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Ludovico Ariosto
Rime

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  • SONETTI
    • XIV
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XIV

 

Quando prima i crin d'oro e la dolcezza

vidi degli occhi e le odorate rose

de le purpuree labra e l'altre cose

ch'in me crear di voi tanta vaghezza,

pensai che maggior fusse la bellezza

di quanti pregi il ciel, Donna, in voi pose,

ch'ogni altro alla mia vista si nascose,

troppo a mirar in questa luce avezza.

Ma poi con sì gran prova il chiaro ingegno

mi si mostrò, che rimaner in forse

mi fe' che suo non fusse il primo loco.

Che sia maggior non so: so ben che poco

son disuguali, e so ch'a questo segno

altro ingegno o bellezza unqua non sorse.

 




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