'na-conse | consi-gemin | gemma-neri | nervo-roton | rotte-uncin | unde-zoppi
Libro, Capitolo
1 | 'na
2 III, VII | Infino che la morte non l'abbacchia.~Così è bianca l'alma per
3 III, XVI | E forte con lussurïa l'abbaglia;~Toglie la sete a chi lo
4 II, VI | Ma chiunque vuol la vita abbandonare~Già non è forte: dico, a
5 II, VI | Se l'alma è in sua difesa abbandonata.~ ~Maggior prodezza tegno
6 II, XV | tutti morte dà percossa.~Abbandonate dunque lo vile atto.~Ché
7 IV, V | il mar si solleva~E poi s'abbassa, fra la notte e il giorno?~
8 III, XII | che il nemico finalmente abbatte.~ ~L'aspide, qual'è aspro
9 | abbi
10 IV, III | l'amore in lei, nascendo, abbonna.~Topazïo, che fa vista riversa,~
11 II, III | 45~Con la sollecitudine s'abbraccia,~Né l'abbandona come cosa
12 I, IX | Vapor sottili sua potenzia abbranca,~Sempre tirando su ne l'
13 II, IV | costuma nel contrario lato.~ ~Abilitata l'anima e disposta~Da questi
14 II, XIV | L'uomo superbo non puo' abitare~In terra, e nel ciel non
15 I, VI | questo spira.~O gente che abitate il basso sito,~Quanta viltà
16 V | suole;~E da Noè fino ad Abram per lista~Fu novecento quaranta
17 V | quaranta due volte, 95~E dopo Abramo surse il gran Giurista,~ ~
18 II, XVII | conseguendo con sì grande accano,~Non credo che Dio muti
19 II, XIX | umani, quando sono irati,~Accecan l'alma del giusto vedere,~
20 II, XV | femmina sciocca 55~E non v'accenda sua finta bellezza,~Ma riguardate
21 I, I | terzo in una forma 85~E accendi di pietà la spessa norma!~ ~ ~
22 IV, VIII | Del dubitare voglio che t'accerti)~La madre dolorosamente
23 II, XVI | Conduceravvi nelle guerre accese,~E lascerete l'ossa con
24 II, XIX | Accidia.~ ~Ira non altro è che acceso sangue~Dentro nel core che
25 IV, IX | Alla mia mente la ragion s'acconne».~Ogni creata cosa, onde
26 IV, X | Avvegna che di ciò l'uom non s'accorga.~ ~Di sangue pieno il cuor
27 II, III | suoi moti: di ciò ben t'accorgi.~Piccola faccia tien pure
28 III, II | E subito mia luce se n'accorse. 15~Ogni intelletto qui
29 IV, I | memoria tien del patre, 40~Accorso scrive che di ciò s'infama:~
30 III, XIII | di cui non son le genti accorte,~Ha gran virtute, e di ciò
31 II, XVI | accesa fiamma far languire,~Accostati a virtù che il bene aspetta,
32 IV, IX | Questi guadagni e questo accumulare, 35~Avendo l'alma di virtute
33 III, VII | subito si muore:~Spandendo aceto sopra lei, risurge.~Così
34 III, XI | CAPITOLO XI~ ~Simboli d'animali acquatici: uranoscopo dell'Elevazione
35 IV, VII | tempo di mia poca vita~In acquistarmi scienzïa ed onore~Ed in
36 I, IV | stella si cela bellezza~De li acquistati raggi, sì che in nui~Par
37 III, XVII | E credesi che dignitate acquiste;~Sopra ogni pietra mostra
38 I, IX | flettersi di raggi ~Entro le acquose nubi divisate:~Convien che
39 I, VII | stelle segue il moto,~D'acquosi tempi mostra la fortuna.~
40 II, XVII | valor non perde presso all'Ada.~Veggio cader li guelfi
41 II, XV | Traggendo guai, li sospiri addestra.~E quanto è cieco chi a
42 IV, III | Per la natura che da lor s'addita.~ ~L'alma gentile, che è
43 IV, IX | E tu a me: «Oimè, perché addiviene~Che raro di buon padre figlio
44 I, VIII | tedesche genti~Fanno tremare addosso ciascun pelo 65~Mirando
45 IV, IX | a me: «Or l'altra qui m'adduci».~ ~Ov'è intelletto, voglio
46 III, XVII | Fuga veleno e gli umori adequa;~Umor che fosse di natura
47 IV, III | diverse ore: 100~L'una s'adora e lauda con gran canto,~
48 II, XI | Costanza è una virtù che sempre adorna~E tien le tempre fuggendo
49 I, II | mi duol per suo parlare adorno.~ ~La degna intelligenzia
50 IV, IX | subito si sparge ciò che aduna,~E vedo gente senza umanitate,~
51 III, XV | ragion, fa ogni effetto.~S'adunan sempre nella Luna nuova;~
52 IV, VI | La coloquinta delle parti aduste~Tira l'amaro e lascia la
53 II, V | la tristezza degli empii affanni.~ ~Però vedemo le città
54 II, III | faccia~E forte teme piccolini affari.~Chiunque possiede la sua
