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– «Appiccare un pennecchi alla coda»: noto proverbio. «Il freno indorato non
migliora cavallo». «Egl'è uomo di stima», id est bue. «Di molti vizii è l'avere
mantello». «Chi non vuol parere lupo non porti la pelle». «Tu sei sordo e io
odo peggio di te». «Il matto non può avere senno, se non l'accatta». «Fregiando
la parola, il vero si cela». «Quando la donna folleggia, la fante danneggia».
«Non
si può per gravezze o per senno fugire cagione, ma colpa sì». «L'uomo viziato
non s'accosta a lumiera». «Più grave è mutare l'usanza che la natura». «Tutto
sia grande la pietra, la piccola la rincalza». «La vecchia quando gioca fa
dileto alla morte». «Il buon servo comanda al libero». «La dottrina delle buone
cose si dee propaginare». «Tu dispari, se non appari». «Chi tosto giudica, di
pentire s'affretta». «Tacendo, il matto sarà tenuto savio». «Meglio è che ti
abbandoni la ventura che la fede». «Chi dona all'indegno, due volte perde».
«Tre cose sono odiose: povero superbo, ricco bugiardo, vecchio stolto». «La
buona fama, nelle tenebre, fa buono splendore». «Se nuova loda di te non nasce,
la vecchia che hai si perde». «La verace loda mette radici e propagine».
«Domenedio dà ogni bene, ma non , per le corna, il toro». «Termine sopra il
termine: scaltrimento di negare». «Servigio preso, libertà venduta». «Il
rimedio dell'ingiuria si è dimenticarla». «Chi si parte dell'amico va caendo
cagione». «Lo savio dee avere ricchezze sotto e piedi, e non sopra 'l capo».
«Chi uno ne castiga, cento ne minaccia». «Più fa il tempo che forza o senno».
«Chi dà, insegna rendere».
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