3.2. Narcisismo
spirituale?
Diversi autori
considerano la spiritualità del New Age come una
specie di narcisismo spirituale o di pseudomisticismo. È interessante
osservare come queste critiche siano state mosse perfino da un esponente
importante del New Age, David Spangler
che, nelle sue ultime opere, ha preso le distanze dagli aspetti più
esoterici di questa corrente di pensiero.
Egli ha scritto che,
nelle forme più popolari del New Age, « gli
individui e i gruppi realizzano le proprie fantasie di avventura e di potere,
in genere di forma occulta o millenarista... la caratteristica principale di
questo livello è l'attaccamento a un mondo privato di realizzazione
dell'io e un conseguente (sebbene non sempre manifesto) ritrarsi dal mondo. A
questo livello, il New Age è popolato di esseri strani ed
esotici, maestri, adepti, extraterrestri; è un luogo di poteri psichici
e di misteri occulti, di cospirazioni e di dottrine nascoste ».55
In un'opera successiva,
David Spangler elenca quelli che considera elementi negativi o
« ombre » del New Age: « alienazione dal passato in nome
del futuro, attaccamento al nuovo in quanto tale...; indiscriminazione e
mancanza di discernimento in nome dell'integrità e della comunione,
quindi mancata comprensione o mancato rispetto del ruolo dei limiti; confusione
fra fenomeni psichici e conoscenza, fra channeling (cf. glossario al §
7.2, n.d.t.) e spiritualità, fra la prospettiva del New Age e la
verità ultima ».56 Comunque Spangler è
convinto che l'egoismo e il narcisismo irrazionale siano caratteristiche di un
numero ridotto di seguaci del New Age. E sottolinea come aspetti
positivi la funzione del New Age come simbolo di cambiamento e come
incarnazione del sacro, essendo un movimento in cui le persone, per la maggior
parte, sono « ricercatori molto seri della verità », e lavorano
per la vita e la crescita spirituale.
David Toolan, un gesuita
americano che ha frequentato per diversi anni l'ambiente del New Age, analizza
l'aspetto commerciale di molti prodotti e terapie etichettati come New Age.
Egli osserva come i seguaci del New Age abbiano
scoperto la vita interiore e siano affascinati dalla prospettiva di essere
responsabili del mondo, ma vengano facilmente
sopraffatti dalla tendenza all'individualismo e a vedere tutto come un oggetto
di consumo. In questo senso, pur non essendo cristiana, la spiritualità del New Age non
è nemmeno buddista poiché non implica la negazione di sé.
Il sogno dell'unione mistica sembra condurre, in pratica, a un'unione meramente
virtuale, che alla fine lascia le persone più sole e insoddisfatte.
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