Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Francesco Stabili alias Cecco d'Ascoli
L'Acerba

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO III
    • CAPITOLO XVII
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

CAPITOLO XVII

 

Virtù delle pietre scelte formate dai pianeti: topazio dal Sole, diaspro da Marte, gagate dalla Luna, elitropia da Marte e Saturno, panterone dalle sette sfere, giacinto e rubino dal Sole.

 

Li grazïosi raggi dello Sole

Nell'isola d'Arabïa splendendo,

Topazïo si trova, il quale si cole.

Il moto della Luna per sé sente,

La vista fa riversa lui veggendo,                                                 5

Affredda l'acqua quando è ben fervente,

 

Resiste alla lunatica malìa,

A passïone emorroical, resiste

All'ira, alla tristezza e frenesia;

Il sangue stringe per la sua freddezza                                         10

E credesi che dignitate acquiste;

Sopra ogni pietra mostra sua chiarezza.

Subita morte lo topazio tolle;

In ciò non abbi la memoria molle.

 

Diaspro nasce per virtù di Marte                                               15

Permisto di colori varii e molti;

In diciassette spezïe si parte.

Idropica malìa e febbri calde

E fantasia delli moti stolti

Mitiga, e le virtuti in noi fa salde.                                                20

 

Nelli gran fatti fa l'uomo sicuro;

Stringe la donna sì che non conceve,

E ogni sangue corrotto lo fa puro;

Lussurïa e sudor costringe e serra;

Legata nell'argento portar deve                                                 25

Ciascuno questa pietra, se fa guerra.

 

Del nostro viso la virtù assottiglia

Che macula non prende mai né sorde;

D'ogni fattura ciascun uomo dispiglia.

La Luna forma per virtù gagate:                                                 30

Di sue proprïetà non ti discorde,

Ché ti fa certo di verginitate.

 

Chi l'acqua beve, per virtù divina

Di questa pietra, s'uomo non conube,

Senza lo suo voler subito orina;                                                 35

Ma se è corrotta, urina non distilla:

Or questa prova lo tuo cuor disnube

Se di piacer ti tocca mai favilla.

 

Gli spirti fuga dalli corpi umani

E con dolore fuga li serpenti,                                                     40

Gli idropici ritorna quasi sani,

Giova a la donna nel gravoso parto;

Sua polvere refrena ben li denti.

Lo mio segreto con teco lo parto.

 

Elitropia, che è detta l'orfanella,                                                 45

Verde è del corpo con sanguigne gotte:

Marte la forma con la trista stella.

Nell'acqua fredda dove il Sole spire

Se questa metti, parrà che ciangotte

L'acqua fervente per lo gran bollire.                                           50

 

Anche, se metti questa in acque chiare,

Sì che lo raggio del Sol la percota,

Sanguigna l'aria subito traspare

Sì che lo Sole a noi si mostra oscuro

In fin che questa pietra sia remota.                                             55

Con questa puo', chi vuol, essere furo.

 

Giunta con questa l'eliotropia pianta,

Come la calamita il ferro sugge,

Così, sugando, il nostro viso incanta.

Restringe il sangue quando è l'uom ferito;                                   60

L'aspro veleno da lei si distrugge;

Chi seco l'ebbe non fu mai fallito.

 

Il panterone è detto da pantera,

Nel quale tu vedrai sette coluri:

In lui pose virtù ciascuna sfera.                                                  65

Fa l'uomo audace e di virtù concinto;

Il Sol nascendo con li raggi puri,

Chiunque lo guarda non puo' esser vinto.

 

È nebuloso giacinto, e rubino,

Secondo che nell'aria si dimostra:                                              70

Quel ch'è granato dico ch'è più fino.

In lui si trova gran perfezïone,

Conforta in tutto la natura nostra

Da noi togliendo la suspizïone.

 

Toglie dal cuore sempre la tristezza,                                          75

Resiste a pestilenzïa dell'aria,

Ai nervi ed alle membra fortezza;

Fuga veleno e gli umori adequa;

Umor che fosse di natura varia

Per sua virtù, egli distringe ed equa.                                           80

 

Dal Sole in lui fu pinta tal virtute,

Ché a nostra vita facesse salute.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License