quel fatto, gliela fe' riavere e aggiunsevi non so che 2289 181| con Cosimo che lo facessi ribandire. A cui Cosimo rispose: – 2290 133| tempo che Volterra s'era ribellata e che e Fiorentini v'erano 2291 72 | ricco e ghiotto, e che la ricchezza se n'era ita et eragli rimasa 2292 290| lui cenava messer Guido Riccio, capitano di guerra, nuovamente 2293 380| asino in parete, tal riceve». «Cagna frettolosa fa catellini 2294 118| per che, rispose: – Per ricevere i tozzi! –~ ~ 2295 166| contro allo stato. E Signori, ricevuta la lettera, mal contra lui 2296 335| circa alla commissione. Ricevuti, dissono: – Sagra Maiestà, 2297 14 | Agnolo della Stufa, avendo ricevuto dal duca Galeazzo Maria 2298 411| Assai mi serve, quando mi richiede! –, disse messer Nicolò 2299 400| il tempo che il detto gli richiedeva, gli negò e accusollo per 2300 290| a tutti i frati che lo richiedevano che si facessi sepelire 2301 214| veleni era la vista, lo richiese di consiglio in questo caso: 2302 214| venire a sé il detto savio e richieselo che con qualche veleno de' 2303 160| risposta: – E' fu una volta richiesta la lepre di fare lega con 2304 215| nessuno si avedrà che sia riciabattato, se non fussi un calzolaio 2305 225| che ducati, acciò che ne ricomperassi un altro. E domandando il 2306 262| veduto tante volte, che io lo riconoscerei fra mille! –~ ~ 2307 108| Anzi, fa per non v'esser riconosciuto da quelli che amonisce! –~ ~ 2308 52 | Baldoccio, a uno che, non si ricordando di non so che, si metteva 2309 215| aveva per male che gli fussi ricordato. Ora, inter cenandum, gittò 2310 154| che in un suo bisogno gli ricordava essere stato cagione che 2311 181| Filelfo? –, disse: – Io non mi ricordavo ch'e' fussi al mondo. – 2312 315| seguitavano molti cittadini. Ricordossi il fanciullo di quello che 2313 137| un bossolo d'ariento da ricòrre i partiti, il quale mandò 2314 34 | 34 – Santi «che non ride», così detto perché mai 2315 34 | rispuose: – Oh chi diavol non riderebbe a vedere cotesto cacastraggine 2316 299| perché se per aventura ridirebbe e suoi peccati, non gli 2317 79 | levassi la mattina tardi, gli ridomandò lui quello che egli avessi 2318 282| bestia grossa o minuta era ridotta all'uggia. Rispuose che 2319 414| Parve novella da potersi ridurre in proverbio.~ ~ 2320 162| bambino a processione, e tu ci riesci ad andare a campo a Siena! –~ ~ 2321 44 | contento, se vi il cuore di rifarmi il capo come io lo rifarò 2322 44 | rifarmi il capo come io lo rifarò al vostro capitano! –~ ~ 2323 190| 190 – Riferendo uno a Lorenzo de' Medici 2324 293| grande, disse, a chi la riferiva: – Se' tu chiaro? Credi 2325 29 | Ser Viviano, notaio alle Riformagioni, pregato da uno che in favore 2326 319| dentro e dice che ha paura rimanere appiccato al muro come cessante.~ ~ 2327 365| Ripose: – Or be', e' gliene rimaranno pochi se gli vicita così! – 2328 282| Rispuose che della prima si rimarrebbe, se sì tosto non dimenticassi 2329 72 | ricchezza se n'era ita et eragli rimasa adosso questa cazzata della 2330 292| fu tratto di prigione, e' rimase in prigione di messer Malatesta. 2331 218| avisando dell'inganno; e, rimaso, levò tutti e denari e con 2332 8 | disse: – A me pare egli rimbambito! –~ ~ 2333 300| Peruzzi, per loro scusa e per rimediare alla vergogna delle due 2334 134| che subito inteso, Cosimo rimediò al pericolo.