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Ludovico Ariosto
Rime

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  • SONETTI
    • XXXIII
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XXXIII

 

Se senza fin son le cagion ch'io v'ami,

e sempre di voi pensi e in voi sospiri,

come volete, oimè! ch'io mi ritiri,

e senza fin d'esser con voi non brami?

Son la fronte, le ciglia e quei legami

del mio cor, aurei crini, e quei zaffiri

de' bei vostri occhi, e lor soavi giri,

donna, per trarmi a voi tutti ésca ed ami.

Son di coralli, perle, avorio e latte,

di che fur labra, denti, seno e gola,

alle forme degli angeli ritratte;

son del gir, de lo star, d'ogni parola,

d'ogni sguardo soave, insomma, fatte

le reti, onde a intricarsi il mio cor vola.

 




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