55 II, I | val ventura a chi non s'affatiga:~Perfetto bene non s'ha
56 II, XI | l'aquila che mosche non afferra.~Il magnanimo segue il valor
57 I, VII | amare 65~Ed allegrezza degli affetti vani.~ ~Onde la Luna, sì
58 IV, IX | Naturalmente in lui virtù s'affina,~E il nato convien sia di
59 III, XIV | lagne.~ ~Ciascun an'mal s'affligge per suo grido ~Ed egli intorno
60 III, XV | esempio prendi, uomo carnale:~Affliggi la tua carne e il tuo pensiero~
61 I, III | E se possibil fusse che affondasse 85~Da questa superficie
62 IV, VII | Ciascun nascendo lo suo moto affretta.~Io so che questi detti
63 IV, V | Acqua Santa nostra e sotto Agnano».~ ~Dico che sotto, dentro
64 II, III | Rapace lupo con vista d'agnello.~ ~Non fu mai guercio con
65 II, II | entrarvi non poria 'na punta d'ago:~Così Saturno sua virtù
66 IV, IX | maggior disprezza e par lo agugne.~Per non esser tenuto vile
67 III, X | conserva assai, ma non d'agusto,~E quando il Sole in Cancro
68 IV, VIII | Dico ch'ogni animal ch'ha aguzze l'ugne ~(Del dubitare voglio
69 II, IV | Del mondo nostro con gli aguzzi teli, 35~Da noi si tolle
70 II, III | ha sottile nell'estremo aguzzo,~Ovver rotondo con l'ottusa
71 | Ahi
72 II, VI | Cosa disposta fa nel cielo aiuto. 40~Se di diversi effetti
73 I, VIII | discesi dal fuocato cielo~In Alamagna e di ciò non erro~Però le
74 IV, XII | Delli Manfredi non veggio Alberico~Che amari frutti colse di
75 IV, VI | CAPITOLO VI~ ~Problemi vari, d'alchimia, anatomia ed ottica.~ ~Non
76 | alcuni
77 | Alcuno
78 IV, VI | Capricorno le ginocchia allaccia.~Aquario fa le gambe radïando,~
79 III, X | Né mai natura vuole che s'allegre.~ ~Così l'anima nostra è
80 II, XIII | E se a Perugia la pena s'allonga,~Sarà ferita nello lato
81 III, IV | Ma chi da questa donna s'allontana,~Perde la luce delle penne
82 II, IX | Larghezza vale se te ne allontani 5~E se miri la sua graziosa
83 III, IV | Partita penna vuol che poco allume.~ ~Così da questa vien la
84 V | prego la Virtù di sopra~Ch'allumi l'alma del beato aspetto~
85 I, VIII | rompendo cessa. 30~ ~Ed allustrare senza tuono, avviene~Perché
86 | Almen
87 IV, III | mirra e incenso,~Con olio d'aloè e con altri patti,~Fanno
88 III, XVIII| subite figure.~ ~Nasce nell'Alpe del settentrïone~Cristallo
89 I, VIII | sopra sommergendo~Lassano l'Alpi ed il terren toscano,~Basso
90 I, II | sostanze separate, e di alquanti loro effetti.~ ~Il principio
91 II, VIII | quel che tutto muove.~ ~Alteri, occulti sono li tuoi figliuoli,~
92 III, II | volato.~ ~Così costei, che alterna al tempo muore~Per la grifagna
93 IV, IX | lati~Secondo le figure d'alti lumi~Sotto li quali furon
94 II, XIX | sviglie.~ ~Comincio prima dall'altier valore~Dicendo onde procede
95 III, I | l'abito poi cessa il moto altiero 125~Vilmente lor disïo conseguendo.~ ~
96 | altr'
97 | altrettanti
98 | altrove
99 III, X | CAPITOLO X~ ~Egoismo e Altruismo, Peccato e Pentimento, e
100 IV, V | il mare, e verso la Luna alza;~Di poi si posa sino alla
101 III, XV | gli latre:~Pur l'alma deve amar sopra ogni cosa~La mente
102 IV, XII | non veggio Alberico~Che amari frutti colse di dolce esca.~
103 III, I | Trasforma l'alma nella cosa amata 5~Non varïando l'esser del
104 II, IX | l'uomo puo', di tanto è amato~Da queste genti col vedere
105 IV, VII | come degli umani,~Molti non amerei di quelli che amo. 15~Amore
106 III, XVIII| carbonchio, epistrite, ametista) e della Luna (ceraunio,
107 III, XVIII| 50~ ~Mostrasi vïoletto l'ametisto~Qual da noi toglie il falso
108 IV, XII | Perché ti mostri così dolce amica?~ ~E tu a me: «Or qui voglio
109 III, XIV | sia;~ ~E deve li suoi nati ammaestrare 25~Lassando il tempo dell'
110 I, V | Gema natura umana s'ella ammira 25~Quell'altra che di foco
111 IV, I | querendo è gran virtute,~Ché l'ammirare della prima gente 5~Fece
112 IV, VI | Problemi vari, d'alchimia, anatomia ed ottica.~ ~Non ha virtute,
113 | Anch'
