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Ludovico Ariosto
Rime

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  • SONETTI
    • III
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III

 

O sicuro, secreto e fidel porto,

dove, fuor di gran pelago, due stelle,

le più chiare del cielo e le più belle,

dopo una lunga e cieca via m'han scorto;

ora io perdono al vento e al mar il torto

che m'hanno con gravissime procelle

fatto sin qui, poi che se non per quelle

io non potea fruir tanto conforto.

O caro albergo, o cameretta cara,

ch'in queste dolci tenebre mi servi

a goder d'ogni sol notte più chiara,

scorda ora i torti e i sdegni acri e protervi:

ché tal mercé, cor mio, ti si prepara,

che appagarà quantunque servi e servi.

 




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