CAPITOLO
XXVIII
Come
Candido ritrova Cunegonda e la vecchia.
Mentre
Candido, il barone, Pangloss, Martino e Cacambo raccontavano le loro avventure,
e ragionando sugli avvenimenti contingenti e non contingenti di quest'universo,
disputavano sugli effetti e le cause, sul mal morale e sul mal fisico, sulla
libertà e la necessità, sulle consolazioni che si possono provare trovandosi in
galera in Turchia, approdarono sulle rive della Propontide alla casa del
principe dì Transilvania. I primi oggetti che si presentarono loro furono
Cunegonda e la vecchia, che stendevano alcuni tovagliuoli sopra le funi per
farli asciugare.
Il barone
impallidì a quella vista; il tenero amante Candido vedendo la sua bella
Cunegonda imbrunita, cogli occhi scerpellati, il petto risecco, le gote
aggrinzite, le braccia abbronzite e scagliose, si ritirò tre passi indietro
pieno d'orrore; s'avanzò poi per convenienza, ed ella abbracciò Candido e il
suo fratello; fu abbracciata la vecchia e furono ricomprate tutte due.
V'era un
piccolo podere nel vicinato; la vecchia propose a Candido di comprarlo,
aspettando che tutta la truppa avesse un miglior destino. Cunegonda non sapea
d'esser così imbruttita, perchè di ciò niuno l’avea prevenuta. Ella fece
ricordare a Candido le di lui promesse con un parlar sì assoluto che egli non
osò di far ripulsa. Egli fece dunque intendere al barone che volea maritarsi
colla sua sorella. Io non soffrirò giammai, disse il barone, una tal bassezza
dalla parte sua, e una tale insolenza dalla vostra: questa infamia non mi sarà
giammai rimproverata: i figli di mia sorella non potrebbero entrare nei
capitoli d'Alemagna: no, la mia sorella non sposerà giammai altri che un barone
dell'impero.
- Cunegonda si gettò a' suoi piedi, e li bagnò
di lagrime; egli fu inflessibile. - Bel mio stivale, gli disse Candido, io ti
ho scampato dalla galera, io ti ho pagato il tuo riscatto, io ho pagato quello
di tua sorella - ella lavava qui le stoviglie, ella è brutta, io ho la bontà di
farla mia moglie, e tu pretendi anche di opportici? io ti riammazzerei, se mi
lasciassi vincere dalla collera - Tu puoi pure ammazzarmi, disse il barone, ma
non sposerai la mia sorella, me vivente.
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