114 IV, XI | in neri marmi scritte d'ancro.~ ~Ognuno ha qualche cosa
115 IV, VIII | ogni animale~Muovesi ed anda subito ch'è nato?~Perché
116 III, VII | nella morte, innamorata~Andando al suo Fattor così beata.~ ~
117 I, III | Luce eterna,~ ~Potrebbe andare verso il fin del mondo~Tanto,
118 II, IV | nell'umano sangue~Quando si andava per li dritti trami;~Ma
119 I, II | Negli altri regni dove andò col doca~Fondando li suoi
120 III, XIII | CAPITOLO XIII~ ~Simboli d'anfibi e rettili: cocodrillo dell'
121 I, I | terza rota~Allo spirto dà angoscia con sua luce~Di cosa bella,
122 III, VIII | cieca;~Agli altri uccelli è angosciosa e feda; 5~Come più guarda
123 III, XIV | creature.~Muta il sesso, anïmale sodomito,~E quanto puo'
124 I, III | elli, al ver non face~Corpo animato né voce né strido. 35~Là
125 IV, X | forte s'aggrava,~E par che anneghi l'uomo per gran carco, 80~
126 III, VIII | Ove son corpi morti, là s'annida.~Vede la notte, ma nel giorno
127 III, XII | piè dell'elefante il drago annoda 35~Con la sua coda, e combattendo
128 IV, III | spago legato si tira,~E l'annottare delle prave vecchie~Che
129 V | nuova, più perfezïone,~Ed antiquando, sua virtù si sprezza.~ ~
130 III, XVI | contro febbre, veleno ed antrace 40~Se subito s'appicca su
131 III, XVI | per gelo.~Ogni tumore ed apostema sana~Se sua natura non perde
132 III, IX | ritornare a lui tardi s'appaga.~Non becca mai della putrida
133 III, XVIII| quel ch'è vïoletto pur m'appago.~Dal Sol si forma di queste
134 III, XIII | Di tutto inverno non appar di fuore;~Risorge nella
135 III, IV | Veggendo che Mercurïo l'appella, 25~Lui pur consegue facendo
136 II, XII | l'errore~Che falsamente appellan gentilezza.~Fu già trattato
137 IV, V | Quanti meati son, ch'io non appello,~E gli infernani abissi
138 IV, III | Ascolta la ragion che qui t'applico.~Questi due lumi della nostra
139 II, XIII | Tu puoi sentire per gli apposti ditti.~ ~ ~
140 V | li moti~Del mondo, pur s'appressa all'ultime ore. 75~Del quando,
141 IV, II | diritto: 45~Sentirai caldo se appressi la guancia.~Per più sentire,
142 III, XVI | gli occhi ed allegrezza appresta,~Ole nel foco senza che
143 IV, X | si spanda:~Se stringi ed apri, l'acqua torna al vano.
144 II, II | le impenge. 75~Ben si può aprire per nuovo disio,~Come addivenne
145 II, III | scossi.~ ~l'empïa forma d'aquilino naso 25~Viver desïa dello
146 III, XVI | 30~ ~E l'altro, che l' Arabia anche produce,~Vaccio si
147 III, XVII | dello Sole~Nell'isola d'Arabïa splendendo,~Topazïo si trova,
148 III, XIII | cura d'altro onore. 60~ ~L'aranea che ha più sottile il tatto~
149 II, I | l'alma il suo volere~E l'arbitrio le acquista lo suo merto,~
150 II, I | cui l'anima, seguendo 15~L'arbitrïo, abbandona e fassi vile~
151 III, XIV | degeneri sua stepe~In vile arbusta che, da lui partita,~Perda
152 IV, VI | fanno lo contrario le altre arbuste.~Ben ha la terra, dico,
153 II, XII | Movendo il capo con li cigli arcati,~Facendo di lor sangue gran
154 II, II | Sta genuflesso con l'arcato dosso,~Tien le mani alle
155 I, IX | nell'aere tu vedrai molti archi 25~E ciò si forma là nel
156 IV, XII | ira ed asto~Tien forte l'arcivescovo Ruggero~Prendendo del suo
157 I, IX | CAPITOLO IX~ ~Dell'arcobaleno e delle nubi ferme.~ ~L'
158 IV, IX | altrui donna, prende tanto ardire~Che il suo maggior disprezza
159 III, XII | dipartito~Da quel peccato, con l'ardite guance.~ ~Contrito cuor
160 II, XIII | piove, tanto più s'indura~L'arena; ed è così l'avar coraggio:~
161 II, I | Quando il volere natura argomenta.~Nasce ogn pianta per natural
162 V | Contro del vero formando argomenti,~Riguarda il fine della
163 III, XIV | partita,~Perda lo frutto nell'arida siepe. 30~ ~Dev'esser sempre
164 III, XI | caverne nasce~E per natura aringa lo nutrica,~Fin ch'egli
165 IV, IX | dolce, putrida sentina,~Arma di Satanasso e suo flagello,~
166 II, VI | Toccaste il cielo con l'armata mano~Che sempre suonerà
167 I, II | coverti,~ ~Altri che di lor armi prendon possa,~Altri che
168 III, XVI | Piace ad Apollo che di ciò m'arretre.~A ciò che mi dispone non
169 IV, X | Che subito trovandolo s'arriccia?»~Io qui di ciò ti voglio
170 IV, IV | leva li fiati~D'inverno ascende verso quella parte,~E li
171 I, III | moto miga iosa,~Però ch'ascenderebbe il grave suso.~Natura tal
172 IV, VI | la chiocca taurina colà ascese~Facendosi ai filosofi lo
173 II, I | trae ferro sin che non è asciutta~L'umidità che sua virtù
174 II, XII | non mi parto: 35~Dimmi, Ascolano, quel che tu ne credi.~ ~
175 IV, IV | Perché chiamando in Ascoli tu senti,~Presso alle mura
176 II, VIII | son pur tra lor soli.~O Ascoltami, uomini incostanti, 10~Tornate
177 III, XII | salute,~Che non si degna d'ascoltar lo bene.~Troppo è gran segno
