CAPITOLO II
Della nascita dell'uomo,
e dell'influenza dei cieli.
Per grazia dell'umana
creatura
Dio fe' li cieli col
terrestre mondo
In lei creando divina
figura
A somiglianza di sua
forma digna,
Ponendola nell'orizzonte
fondo 5
Ove si danna ovver si fa
benigna.
Movendo queste benedette
sfere,
Dell'uman seme si forma il soggetto:
Di
tutte la potenza
quvi fere.
Prima lo core nel
concetto nasce: 10
Gli altri due prima pone
il cieco aspetto,
Ma pur nel cor lo
spirito si pasce.
Lo spirito che fu dal
padre messo
Per le ferventi stelle
del Leone
Forma le membra
movendosi spesso. 30
Da questo nasce lo
spirto animale
E naturale di sua
perfezione
Passando in atto sotto
le prime ale.
Dodici parti dell'ottava
sfera
Sono cagione delle
nostre membra: 20
Ciascuna del creare ha
forma vera,
In lor fa qualitate ed
accidenti,
Per la virtù divina si
rimembra
Della sua parte con atti
lucenti.
Quando tu vedi questi
zoppi e sgombi, 25
Impïo fu lo segno della
parte,
Ed anche questi con li
flessi lombi.
Difetto corporal fa
l'alma ladra.
Impeggiorando, dico, le
lor carte,
Sono superbi della mala
squadra. 30
Del doppio seme fansi corpo umano
Le vestite ossa della
carne pura:
Ciò fa il soverchio
dello tempo sano.
Lo spirito del padre,
che nel sperma
Sempre operando, le
membra figura, 35
Le molli parti per
potenzia ferma.
Dello soverchio che da
donna muove
Pascesi creatura, e non
per bocca,
E ciò si mostra per
antiche prove.
Per l'ombilico va ciò
che nutrica, 40
Stando legato sì che il
verme tocca.
Or 'scolta com'ei sta
nel corpo in plica.
Sta genuflesso con
l'arcato dosso,
Tien le mani alle gote
fra le cosse
Sulle calcagna, come
veder posso; 45
Verso di noi son le
spalle volte.
Così natura informagli
le mosse
Per più salute a le
membra raccolte.
In questo tempo non
macula specchio
La donna che il
soverchio suo divide: 50
L'una nutrica lassando
lo vecchio,
Natura l'altra manda
alla mammilla
Per le due vene che di
ciò son guide,
E a tempo in bianca
forma si distilla.
Sette ricetti per
ciascun pianeta 55
Son nella madre, però
sette nati
Nascere posson, come
vidi a Leta.
Questo addivenne per lo molto seme
Ed anche per i segni
geminati
Quando li lumi s'avvincono
insieme. 60
Nel nono mese vien nel
mondo lustro
Per la virtù che
signoreggia Giove.
Perché di sette vive,
mo' ti mustro.
La Luna in questo mese
ha signoria,
Benignitade in creatura
piove 65
Natura confortando
tuttavia.
Ma nell'ottavo chiunque
nasce muore,
Ché signoreggia quella
stella trista
Che per freddezza trae
l'alma dal core.
Ciascun pianeta spira
nel suo mese, 70
Fin che ha la luce la
creata vista:
Così natura in ciò
l'ordine prese.
Quando concepe, la madre
si strenge
Ch'entrarvi non poria
'na punta d'ago:
Così Saturno sua virtù
le impenge. 75
Ben si può aprire per
nuovo disio,
Come addivenne a la Lisa
del Lago
Che fe' due nati là
dov'ero io,
Uno nel nono, l'altro il
fe' nel dece,
Che fu concetto nel
tempo serrato, 80
Quando alla voglia sua
lei satisfece.
Per gran volere
dell'atto carnale
Si gemina il concetto
già creato,
Quando a la donna ben
d'amor le cale.
Il nato porta del padre
somiglia, 85
Quando lo seme della donna è vinto:
Intanto nasce la viril
famiglia.
Ciò si converte dal
contrario senso,
Quand'è lo nato dai
parenti spinto
E il doppio sperma fu
dal cielo offenso. 90
Il forte immaginar fa
simil vulto
Quando la donna, nel
desio d'amore,
Si tiene l'uomo nella
mente occulto.
Simile cielo fa simile
aspetto:
Se natura non perde il
suo valore, 95
Lo immaginar fa causa e
vede effetto.
La tarda stella la
memoria pone
Nel concetto; è Giove
per qual cresce;
Mercurio muove l'atto di
ragione;
Marte ne forma l'impeto
con l'ira; 100
Il terzo cielo
l'appetito mesce;
Lo primo spiritello il
Sol vi spira;
La Luna muove natural
virtute.
Ciascun pianeta con gli
ottavi lumi
Dispone il mondo con le
lor vedute. 105
Ogni creato si corrompe
in tempo.
Passano gli atti umani
come fumi:
Chi ne va tardo e chi ne
va per tempo.
Tu vedi bene come questi
cieli
Muovendo, creatura si
produce 110
In atto umano: ciò tu
non mi celi.
Ormai conviene che da'
segni certi
Tu vegga lo giudicio
della luce.
Poi che saranno gli
occhi nostri esperti,
Noi canteremo de le
donne sante 115
Lor definendo, perché,
come e quante.
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