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Ludovico Ariosto Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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XXXVI
L'arbor ch'al viver prisco porse aita, poi si converse a miglior tempo in oro, or s'ha produtto un sì soave alloro che la fragranza in fino al ciel n'è gita. O fra' mortali e fra li dèi gradita felice pianta! O vivo e bel tesoro! Per te s'alunga il seme di coloro che per cosa divina il mondo adita. Quinci i rami gentil, quinci i rampolli ch'empion di gloria e di trionfo il mondo, e fan Roma superba e li suoi colli. Godi, sacra colonna, e scorgi a tondo: alta sei d'ogni parte e senza crolli, né del tuo stato mai fu il più giocondo.
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