CAPITOLO XI
Della Castità, Costanza,
Moderazione e Magnanimità.
Muove la castitate dal
Saturno,
Fermezza ed astinenzïa e
misura
Che mostran l'alma bella
come il giurno.
Grandezza d'alma per
l'alta sua sfera
Si forma disponendo
creatura, 5
Entro il suo fermo segno
s'egli era.
È castitate freno di
ragione
E del carnale vizïo le
morse
Stringendo natural
complessïone,
La lingua refrenando e
gli occhi e il core 10
E sostenendo le súbite
corse
Del gran desïo che nasce
d'amore.
O quanto è forte
l'amorosa fiamma
Che vien da immaginar di
cosa bella
Che per disïo tutto il
cor s'infiamma! 15
Ben è più casto, ben è
più beato
Se amor che nasce da
simile stella
Non rompe l'uomo poi che
è innamorato.
La castitate perde sua
radice
Per lo soperchio dell'ampiata
gola 20
Che sempre ad astinenzia
contraddice.
Gli occhi amorosi
insieme riguardando,
E l'occhio il quale tien
la vita sola,
Fan pur languire l'alma
sospirando.
Ben è gran cosa se nel
conversare 25
Dello gran tempo non
nasce peccato:
Dico che è come morto
suscitare.
Però tu prendi la giusta
battaglia
Contro lo male e pensa
nel tuo stato
Lo qual non dura come
fuoco in paglia. 30
Costanza è una virtù che
sempre adorna
E tien le tempre fuggendo
durezza,
Ché il fermo suo voler
mai non si storna
Quando valere la ragion
si vede.
O quant'è bella cosa la
fermezza 35
D'amore, qualità di
dolce fede!
Non chi comincia vederà
salute,
Ma dico chi è costante
sino in fine
Sarà beato nell'alte
vedute.
Non aver fede nell'uomo
incostante 40
Che no è fondato in le
virtù divine
Onde procedono l'opere
sante.
Astinenzia è freno con
le tempre
Del fier volere dalla
gola ghiotta:
Come virtute a lei s'oppone
sempre. 45
Questa virtute fa crescer la vita
Ed accidenti pravi
toglie allotta,
Che ne verrìano con
doglia infinita.
Misura è modo di tutte
le cose
Schivando sempre tutto lo soverchio; 50
Sempre nel mezzo tal
virtù si pose.
Di tutte le altre donne
questa è nave
E guida, riposando nel
suo cerchio,
Pur combattendo con le
donne prave.
Grandezza d'animo è nel
conseguire 55
Le valorose cose dello
mondo
E nella vita d'insino al
morire.
Magnanimo non è chi in
atti vili,
Quasi temendo, par che
regga pondo
Cessandosi con gli occhi
quasi umìli. 60
Alle formiche mai non si
fa guerra;
Or prendi esempio e guarda lo leone,
E l'aquila che mosche non
afferra.
Il magnanimo segue il
valor grande:
Negli atti vili l'alma
sua non pone, 65
Ma pur nelle alte cose
lo cor spande.
Or le conserva queste
sante liste
Ché qui ti lascio,
perché voglio alquanto,
'Nanzi ch'io canti delle
donne triste,
Veder che è gentilezza e
chi è gentile, 70
E mostrerotti nel
seguente canto
Se nobil si puo' far chi
è nato vile.
Poi vederai coteste
prave donne
Per quali il ben felice
si nasconne.
|