~ ~ 2335 159| grande e spazioso, parve a' Riminesi cosa strana, perché essi 2336 281| 281 – Giraldino da Rimini, cortigiano del signore, 2337 159| della Stufa ambasciadore a Rimino, con un capuccio, a l'usanza 2338 290| per non negare nulla. E rimproverandogli i parenti la sua prodigalità 2339 117| 117 – Un altro, volendo rimproverare a uno che suo padre era 2340 6 | Martelli, volendo mostrare che Rinato de' Pazzi era pauroso, non 2341 410| la pietra, la piccola la rincalza». «La vecchia quando gioca 2342 210| non potendo soffrire, si rinchiudeva in camera e coceva uova 2343 124| materialmente. Montava poi in ringhiera Puccio e diceva tutte quelle 2344 388| razzolare con la fantasia». «E' rintuzza pelle pelle». «É uscito 2345 216| sollicitato da alcuni cittadini di rinunziare la sua chiesa, disse questa 2346 380| non perde ventura, anzi rinuova come fa la luna»: proverbio 2347 380| mangia». «É già di dal rio passato il merlo». «Zara 2348 201| corso, o ella rompe quello riparo e 'mpedimento, o ella cresce 2349 276| era uomo così sollecito e ripetendo pure questa sua sollecitudine. 2350 91 | 91 – Un altro, avendo ripezzato un mantello bigio con una 2351 127| fotteva una fanciulla, e ripiegavasegli. E faccendo la fanciulla 2352 26 | lo andava a vedere più. E ripondendo egli che non poteva fare 2353 185| drento, si nascondono e ripongono.~ ~ 2354 365| vicita Idio gli amici suoi. – Ripose: – Or be', e' gliene rimaranno 2355 98 | legnaiuolo e architetto, riprendeva non so che disegno di messer 2356 10 | sentissi, scosso el braccio, riprese il polso al detto Lionardo, 2357 199| perché uno ha prestata la riputazione, l'altro e danari, e 'l 2358 85 | desinare con uno il quale era riscaldato dal vino e dal favellare 2359 234| uccidere dove lo trovassi. Ma, riscontrandosi il garzone in esso, cominciò 2360 283| sanza riguardo ogni cosa, riscontrorono detto messer Pastore. E 2361 320| che, se pure non la vuole, riscriva indrieto, che gnene manderebbono 2362 286| con madonna Bianca, che risedeva a Pisa. Finito l'ufficio, 2363 200| tanta la paura di non lo risognare, che io andai tutta notte 2364 112| fussi, il quale rozzamente rispondendogli che era ora da ire a bere 2365 205| cui Puccio indrieto fe' rispondere che non voleva andarvi allora, 2366 102| al cardinale: – Testé vi risponderò. – E nel processo del parlare 2367 175| i danari non gli fussino ristituiti; ma come giunse al banco, 2368 393| chinata. «Tal vende il senno a ritaglio che arebbe bisogno di comperarlo 2369 207| abbiamo lasciato perché non vi ritenemmo mai; abbiamo caro d'avere 2370 190| due grandi errori, l'<uno> ritenere il cardinale e l'altro fare 2371 414| sforzò il famiglio che lo riteneva, e fuggissi. Aspettava ognuno 2372 134| per la quale s'avessi a rivedere il conto a qualunque per 2373 141| fino a tanto che tu non mi riveli qual si sia la cagione che, 2374 284| cotestui è un cervellino, e rivendemmi a questi per dieci lire! – – 2375 284| esser lui, da poi che sa rivendere dieci lire quello che non 2376 268| Maravigliatosi di questo, Cosimo il rivestì e diedegli danari.~ ~ 2377 127| male a voi, ché la punta è rivolta verso di voi! –~ ~ 2378 209| ragione e soldati; a' quali rivolto, Sforza dimostrò che non 2379 162| Piero de' Medici predetto, rizzatosi per contradire, incominciò 2380 141| come fu l'ostia sacrata, rizzossi (ché in ginocchioni si stava), 2381 291| A voi fo onore delle robe vostre portandole indosso; 2382 80 | quale volea giostrare co' roccetti, disse: – Io aspettavo costui 2383 405| Adagio! –, disse il Fibbia». «Rodersi il basto, come gl'asini 2384 50 | sassi o gli sentiva fare romore, soleva dire: – O Erode, 2385 201| impedita dal suo corso, o ella rompe quello riparo e 'mpedimento, 2386 349| Cresci santo da pesceduova? Rompetevi una spalla, o una coscia, 2387 408| Tu farai la via della rondine», cioé per la finestra. « 2388 338| che si voleva più tosto un ronzino e andarlo cercando.~ ~ 2389 91 | bigio con una toppa di panno rosato fine, essendone ripreso 2390 342| occhi di quelli Inglesi, rossi e scerpellini, diceva, scambio 2391 168| molte volte de' fiaschi rotti colla vesta nuova.