178 IV, X | quai ti dico qui, se ben m'ascolti:~Diversi agenti, stelle,
179 III, XIV | Non fugge lo leone e non s'asconde,~Fermasi al campo senz'alcun
180 III, IV | In quelle parti dell'Asia maggiore~Lumeria nasce con
181 II, XV | la pena ha giunto 5~Ed, aspettando, assai più si fa carco.~
182 III, VIII | tuoi figliuoli il simile t'aspette, 50~Crudezza, impïetate
183 III, XIV | Provando sdegno delli vili assalti. 50~ ~Inganna lo leon nella
184 IV, II | mira la ragion che qui s'assegna.~ ~Se tutti i cieli muovessero
185 IV, X | sia tempo?» La ragion ti assegno:~Vede che in piccol tempo
186 I, VII | terra 20~Per l'orizzonte assembransi connessi;~E quando regge
187 I, I | che non puo' lor natura~Assimigliare a sua perfezïone; 75~Lor
188 II, XIII | San Francesco~Che guardi Assisi dal grifone bianco,~Sarà
189 I, IV | umana 25~Si fa il terrestre assiso in quella parte~Che a nostra
190 II, IV | più vedere, la tua mente assonna~ ~E mira nell'aspetto di
191 IV, VII | e lontano. 60~ ~Se corpo astile cade sopra torre,~Quell'
192 I, II | Altri che sono dal soggetto astratti,~Altri che sono del fallir
193 IV, VII | dico ed in concreto ed in astratto,~Natura, che sia corpo,
194 IV, II | Movimenti e luce degli astri, eclissi, influenze lunari.~ ~«
195 II, XIX | raffrena da questi atti atroci~Prendendo da virtute la
196 III, X | par che la compagna non l'attenda;~Ovunque trovi l'uova, lì
197 IV, VI | dubitare. Or guardami ed attendi.~ ~Devi saper che li sette
198 IV, VI | Insieme poste, è l'una che si atterra, 15~E l'altra cresce producendo
199 IV, VI | Che piccoletta piaga non l'atterre; 95~Così le gambe guardi
200 III, I | umani sono calamite~Che attirano di nostra umanitate~Lo spirito
201 I, VI | temperata 10~Fra le due qualità attive e conte;~Sana la terra per
202 II, V | Ciascun movendo che a virtù s'attraga;~ ~Per gli orfani e le vedove
203 IV, VII | dagli occhi, par che ognun s'attriste.~E tu a me: «Or questo onde
204 II, X | salire,~Ché sì come gli augelli stringon l'ale~Per sormontare
205 II, I | Fortuna per ragione s'augumenta,~E più felici si fanno gli
206 IV, IX | principio d'ogni sangue~Ed augumento e stato, e poi declina~Di
207 II, V | Con li volumi di Cesare Augusto, 20~Che a tutti specchio
208 IV, IV | è più freddo nascendo l'aurora~Che in mezza notte e quando
209 IV, IX | avara, sciocca, matta e austera,~Veleno che avvelena il
210 III, XV | che non muoia dal nemico austero~Né possa mai sentir le sue
211 IV, IV | autunno sta remoto, 65~Regna l'australe con la spessa schiera?»~ ~
212 I, III | stelle poste in fino in austro;~Ciascuna a l'altra getta
213 IV, IV | primavera,~D'inverno, e quando autunno sta remoto, 65~Regna l'australe
214 I, VIII | Ma avvegna che la luce avanzi il scoppo,~Paion due tempi
215 IV, VII | uom che viva, sì che m'è d'avanzo~Se conseguisco il non pensato
216 II, XIII | indura~L'arena; ed è così l'avar coraggio:~Più possedendo,
217 | avemmo
218 IV, VII | gran Maestro due ragioni avemo: 75~Trema la sfera dello
219 III, XI | veggendo il cancro,~Immagina d'averla a pranzo o a cena:~Mettele
220 | avessi
221 | avete
222 III, VIII | notticora, pernice, upupa ed avoltoio.~ ~Notticora, querendo il
223 | avrò
224 | avuto
225 IV, IX | matta e austera,~Veleno che avvelena il cuor del corpo,~Iniqua
226 I, II | aver fine il cielo non s'avvera.~ ~Dico, che chi per sé
227 II, VI | costante nuda di paura~In ogni avversa cosa della vita. 45~Non
228 IV, XII | L'uom che fa bene nell'avversitate 20~Più che il felice non
229 III, VII | sdegna e mai con lei non s'avvicina;~Sola pensando va per la
230 I, VIII | allustrare senza tuono, avviene~Perché non trova qualità
231 II, II | geminati~Quando li lumi s'avvincono insieme. 60~ ~Nel nono mese
232 I, IV | Sol si vela~Stando la Luna avvinta nel suo core.~Ove si giunge
233 III, V | mai con conoscenza non s'avvisa.~ ~Sì come talpa chiude
234 III, IX | vergogna dove è gentilezza.~Azaria » dico a cui tal detto tocca,
235 IV, II | che poi la brina non li baglia~E la fabbrica sta dura ed
236 II, V | oppressi da tiranni, 10~Bagnando il viso con lagrime acerbe~
237 III, III | sospira.~Le lagrime pur bagnano la terra~Essendo da costei
238 II, XIV | peccati della tua Romagna~Bagnata dello sangue peregrino~Il
239 III, IV | l'umana natura. 55~E noi, bagnati da sanguigna croce,~Risuscitando
240 III, XVIII| fuoco sì come carbone: 40~Bagnato in acqua, torna in chiaritate.~
241 IV, V | Viterbo il Bulicano 40~E il Bagno di Pozzuoli come viene~E
242 I, VIII | VIII~ ~Dei tuoni, folgori, baleni, saette, terremoti.~ ~La
243 II, I | star da lato.~ ~Ma in sua balìa ha l'alma il suo volere~
244 II, III | per natura come lupi,~Non basterebbe la virtù d'Apollo~A solvere
245 III, XVIII| A vincer ogni briga e le battaglie 65~Vale, ed a dolce sonno
