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Ludovico Ariosto Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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III
O sicuro, secreto e fidel porto, dove, fuor di gran pelago, due stelle, le più chiare del cielo e le più belle, dopo una lunga e cieca via m'han scorto; ora io perdono al vento e al mar il torto che m'hanno con gravissime procelle fatto sin qui, poi che se non per quelle io non potea fruir tanto conforto. O caro albergo, o cameretta cara, ch'in queste dolci tenebre mi servi a goder d'ogni sol notte più chiara, scorda ora i torti e i sdegni acri e protervi: ché tal mercé, cor mio, ti si prepara, che appagarà quantunque servi e servi.
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