CAPITOLO XVI
Virtù delle pietre
scelte formate dai pianeti: diamante da Saturno, zafiro da Giove, smeraldo da
Mercurio, agate da Venere, alettrio da Giove, berillo da Venere.
Non ch'io sia buono né
che buon me tegna,
Ma seguirò lo viso delli
buoni
Se ciò ch'io dico vedi
non avvegna.
L'uman pensiero spesse
volte falle
E il tempo muta l'alte
opinïoni 5
Se nuova stella regna in
questa valle.
Io ciò ti dico ché di
queste pietre
Già t'impromisi di far
simiglianza:
Piace ad Apollo che di
ciò m'arretre.
A ciò che mi dispone non
mi doglio 10
Perché il minore non ha
dubitanza:
Ascolta dunque ciò che
dir ti voglio.
Per fuoco né per ferro
lo diamante
Si rompe. Per potenza di
Saturno
Resiste sua natura al
negromante. 15
Gli spirti fuga, tossico
e paura,
Raccende amore se il
disdegno è inturno.
È simil di cristallo sua
figura.
A chi lo porta nel
sinistro braccio
Val contro gli inimici e
leva sogni, 20
Contro di brighe,
mattezza ed impaccio.
Io taccio, per servir
qui a le donne,
Natura occulta che pur
abbisogni:
Non sii dolente, se ciò
si nasconne.
Chi in caldo sangue
questa pietra involve 25
Ovver con piombo, per
natura occulta
Poca percossa in polve
la dissolve.
Presente questa, già mai
calamita
In lei di trar lo ferro
non risulta,
Ma fa nel tempo sua
potenza quita. 30
E l'altro, che l' Arabia
anche produce,
Vaccio si rompe come lo
cristallo.
Una virtute in tutti
questi luce.
Più che una fava non
passa sua forma:
In lui è gran virtute
senza fallo: 35
Col ferro sua natura si
conforma.
E lo zaffiro, per poter
di Giove,
Conforta il cor, dico
l'orïentale,
Serva le membra e lor
virtute fove;
Val contro febbre,
veleno ed antrace 40
Se subito s'appicca su
quel male;
Conforta il viso e
conserva la pace;
Toglie dal cuore l'invidia
maligna,
Fuga il temere e fa
l'uomo audace,
Umil la donna, e castità
designa. 45
E questa gemma vale agli
idromanti
Ed alli magi per virtù
che face,
Ché solve il cattivato
con lor canti.
Mostra il colore simile
del cielo;
Posta alle tempia, il
sangue del naso 50
Restringe per virtute e
non per gelo.
Ogni tumore ed apostema
sana
Se sua natura non perde
per caso
D'atto carnale, da cui
sta lontana.
Mercurio è che spira sua
virtute 55
Nello smeraldo ch'è
sopra ogni verde;
Di molte infermitati fa
salute;
Morbo caduco ed
itterizia cura,
Conserva il viso che
virtù non perde,
Conforta la memoria e la
natura, 60
Gli spirti fuga e loro
false scorte.
Chi vuole divinar seco lo
porte.
Dal terzo cielo col
secondo, agate
Negra si forma con le
bianche vene,
E l'altra con sanguigne
varïate. 65
Il fiume Agate, che Cicilia bagna,
Questa che ha le bianche
macchie tene;
E l'altra con citrigne è
della Magna.
Con quella che Cicilia
altrove manda
Il negromante converte
tempesta 70
E il fiume fa seccar che
più non spanda;
E l'altra, la quale ha
sanguigne macchie;
Conforta gli occhi ed
allegrezza appresta,
Ole nel foco senza che
si smacchie.
Contro il veleno la
prima resiste 75
Ed anche quella con le
macchie citre;
Fan l'uom piacente nelle
umane viste,
A forza ed a facondia ed
a parlare
Dispongon l'uomo se non
sono vitre
Le parti, onde di tutte
virtù care. 80
Giove in testa gli forma
oppur nel ventre,
Quando il cappone è
sotto lui concetto
Pur che il suo raggio
sotto il Cancro entre,
Alettrio, che ritien
dentro lo sperma;
Qual d'oscuro cristallo
mostra aspetto; 85
Fa l'uom costante e
grato onor conferma;
Fa l'uomo vincitor nella
battaglia,
Discreto con dolcezza di
parole,
E forte con lussurïa
l'abbaglia;
Toglie la sete a chi lo
porta in bocca; 90
Gli amici disdegnati
fletter suole.
Se non sta in oro, sua virtù
si sbrocca.
D'amor la stella e sua
virtù compone
Le parti del berillo e
gli altri tutti
Che sono di cotal
complessïone. 95
Pallido verde, simile a
smeraldo,
I sospir toglie e gli
occhi mostra asciutti,
Resiste agli inimici e
l'uom fa saldo.
Dal fegato rimuove
infermitate,
Sottiglia la virtù
dell'intelletto, 100
Dal stomaco la sua
ventositate.
Vale ad amore e sempre l'uomo esalta;
Il matrimonio tien con
gran diletto;
Fa verso gl'inimici la
mente alta;
Incender fa la man, di
ciò sii certo, 105
S'al Sol s'oppone, come
s'è già esperto.
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