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Ludovico Ariosto
Rime

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  • SONETTI
    • XXVII
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XXVII

 

Son questi i nodi d'or, questi i capelli,

ch'or in treccia or in nastro ed or raccolti

fra perle e gemme in mille modi, or sciolti

e sparsi all'aura, sempre eran sì belli?

Chi ha patito che si sian da quelli

vivi alabastri e vivo minio tolti?

Da quel volto, il più bel di tutti i volti,

da quei più aventurosi lor fratelli?

Fisico indòtto, non era altro aiuto,

altro rimedio in l'arte tua, che tòrre

ricco crin da sì onorata testa?

Ma così forse ha il tuo Febo voluto

acciò la chioma sua, levata questa,

si possa inanzi a tutte l'altre porre.

 




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