~ ~ 2392 215| detto Piovano volta ritto rovescio; e dicendo a caso il Piovano 2393 81 | Misericordia era arsa, la Giustizia rovinata e la Sapienza era in chiasso, 2394 112| che ora fussi, il quale rozzamente rispondendogli che era ora 2395 360| e, intra l'altre cose, rubarono un anello alla sposa. Contavasi 2396 229| Umbè, quel paiuolo che voi rubaste? –~ ~ 2397 175| Medici a Roma in mano di Ruberto Martelli e con lettere di 2398 347| 347 – Rubò esso Piovano Arlotto a un 2399 416| poi gli cadde in capo e ruppeglielo; non gli voleva perdonare, 2400 280| Antonio di Marabottino Rustichi avendo a cenare con uno 2401 16 | Medici soleva dire che Franco Sacchetti, il quale sempre usava co' 2402 230| confessò. Et avendo in un sacchetto dieci ducati, e' disse: – 2403 39 | ebbe a fare con cinquanta saccomanni; e dicendole il prete che 2404 141| si stava), fe' restare il sacerdote e prese in mano l'ostia ( 2405 216| che aveva in una certa sua sacoccia. E' tossì e sputò, per mostrare 2406 141| messa; e come fu l'ostia sacrata, rizzossi (ché in ginocchioni 2407 141| toccarla come quello che è sacrato). <E>, inginocchiatosi, 2408 412| 412 – «E benefici e ' sacrifici ti fanno spalle a' malefici».~ ~ 2409 335| commissione. Ricevuti, dissono: – Sagra Maiestà, se la Signoria 2410 159| un ch'egl'era sulla sala del signor Gismondo, gli 2411 238| parlargli, dirgli: – Sta saldo, questa è una macchia d' 2412 62 | di botte, e pane che avea salnitro per le mura! – E: – Appìccati 2413 356| certi gallettini che si saltano adosso tutto l'un l'altro, 2414 380| cervo essere si crede, al saltare della fossa se n'avvede». « 2415 18 | disse: – Se tu lo vedi, salutalo da mia parte, ché son dieci 2416 166| dire che messer Coluccio Salutati, cancellieri della Signoria 2417 167| lezzione sua, vedutolo, lo salutò in questo modo: – Salve, 2418 45 | avezzo a peracce grosse e salvatiche, disse: – Oh, noi le diamo 2419 167| salutò in questo modo: – Salve, alter ego! –~ ~ 2420 136| piazza insieme con uno de' Salviati, uomo prudente ma alquanto 2421 403| questo motto diceva il Salv<i>ato quando sentiva dire che 2422 83 | vanno giù mocci, sudore e sangue e altra mistura con l'acqua 2423 173| essendo preso in Castel Sant'Agnolo, a uno che gli dava 2424 26 | tutto insieme è di vostra Santità! –~ ~ 2425 15 | pensa come ora s'appiccherà sanz'essa! –~ ~ 2426 62 | Tovaglini che mudano, vino che sapea di sedili, non che di botte, 2427 393| che non si può vendere, saperlo donare». «La fortuna è uno 2428 171| più tosto che le sue nuore sapessino fare di due cioppe vecchie 2429 290| cenare, disse il podestà: – Sapete la forte legge che è in 2430 302| scusava con dire: – Io non sapevo nulla di questo, ché io 2431 335| Vinegia avessi creduto che la sapienzia stessi nella barba, arebbe 2432 165| disse che non gliel'aveva saputadonarevendere.~ ~ 2433 294| Merlino questa, e 'l re, saputolo, dimandò per che l'avessi 2434 | sarai 2435 | Saran 2436 | saranno 2437 137| qui fra noi un pazzo, e sarebbesi poi detto che e' ve ne fussino 2438 | saremo 2439 | sarete 2440 | sarò 2441 50 | vedeva fanciulli o gittar sassi o gli sentiva fare romore, 2442 187| 187 – Arrigo Sassolini aveva di nuovo menata moglie 2443 224| 224 – Satanasso gastigò un diavolino che 2444 287| Piraffo, uomo oltra modo satiro e rampognoso, veduto un 2445 309| tratto, dicendo alcune parole savie ma a pena potendo darle 2446 4 | ingannato, che e' fussi savissimo e molto introdotto nelli 2447 22 | un Pistolese chiamato lo «Sbardellato» per aconciarsi al soldo, 2448 100| Contadino tristo, tu mi credi sbizzarrire? –, rispose: – No, anzi, 2449 201| tanto e 'ngrossa, ch'ella sbocca poi di sopra.