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Francesco Stabili alias Cecco d'Ascoli L'Acerba IntraText CT - Lettura del testo |
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CAPITOLO XI
Della Castità, Costanza, Moderazione e Magnanimità.
Muove la castitate dal Saturno, Fermezza ed astinenzïa e misura Che mostran l'alma bella come il giurno. Grandezza d'alma per l'alta sua sfera Si forma disponendo creatura, 5 Entro il suo fermo segno s'egli era.
È castitate freno di ragione E del carnale vizïo le morse Stringendo natural complessïone, La lingua refrenando e gli occhi e il core 10 E sostenendo le súbite corse Del gran desïo che nasce d'amore.
O quanto è forte l'amorosa fiamma Che vien da immaginar di cosa bella Che per disïo tutto il cor s'infiamma! 15 Ben è più casto, ben è più beato Se amor che nasce da simile stella Non rompe l'uomo poi che è innamorato.
La castitate perde sua radice Per lo soperchio dell'ampiata gola 20 Che sempre ad astinenzia contraddice. Gli occhi amorosi insieme riguardando, E l'occhio il quale tien la vita sola, Fan pur languire l'alma sospirando.
Ben è gran cosa se nel conversare 25 Dello gran tempo non nasce peccato: Dico che è come morto suscitare. Però tu prendi la giusta battaglia Contro lo male e pensa nel tuo stato Lo qual non dura come fuoco in paglia. 30
Costanza è una virtù che sempre adorna E tien le tempre fuggendo durezza, Ché il fermo suo voler mai non si storna Quando valere la ragion si vede. O quant'è bella cosa la fermezza 35 D'amore, qualità di dolce fede!
Non chi comincia vederà salute, Ma dico chi è costante sino in fine Sarà beato nell'alte vedute. Non aver fede nell'uomo incostante 40 Che no è fondato in le virtù divine Onde procedono l'opere sante.
Astinenzia è freno con le tempre Del fier volere dalla gola ghiotta: Come virtute a lei s'oppone sempre. 45 Questa virtute fa crescer la vita Ed accidenti pravi toglie allotta, Che ne verrìano con doglia infinita.
Misura è modo di tutte le cose Schivando sempre tutto lo soverchio; 50 Sempre nel mezzo tal virtù si pose. Di tutte le altre donne questa è nave E guida, riposando nel suo cerchio, Pur combattendo con le donne prave.
Grandezza d'animo è nel conseguire 55 Le valorose cose dello mondo E nella vita d'insino al morire. Magnanimo non è chi in atti vili, Quasi temendo, par che regga pondo Cessandosi con gli occhi quasi umìli. 60
Alle formiche mai non si fa guerra; Or prendi esempio e guarda lo leone, E l'aquila che mosche non afferra. Il magnanimo segue il valor grande: Negli atti vili l'alma sua non pone, 65 Ma pur nelle alte cose lo cor spande.
Or le conserva queste sante liste Ché qui ti lascio, perché voglio alquanto, 'Nanzi ch'io canti delle donne triste, Veder che è gentilezza e chi è gentile, 70 E mostrerotti nel seguente canto Se nobil si puo' far chi è nato vile.
Poi vederai coteste prave donne Per quali il ben felice si nasconne.
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