246 II, VIII | è più o meno~Secondo le beate sue ferute.~ ~Ma chi raffrena
247 II, XIX | Remota stando da gli atti beati.~ ~Pur in parole è l'ira
248 I, II | Florentino~Che lì lui si condusse Beatrice.~Ma il corpo umano non fu
249 III, VIII | figliuoli, quando son nel nido,~Beccali forte se li vede grassi
250 III, III | aperti verso il Sole, 10~Beccandolo, comincia a disdegnare~E
251 III, XVIII| spiriti maligni ed a lor beffe~Che in sogno mostran le
252 III, XVIII| Questo si mostra nudo di bellezze:~In lui è gran virtute senza
253 II, II | benigna.~ ~Movendo queste benedette sfere,~Dell'uman seme si
254 I, II | sclama~«O tirannia, o cosa benegna!»,~Non curan di vertù posseder
255 I, I | cielo sostanzïe nude~Stanno benigne per la dolce nota,~Ove la
256 V | somma Ragione;~E gli angeli benigni senza corpi~Cantano sempre
257 I, II | del terrestre mondo~Con la benignità conforma nui~Prendendo l'
258 II, II | questo mese ha signoria,~Benignitade in creatura piove 65~Natura
259 IV, IX | intende sottil cosa sotto benna: 110~Dunque, con lor perché
260 II, III | nari,~E d'ampie orecchie di bestia è simìle.~Così le ha sottili
261 IV, VII | conoscenza, quale io bramo,~Delle bestie sì come degli umani,~Molti
262 III, X | mai, poi che lo perde;~Di bevere acqua chiara prende sdegno;~
263 IV, VIII | hanno il becco torto~Non bevon mai se non per accidente,
264 III, IX | figliuoli sono ciechi ed orbi,~Biascia la celidonia, sì che c'entre 5~
265 IV, XI | E tu a me: «Così m'ho da biasmare~Mirando questi della gran
266 V | Anche con altra ragion li biastimo.~ ~Se fosse un intelletto
267 I, I | Gira il pianeta con la bina voglia~Per quella spera
268 IV, VIII | VIII~ ~Questioni varie di biologia animale.~ ~«Se ciascuna
269 II, XIV | Sarà la borsa giunta a li bisenti.~Tenesti già lo fren dell'
270 IV, XII | e nuda di salute~Se nei bisogni tuoi per te non vali. 15~
271 IV, V | Cadendo in terra, risorgendo bolle;~L'inverno per lo freddo
272 III, XVII | acqua fervente per lo gran bollire. 50~ ~Anche, se metti questa
273 II, XV | venirete al punto~Che caderà Bologna a poco a poco.~Or vi ricordi
274 II, XV | CAPITOLO XV~ ~Della Lussuria.~O~Bolognesi, anime di fuoco,~A picciol
275 IV, VI | Or guardisi la testa il bolognino,~Che piccoletta piaga non
276 I, VIII | è conoscenza;~Prima sii bono innanzi che abbia faccia;~
277 III, XVIII| spirti tutti della setta borna. 5~È simil di berillo sua
278 IV, IV | non cade né in prato né in bosco.~E tu a me: «Perché vedem
279 III, XIII | Aspro veleno dico ch'è nel botto~Che per freddezza fa le
280 II, XIX | amor perfetto non è sdegno:~Bramasi in pace con dolce vergogna~
281 IV, VIII | ha di corna nella testa brance:~Voglio che nel serpente
282 III, XVI | leva sogni, 20~Contro di brighe, mattezza ed impaccio.~Io
283 III, VIII | cuor, di Satanas o del gran bruco~E d'ogni spirto l'impeto
284 IV, II | perché è sanguigna o negra o bruna».~ ~Io dico che, movendo
285 IV, VIII | tu a me: «Or sono animai bruti~Quest'uomini silvestri?
286 III, IX | Non prende l'uom gentil le brutte cose,~Ma, per virtù dell'
287 II, XIV | vecchio senza senno e avere,~Bugiardo ricco con sua onesta vista~
288 IV, V | dispiacque~Vedendo di Viterbo il Bulicano 40~E il Bagno di Pozzuoli
289 II, XIV | tempo ne verrà il diviso~E caccerà il Francesco lo Latino~Per
290 III, IX | due volati non prende sua caccia,~Vergognasene forte e sta
291 III, XIII | Fin che non spunta mai cacciar non suole.~ ~Tesse sottile
292 III, XV | sì con sé ragiona~Che i cacciatori non lo pon pigliare. 80~ ~
293 IV, VI | Aquario e dello Pesce 100~Cadde in Fiorenza, e ne sofferse
294 III, X | pietra, ché, se dorme, 40~Cadendole, dal sonno gli occhi stramba.~
295 II, XV | tempo venirete al punto~Che caderà Bologna a poco a poco.~Or
296 II, XVI | E, rotti li tuoi nervi, caderai. 10~Se ciò s'allunga, però
297 IV, VIII | pasce.~Certo la specie umana caderia~Se nella madre prendesse
298 IV, V | E chi fu già felice ed è caduto,~Licito è il pianto per
299 IV, IV | dir certa novella.~ ~Non caggiono le stelle da le spere,~Ché
300 IV, III | Non che tal segno sia cagion di questo,~Ma noi fa certi
301 III, I | vedere.~Gli occhi umani sono calamite~Che attirano di nostra umanitate~
302 III, IX | natura è lo peccare.~ ~Il calandrello, quale è tutto bianco,
303 III, IX | e loro simboli rondine, calandrio, falcone e grifo.~ ~La rondine
304 II, II | gote fra le cosse~Sulle calcagna, come veder posso; 45~Verso
305 IV, IV | poi lo meridiano,~La sua caldezza li vapor compone 5~Sì che
306 III, VI | Lo struzzo, che per sua caliditate 15~In nutrimento lo ferro
307 III, VI | nude ossa con la fronte calva, 10~Che dormono vestite
308 IV, X | sangue, com'è scritto,~E cambia il loco suo col freddo splene.~
309 II, III | pïetoso sguardo, vien d'amore.~Cambiar figura con atti umili,~Poco