~ ~ 2450 403| tu avessi il mondo in uno scacchieri, non lo sapresti in tutto 2451 359| l'aresti subito speso e scacciatolo via da te; ma io lo conservarò 2452 408| medesimo. «Tagliare» e «scagliare»: quello de' millantatori 2453 219| le legne prima sotto la scala, poi nel forno, dove 'l 2454 410| Termine sopra il termine: scaltrimento di negare». «Servigio preso, 2455 342| rossi e scerpellini, diceva, scambio di orazione: – Beete meno, 2456 418| in mare e a nuoto essere scampato in un luogo diserto, dove 2457 173| che gli dava speranza di scampo disse: – E par miei non 2458 221| venne detto «e», e nacquene scandolo.~ ~ 2459 423| 423 – Martino Scarfi, <passando> di Siena, per 2460 219| moglie mutassi favella. Scaricò le legne prima sotto la 2461 342| quelli Inglesi, rossi e scerpellini, diceva, scambio di orazione: – 2462 360| cittadino moglie, certi giovani scherri diedono delle busse a non 2463 44 | gli dissono che si voleva schiacciare il capo a lui, come egli 2464 129| ella faceva che egli non la schiacciassi.~ ~ 2465 44 | sollecitato, prese un martello e schiacciò il capo a detta statua. 2466 222| nebbia; <quello> che udiva schiantare la gramigna di dal mare.~ ~ 2467 215| metteva gli stivali, ne schiantò uno. Ora, perturbato, si 2468 271| dimandollo se prima v'era schianza: rispose: – No, ma la vi 2469 159| così il capo. Voi siate di schiatta d'oche che stanno tra ' 2470 108| ragionandosi che maestro Antonio Schiattesi, grasso Predicatore, non 2471 249| piccolo, che farebbe lo schiavonesco in un buco di grattugia.~ ~ 2472 296| Tornato un merca<ta>nte di Schiavonia, arrivò al porto di Fermo 2473 83 | fussi quello, che l'acqua schietta farebbe lor male.~ ~ 2474 369| per certo voi eravate una schifa cosa a vedervi lattare! –~ ~ 2475 54 | proposito, disse: – Pazzum est, scimunitum est! – Ora, rispondendo 2476 370| Disse allora Iacopo: – Oh sciocca! E' non può ire alla china 2477 4 | studiassi e rispondendo egli scioccamente che studiava in libris, 2478 166| Fiorentini: e più trappole gli scoccò adosso per levarselo dinanzi. 2479 165| comperata da un mercatante la scodella di calcidonio, che al presente 2480 350| buschette, gli toccò a lavare le scodelle: egli le calò giù nel pozzo 2481 403| Chi vuol trovar la gallina scompigli la vicinanza».~ ~ 2482 207| a casa sua, e che le sue scomunicazioni ci sono comunioni. –~ ~ 2483 33 | una donna a Barberino, si scontrò in un cane che fotteva la 2484 285| Fano; e, quando entrò, si scontrorono, come è usanza. Disse il 2485 391| assaggiava e vini, faceva uno scopietto con la bocca, inchinando 2486 215| Allora il Piovano: – Io scoppierei, monsignor mio, se io non 2487 60 | gl'occhi spaiati, uno a scoppietti e l'altro a calcagnini! –~ ~ 2488 10 | domandando come si sentissi, scosso el braccio, riprese il polso 2489 150| fecit Iesus quae non sunt scripta in libro hoc! –~ ~ 2490 294| mille ducati, e mandollo. Scrisse Merlino questa, e 'l re, 2491 166| di mia mano, ma io non la scrissi mai! –~ ~ 2492 138| consiglio, nelle quali era scritto: «Guardalo da carne e vino 2493 393| consiglia più alle cene e agli scrittorî che in Palagio!». «É somma 2494 392| Dante, un proverbio: che la Scrittura Santa ha il naso di cera, 2495 13 | 13 – Un altro, scrivendo una lettera nella quale 2496 294| cancellerò la vostra e scriverò la sua. –~ ~ 2497 294| disse Merlino – Io pure scriverrò per ora la vostra; quando 2498 382| Signoria, soleva poi, quando scrivevano, sempre accostarsi loro 2499 390| rispose: – Come che? Non scrivo mai! – E dicendo colui: – 2500 80 | aspettavo costui con uno scudo di paglia! –: questo dicendo 2501 300| principali de' Peruzzi, per loro scusa e per rimediare alla vergogna 2502 411| gli chiedeva un astore, scusandosi che ancora non l'avessi 2503 302| preso per sessantasei, si scusava con dire: – Io non sapevo


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