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Agnolo Ambrogini, detto il Poliziano
Detti piacevoli

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  • 234
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234 – «E' rise a me, e io risi a lui». E questo ancora nacque dal sopradetto Donatello, dal quale essendosi partito un giovane suo discepolo con chi avea fatto quistione, se n'andò a Cosimo per trar lettere al marchese di Ferrara, dove era il giovane fuggito, affermando a detto Cosimo che in ogni modo voleva andargli drieto et amazzarlo. Ora, conoscendo Cosimo la sua natura, gli fe' lettere come a lui parve, e per altra via informò il marchese della qualità di detto Donatello. Il signore gli diede licenza di poterlo uccidere dove lo trovassi. Ma, riscontrandosi il garzone in esso, cominciò di lungi a ridere, e Donatello, a un tratto rappacificato, ridendo, inverso lui corse. Dimandavalo poi il marchese se egli l'avessi morto; a cui Donatello: – No, in nome del diavolo!, ché e' rise a me, e io risi a lui. –

 




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