310 III, I | forma, 65~Ché tosto avria cambiato il suo latino.~ ~«Io sono
311 III, XV | dimostra~Fin che ritorna nel cammin sentito.~ ~Se l'uomo allor
312 III, XI | alla sua gola il freno e il camo 35~A ciò che preso non sia
313 III, VII | Sola pensando va per la campagna.~ ~D'animai velenosi si
314 IV, V | dico, non si suona~Ogni campana tempestando allotta,~Secondo
315 IV, V | gente suona a stormo le campane?» 80~Ché il suono rompe
316 IV, VIII | degli animali 70~In n'ho campati già ben più di mille~Da
317 IV, X | muove con quïete:~Questi canali natura non cela,~Che l'un
318 IV, X | Come splendor che muove da candela,~Che senza tempo per l'aria
319 III, IX | celidonia, sì che c'entre 5~Il cano succo che sana lor morbi.~ ~
320 V | angeli benigni senza corpi~Cantano sempre il Ciel pien d'allegrezza,~
321 II, II | occhi nostri esperti,~ ~Noi canteremo de le donne sante 115~Lor
322 IV, IX | Conduce l'uomo a frusto ed a capello; 125~Glorïa vana ed insanabil
323 IV, VIII | morderti non ponno se le capi,~Ché nulla nel mal tempo
324 II, V | Sterpanti con le mani i lor capilli, 45~Sì com'è giusto, prendon
325 IV, XI | Proporzïone non puo' mai capire:~Così fra l'alma e il suoFattor
326 IV, III | atto naturale.~ ~Ma del cappon la grazïosa pietra,~Congiunta
327 III, XVI | oppur nel ventre,~Quando il cappone è sotto lui concetto~Pur
328 III, XIV | leoparda.~Crudo di pïetà, capro si pasce.~Se non prende
329 IV, III | tu credi. 105~Lì sono li caratteri segnati.~Le lor virtuti
330 III, XVIII| Muore nel fuoco sì come carbone: 40~Bagnato in acqua, torna
331 III, XVIII| quattro canti della casa poni~Carboni ardenti senza fiamma ardita;~
332 I, IX | di pensiero ciò la mente carchi,~Vederai l'aere a pochi
333 III, XV | Poi si riprende per cotal carezza.~ ~Così fa la dolcezza dei
334 II, XIII | O virtuosi, o nel mondo cari! 30~ ~Quanto più piove,
335 V | dell'alte vedute.~Fede e carizia con l'accesa spene~Dimostrano
336 III, XIV | troppo onor si fa a l'ossa di Carlo.~Peccato vecchio fa nuova
337 IV, III | fatture e questi sortileggi,~E carmi che si fanno sopra l'acque~
338 II, III | rari;~Concupiscenza tien carnosa faccia~E forte teme piccolini
339 IV, IX | vederai tumulti~Di gran casati e di gentil costumi~Che,
340 IV, VI | Cancro fan le stelle tutto il casso~E stomaco e polmoni, e il
341 IV, V | gli infernani abissi e le castalde,~E Stromboli e Vulcano e
342 III, XVIII| nasce dal gran tuono.~Chi castamente questo seco porta 60~Mai
343 II, XVI | ponente ritornerà Tronto 20~E Castellano di terra ascolana.~Sì v'
344 II, XII | In cotai monti fur nostre castelle,~Movendo il capo con li
345 III, XVIII| frastuono.~In quella casa, castello né villa~Non puo' cader
346 I, III | Ombra e luce non v'è in ogni castro,~Se nel quarto s'osserva
347 III, XII | della Crudeltà, vipera della cattiva Confessione.~ ~Signore è
348 III, XVI | virtù che face,~Ché solve il cattivato con lor canti.~ ~Mostra
349 III, XIV | che il drago. Così fa il cattivo 85~Che fugge delli buon
350 III, I | splendore.~Errando scrisse Guido Cavalcanti:~«Non so perché si mosse
351 III, XVIII| dubitando, all'uom par chi lo ceffe 75~Veggendo l'ombre e subite
352 IV, XII | Ruggero~Prendendo del suo ceffo il fiero pasto.~Non veggio
353 I, VIII | e pur nel tempo caldo,~Celansi i venti e non vanno dintorno:~
354 III, XIII | teme creatura 45~A cui celar non puo'la sua figura.~ ~
355 II, XVIII| salute offende,~Ché per celarsi il vero non si muta.~Non
356 IV, VII | Ombra è non altro che celata luce~Da corpo tenebroso
357 I, VI | Avvegna che saver in lor si cele~E regni in l'alma loro il
358 III, XVIII| di virtù compite.~Dalla celeste rugiada si forma~Ciascuna
359 IV, V | mare, e il perché non ti celo:~Ché sua virtute in lei
360 II, XVII | muore contentando il ghiotto cenno; 30~ ~Debilita lo spirito
361 IV, III | questi atti veggendo lor censo.~ ~Nell'immagin che fanno
362 V | queste prove.~ ~Il Sole è più centosessantasei,~Ed è di ventisette parti
363 IV, VII | E il fulgore di lei che cerca il misto,~Il quale è oggetto
364 III, XVIII| col temere~Se già ne fu cercata d'altra tasta.~Il dïamante
365 II, XV | in questo Dio s'offende!~Cercate amore dove amor non regna.~
366 I, III | Terra stia nel centro.~ ~Cerchïasi con l'arco, ove si fonda,~
367 II, XV | Miri la mente con occhi cervieri,~Ché allora perderete la
368 II, V | o vui,~Con li volumi di Cesare Augusto, 20~Che a tutti
369 I, II | divin splendor remote,~Non cessan gli atti di mover possenti,~
370 III, XVIII| La sete, posto in bocca, cessar deve;~Trito col miele fa
371 III, XVIII| al colico dolore~Ché fa cessare quel maligno umore.~ ~L'
372 II, V | e le vedove e i pupilli~Chiamanti Iddio nello amaro pianto,~
