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Ludovico Ariosto
Rime

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  • SONETTI
    • IX
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IX

 

La rete fu di queste fila d'oro

in che 'l mio pensier vago intricò l'ale,

e queste ciglia l'arco, i sguardi il strale,

il feritor questi begli occhi fòro.

Io son ferito, io son prigion per loro,

la piaga in mezo 'l core aspra e mortale,

la prigion forte; e pur in tanto male,

e chi ferimmi e chi mi prese adoro.

Per la dolce cagion del languir mio

o del morir, se potrà tanto 'l duolo,

languendo godo, e di morir disio;

pur ch'ella, non sappiendo il piacer ch'io

del languir m'abbia o del morir, d'un solo

sospir mi degni o d'altro affetto pio.

 




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