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Francesco Stabili alias Cecco d'Ascoli
L'Acerba

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  • LIBRO III
    • CAPITOLO XVI
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CAPITOLO XVI

 

Virtù delle pietre scelte formate dai pianeti: diamante da Saturno, zafiro da Giove, smeraldo da Mercurio, agate da Venere, alettrio da Giove, berillo da Venere.

 

Non ch'io sia buono né che buon me tegna,

Ma seguirò lo viso delli buoni

Se ciò ch'io dico vedi non avvegna.

L'uman pensiero spesse volte falle

E il tempo muta l'alte opinïoni                                                    5

Se nuova stella regna in questa valle.

 

Io ciò ti dico ché di queste pietre

Già t'impromisi di far simiglianza:

Piace ad Apollo che di ciò m'arretre.

A ciò che mi dispone non mi doglio                                           10

Perché il minore non ha dubitanza:

Ascolta dunque ciò che dir ti voglio.

 

Per fuoco né per ferro lo diamante

Si rompe. Per potenza di Saturno

Resiste sua natura al negromante.                                              15

Gli spirti fuga, tossico e paura,

Raccende amore se il disdegno è inturno.

È simil di cristallo sua figura.

 

A chi lo porta nel sinistro braccio

Val contro gli inimici e leva sogni,                                              20

Contro di brighe, mattezza ed impaccio.

Io taccio, per servir qui a le donne,

Natura occulta che pur abbisogni:

Non sii dolente, se ciò si nasconne.

 

Chi in caldo sangue questa pietra involve                                   25

Ovver con piombo, per natura occulta

Poca percossa in polve la dissolve.

Presente questa, già mai calamita

In lei di trar lo ferro non risulta,

Ma fa nel tempo sua potenza quita.                                           30

 

E l'altro, che l' Arabia anche produce,

Vaccio si rompe come lo cristallo.

Una virtute in tutti questi luce.

Più che una fava non passa sua forma:

In lui è gran virtute senza fallo:                                                   35

Col ferro sua natura si conforma.

 

E lo zaffiro, per poter di Giove,

Conforta il cor, dico l'orïentale,

Serva le membra e lor virtute fove;

Val contro febbre, veleno ed antrace                                         40

Se subito s'appicca su quel male;

Conforta il viso e conserva la pace;

 

Toglie dal cuore l'invidia maligna,

Fuga il temere e fa l'uomo audace,

Umil la donna, e castità designa.                                                45

E questa gemma vale agli idromanti

Ed alli magi per virtù che face,

Ché solve il cattivato con lor canti.

 

Mostra il colore simile del cielo;

Posta alle tempia, il sangue del naso                                          50

Restringe per virtute e non per gelo.

Ogni tumore ed apostema sana

Se sua natura non perde per caso

D'atto carnale, da cui sta lontana.

 

Mercurio è che spira sua virtute                                                 55

Nello smeraldo ch'è sopra ogni verde;

Di molte infermitati fa salute;

Morbo caduco ed itterizia cura,

Conserva il viso che virtù non perde,

Conforta la memoria e la natura,                                                60

Gli spirti fuga e loro false scorte.

Chi vuole divinar seco lo porte.

 

Dal terzo cielo col secondo, agate

Negra si forma con le bianche vene,

E l'altra con sanguigne varïate.                                                   65

Il fiume Agate, che  Cicilia bagna,

Questa che ha le bianche macchie tene;

E l'altra con citrigne è della Magna.

 

Con quella che Cicilia altrove manda

Il negromante converte tempesta                                               70

E il fiume fa seccar che più non spanda;

E l'altra, la quale ha sanguigne macchie;

Conforta gli occhi ed allegrezza appresta,

Ole nel foco senza che si smacchie.

 

Contro il veleno la prima resiste                                                 75

Ed anche quella con le macchie citre;

Fan l'uom piacente nelle umane viste,

A forza ed a facondia ed a parlare

Dispongon l'uomo se non sono vitre

Le parti, onde di tutte virtù care.                                                80

 

Giove in testa gli forma oppur nel ventre,

Quando il cappone è sotto lui concetto

Pur che il suo raggio sotto il Cancro entre,

Alettrio, che ritien dentro lo sperma;

Qual d'oscuro cristallo mostra aspetto;                                      85

Fa l'uom costante e grato onor conferma;

 

Fa l'uomo vincitor nella battaglia,

Discreto con dolcezza di parole,

E forte con lussurïa l'abbaglia;

Toglie la sete a chi lo porta in bocca;                                         90

Gli amici disdegnati fletter suole.

Se non sta in oro, sua virtù si sbrocca.

 

D'amor la stella e sua virtù compone

Le parti del berillo e gli altri tutti

Che sono di cotal complessïone.                                               95

Pallido verde, simile a smeraldo,

I sospir toglie e gli occhi mostra asciutti,

Resiste agli inimici e l'uom fa saldo.

 

Dal fegato rimuove infermitate,

Sottiglia la virtù dell'intelletto,                                                     100

Dal stomaco la sua ventositate.

Vale ad amore e sempre l'uomo esalta;

Il matrimonio tien con gran diletto;

Fa verso gl'inimici la mente alta;

 

Incender fa la man, di ciò sii certo,                                            105

S'al Sol s'oppone, come s'è già esperto.

 

 




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