373 IV, VII | orizzonte:~Così la gente lui chiamar costuma. 100~Artificiale
374 IV, III | sii in errore,~Lo spirito chiamato in quella faccia~ ~Le cose
375 II, V | che il cielo la vendetta chiame.~Saranno i giusti oppressi
376 V | Formò due cieli, i quali noi chiamemo~ ~Empireo l'uno, e l'altro
377 IV, VII | 55~Qual'è quell'ombra che chiami riversa,~Ché la diritta
378 IV, XI | Contemplativo sogno questo chiamo;~Non ha intelletto chi di
379 III, XVII | se metti questa in acque chiare,~Sì che lo raggio del Sol
380 IV, XII | dell'altre cose. E questo è chiaro.~Dunque, il felice tien
381 II, IV | virtute definita~Che sotto lei chiascheduna s'asside.~Convien ch'io
382 II, XVII | nome con sanguigna spada~Chiascheduno di questi al gran lombardo,~
383 III, XV | bagna nello fiume stante; 5~Chinando il capo, par che fe' lo
384 IV, X | Nell'uomo secco con le chine spalle 25~Non s'affatica
385 II, III | guardando in terra che va chino,~O egli è avaro, o di sottile
386 IV, VI | il fiorentino,~ ~Ché la chiocca taurina colà ascese~Facendosi
387 II, XV | nido ch'è fondà sotto la chioccia~De le globate stelle, al
388 I, V | e di tre secondarie. ~ ~Chiomate stelle con diversi modi~
389 IV, VII | so che tu m'intendi senza chiose),~Di servir per altrui e
390 IV, I | voglio che tal detto in te si chiuda.~S'altri non t'ama, vogli
391 III, VI | forza del Fattor benegno~Chiuderà giorno nell'umano regno.~ ~
392 V | sciocca,~Che verso il Ben chiudesti gli occhi tuoi,~Questa ragione
393 IV, III | l'osso biforcato che si chiuse~Sanno il futuro queste dannate
394 IV, III | scienze occulte.~ ~«Perché ciangotta la fiamma nel stizzo,~E
395 III, XVII | questa metti, parrà che ciangotte~L'acqua fervente per lo
396 | ciascun'
397 II, XVI | dell'intelletto~Ed arde ciecamente la persona,~Manduca l'alma
398 IV, III | aspetti delle stelle~Con cifre di triangoli e di rombo,~
399 II, XII | Movendo il capo con li cigli arcati,~Facendo di lor sangue
400 II, III | ti fidar delle raggiunte ciglie,~Né delle folte, se guizza
401 III, I | Dante, rescrivendo a messer Cino,~Amor non vide in questa
402 I, VI | qual fa giornata~ ~S'ella è cintata da monti e da colli~E verso
403 | Cioè
404 IV, IX | donna è guercio zoppo e cionco. 90~ ~«Perché fan più rumore
405 IV, III | immagin dello stagno e della cira,~E vespertilio con scritta
406 | circa
407 I, I | chiama «guerra, guerra».~ ~Circoscritta la luce benigna 25~Nel sesto
408 III, I | tien di guerra gli atti circoscritti.~ ~Anche ogni agente, dico,
409 IV, VIII | tempo non aspetta: 35~Natura circospetta ciò consente.~ ~«Perché
410 IV, VII | discerno~La notte in che ciscun suo moto tarda;~ ~Nell'orïente
411 IV, V | E tu a me: «Perché nelle cisterne~L'acqua naturalmente si
412 III, XVI | anche quella con le macchie citre;~Fan l'uom piacente nelle
413 III, XVI | macchie tene;~E l'altra con citrigne è della Magna.~ ~Con quella
414 IV, II | bianco si veggia;~Venus citrigni li fa in ogni parte. 30~ ~
415 II, V | affanni.~ ~Però vedemo le città deserte~Con basse mura all'
416 IV, VI | puoi sentire ormai 130~De' cittadini miei, che son puliti,~E
417 III, X | stramba.~Così dovria ciascuno cittadino~L'uno con l'altro essere
418 IV, VIII | Turbata sente subito in sé ciucca, 65~Se d'altra qualità si
419 IV, VIII | che lor pasto ovver lor civo~Ha per natura l'umido possente,~
420 I, V | involta noi con le sue triste clave.~ ~Se Marte del suo raggio
421 III, XVIII| Qual da noi toglie il falso cogitare:~Sollecito fa l'uom, sì
422 IV, XI | dal ciel procede 55~Non cogitato e pinto di figura~Che lo
423 IV, VI | Ché la chiocca taurina colà ascese~Facendosi ai filosofi
424 | Colei
425 III, XVIII| non poco,~E forte vale al colico dolore~Ché fa cessare quel
426 II, V | Sono del mondo perfette colonne.~O desolata terra, o posta
427 II, VI | VI~ ~DellaFortezza.~ ~O Colonnesi, o figliuoli di Marte,~Toccaste
428 IV, VI | in lor s'applica. 30~ ~La coloquinta delle parti aduste~Tira
429 IV, VI | ciancia.~Secondo il detto di color che sanno,~ ~Non tengono
430 III, XII | bocca e satisfare~Toglie la colpa dell'uman peccare.~ ~ ~
431 I, VIII | ciò si mostra in un remoto colpo,~Ché in uno tempo è il suono
432 IV, XII | Alberico~Che amari frutti colse di dolce esca.~Del Mastin
433 II, I | pianta per natural moto:~Non coltivando mai, frutti perfetti~Non
434 II, V | ed afflitti cotanto~Come columbe nelle lor finestre.~ ~Ma
435 I, IX | vi fere~Sarai contento li colur vedendo.~ ~E da la Luna,
436 III, XVIII| Nascenti in lei allor quando comensa;~E chi li vuole, giovine
437 III, XII | Riguarda il fine innanzi che comenzi,~E quado offendi, perché,
438 I, V | CAPITOLO V~ ~Delle tre comete principali dominate da Giove,
439 II, XIX | accidia ria~Che s'abbandona al cominciar gli effetti~E, cominciando,
