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Ludovico Ariosto
Rime

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Com'esser può che dignamente io lodi

vostre bellezze angeliche e divine,

se mi par ch'a dir sol del biondo crine

volga la lingua inettamente e snodi?

Quelli alti stili e quelli dolci modi

non basterian, che già greche e latine

scole insegnaro, a dire il mezo e il fine

d'ogni lor loda alli aurei crespi nodi,

e 'l mirar quanto sian lucide e quanto

lunghe ed ugual le ricche fila d'oro

materia potrian dar d'eterno canto.

Deh! morso avess'io, come Ascreo, l'alloro!

Di queste, se non d'altro, direi tanto,

che morrei cigno, ove tacendo io moro.

 




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