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Johann Wolfgang von Goethe
I dolori del giovane Werther

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  • LIBRO SECONDO
    • 21 novembre.
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21 novembre.

 

Lei non vede, non sente che prepara un veleno che trascinerà me e lei nell'abisso; e io con piena voluttà bevo fino in fondo la coppa che mi porge per annientarmi. Che significa il dolce sguardo che spesso... spesso? no, non spesso, ma qualche volta, mi rivolge? La benevolenza con la quale accoglie un'involontaria espressione del mio sentimento, la compassione per la mia sofferenza che si dipinge sulla sua fronte?

Ieri, quando me ne andai, mi porse la mano, e disse: - Addio, caro Werther - Caro Werther! Era la prima volta che mi chiamava CARO e questa parola mi penetrò fino al midollo delle ossa. Cento volte me la sono ripetuta, e ieri sera, mentre andavo a letto, e mormoravo mille cose piano, ho detto: Buona notte, caro Werther!, e ho dovuto ridere di me stesso.

 




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