440 II, XIX | gente qui si sviglie.~ ~Comincio prima dall'altier valore~
441 IV, VII | La prima e la seconda qui commendo.~ ~E tu a me: «Perché l'
442 III, VIII | porta nel cuore~Né teme di commettere ogni offenza,~E l'altrui
443 IV, III | maligne creature~Fra li compagni, per aver più laude. 75~
444 III, X | mai con lui non prender compagnia;~Lassare il mondo ed ogni
445 IV, VI | Lo Sol fa l'oro e male lo comparte,~E quanti ne ha condotto
446 IV, II | Ciascuna delle parti la compate;~Menando il sangue per diverse
447 II, XV | salute.~O servi tristi, o comperati schiavi,~Perché l'atto carnal
448 III, XVIII| Credo che sieno di virtù compite.~Dalla celeste rugiada si
449 III, XII | diletto,~E poi ch'ella ha compiuto il suo volere,~Riprende
450 IV, XI | E per figure tai sogni comprendo; 75~Ché chi si sogna di
451 IV, XI | quando se ne parte~Con le comuni stelle, non lo sdegno. l'~
452 III, X | uncino;~Ma se risorge la comunitate,~Tempera mano a follo ed
453 III, X | sempre si disface il ben comuno~E l'uno di seguir l'altro
454 V | 125~E come nel suo corpo è concavata.~ ~Per più vedere, prendi
455 I, VIII | 95~Le parti dello mondo concavate.~ ~Le gran montagne hanno
456 II, III | senza umanitate. 30~ ~Il concavato ed anche il naso fino,~Ciascun
457 II, II | l'ordine prese.~ ~Quando concepe, la madre si strenge~Ch'
458 II, XII | diverse mustre 40~In un concepto varïati effetti,~Secondo
459 I, IV | altri li suoi raggi son concetti,~Ché in tutte parti sua
460 IV, X | prima,~Dico per natural concezïone,~Sì come per forbir fu fatta
461 III, XVIII| prova. 110~ ~Nelle marine conche margherite~Nascono certo,
462 III, XIII | sta il maschio, fin che la concinge.~ ~E subito che ne escono
463 III, XVII | l'uomo audace e di virtù concinto;~Il Sol nascendo con li
464 IV, VII | qualitate,~Io dico ed in concreto ed in astratto,~Natura,
465 II, III | audace chi ha i denti rari;~Concupiscenza tien carnosa faccia~E forte
466 II, XVI | terra ascolana.~Sì v'han condotti Recanati ed Iesi~Che, se
467 IV, VI | comparte,~E quanti ne ha condotto già a mal porto!~Mercurio
468 II, IX | queste note, 10~A povertà conduceli la spene~Se la fortuna varia
469 III, XIII | che dipende~Da gola che conducene a morire~E toglie di virtute
470 II, XVI | lo cielo mi dimostra, 15~Conduceravvi nelle guerre accese,~E lascerete
471 II, VIII | alquanto è gentile~La mente che conducesi nel bene~Quando si vince
472 IV, II | non avvien, se in campo lo conduco?»~Ti par che muora e spasimando
473 II, XII | l'anima perfetta:~Ciò tu confessi come noto segno.~Dunque
474 IV, VI | in un sol loco. Così ti confondo. 165~E gli elementi, dico,
475 IV, VI | pur minaccia,~Le femora conforman le saette;~E Capricorno
476 III, X | L'uno con l'altro essere conforme,~Che non venisse la terra
477 III, I | volere,~Ma vien per natural conformitate 20~Che nasce in noi per
478 II, II | creatura piove 65~Natura confortando tuttavia.~ ~Ma nell'ottavo
479 III, VIII | Fin che si vede da morte confuso,~ ~E sé medesimo ardendo
480 IV, V | E leggerezza il corpo si congegne: 65~L'altr'acqua muove per
481 IV, IV | più remoto è il Sole e più congela:~La sera è presso al Sole
482 I, VII | pruina~Si forma dal vapor che congelato 50~Ne l'aere è presso, e
483 V | atti umani terminati.~ ~Congetturo secondo il parer mio, 85~
484 I, VI | che li mostra del vigor congionti,~Non portano viltà nel cor
485 II, XVI | se tornate al ben, sarà congionto~Il monte di San Marco con
486 IV, IX | Anche ti dico che chi amor congiugne~Con altrui donna, prende
487 IV, IX | tanto~La mente umana, se congiunge amore~Sua donna col piacer
488 IV, VIII | Stando tutti dolenti e congregati?»~Perché in natura ciascuno
489 I, VII | l'orizzonte assembransi connessi;~E quando regge Cancro e
490 III, XIII | Tesse sottile sì, che non conosca~Ciascun animal piccolo che
491 II, XVI | dolci colli,~Perché non conoscete, o genti acerbe~Con gli
492 I, VI | fa molti accidenti ch'io conosco.~Muove ciascuno per tempi
493 II, XIV | peccato.~Questa è la pena a consanguineo dolo:~Quando per bene l'
494 V | aspetto~E che l'immaginar consegua l'opra.~ ~Era il Figliuolo
495 V | come in suo soggetto.~Il conseguente è falso, dunque il primo~
496 IV, IX | buon padre figlio nasce~Che conseguisca lo consimil bene?~È per
497 IV, VII | sì che m'è d'avanzo~Se conseguisco il non pensato bene.~Per
498 IV, V | Convien che lagrimar l'alma consenta~Agli occhi tristi per l'
499 IV, IX | Fermo volere in donna, e ciò consento;~Stando divisa, più di te
500 IV, II | La quale per più tempo li conserba~Così che poi la brina non
501 IV, I | leva il suo intelletto, 50~Conservan la memoria alli passati.~
502 II, VI | persona,~E per sua terra conservando onore. 60~ ~Ma gli occhi
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