CAPITOLO XVII
Virtù delle pietre
scelte formate dai pianeti: topazio dal Sole, diaspro da Marte, gagate dalla Luna,
elitropia da Marte e Saturno, panterone dalle sette sfere, giacinto e rubino
dal Sole.
Li grazïosi raggi dello
Sole
Nell'isola d'Arabïa
splendendo,
Topazïo si trova, il
quale si cole.
Il moto della Luna per
sé sente,
La vista fa riversa lui
veggendo, 5
Affredda l'acqua quando
è ben fervente,
Resiste alla lunatica
malìa,
A passïone emorroical,
resiste
All'ira, alla tristezza
e frenesia;
Il sangue stringe per la
sua freddezza 10
E credesi che dignitate
acquiste;
Sopra ogni pietra mostra
sua chiarezza.
Subita morte lo topazio
tolle;
In ciò non abbi la
memoria molle.
Diaspro nasce per virtù
di Marte 15
Permisto di colori varii
e molti;
In diciassette spezïe si
parte.
Idropica malìa e febbri
calde
E fantasia delli moti
stolti
Mitiga, e le virtuti in
noi fa salde. 20
Nelli gran fatti fa
l'uomo sicuro;
Stringe la donna sì che
non conceve,
E ogni sangue corrotto
lo fa puro;
Lussurïa e sudor
costringe e serra;
Legata nell'argento
portar deve 25
Ciascuno questa pietra,
se fa guerra.
Del nostro viso la virtù
assottiglia
Che macula non prende
mai né sorde;
D'ogni fattura ciascun
uomo dispiglia.
La Luna forma per virtù
gagate: 30
Di sue proprïetà non ti
discorde,
Ché ti fa certo di
verginitate.
Chi l'acqua beve, per
virtù divina
Di questa pietra, s'uomo
non conube,
Senza lo suo voler
subito orina; 35
Ma se è corrotta, urina
non distilla:
Or questa prova lo tuo
cuor disnube
Se di piacer ti tocca
mai favilla.
Gli spirti fuga dalli
corpi umani
E con dolore fuga li
serpenti, 40
Gli idropici ritorna
quasi sani,
Giova a la donna nel
gravoso parto;
Sua polvere refrena ben
li denti.
Lo mio segreto con teco
lo parto.
Elitropia, che è detta
l'orfanella, 45
Verde è del corpo con
sanguigne gotte:
Marte la forma con la
trista stella.
Nell'acqua fredda dove
il Sole spire
Se questa metti, parrà
che ciangotte
L'acqua fervente per lo
gran bollire. 50
Anche, se metti questa
in acque chiare,
Sì che lo raggio del Sol
la percota,
Sanguigna l'aria subito
traspare
Sì che lo Sole a noi si
mostra oscuro
In fin che questa pietra
sia remota. 55
Con questa puo', chi
vuol, essere furo.
Giunta con questa
l'eliotropia pianta,
Come la calamita il
ferro sugge,
Così, sugando, il nostro
viso incanta.
Restringe il sangue
quando è l'uom ferito; 60
L'aspro veleno da lei si
distrugge;
Chi seco l'ebbe non fu
mai fallito.
Il panterone è detto da
pantera,
Nel quale tu vedrai
sette coluri:
In lui pose virtù
ciascuna sfera. 65
Fa l'uomo audace e di
virtù concinto;
Il Sol nascendo con li
raggi puri,
Chiunque lo guarda non
puo' esser vinto.
È nebuloso giacinto, e
rubino,
Secondo che nell'aria si
dimostra: 70
Quel ch'è granato dico
ch'è più fino.
In lui si trova gran
perfezïone,
Conforta in tutto la
natura nostra
Da noi togliendo la suspizïone.
Toglie dal cuore sempre la tristezza, 75
Resiste a pestilenzïa
dell'aria,
Ai nervi ed alle membra
dà fortezza;
Fuga veleno e gli umori
adequa;
Umor che fosse di natura
varia
Per sua virtù, egli
distringe ed equa. 80
Dal Sole in lui fu pinta
tal virtute,
Ché a nostra vita
facesse salute.
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