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Pontificio Consiglio della Cultura; Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-religioso
Gesù Cristo portatore dell'acqua viva

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  • 3. NEW AGE E SPIRITUALITÀ CRISTIANA
    • 3.4. Mistica cristiana e mistica New Age
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3.4. Mistica cristiana e mistica New Age

Per i cristiani la vita spirituale è un rapporto con Dio che gradualmente, attraverso la sua grazia, diviene più profondo e in questo processo illumina anche il nostro rapporto con il prossimo e con l'universo. Spiritualità, in termini New Age, significa sperimentare stati di coscienza dominati da un senso di armonia e fusione con il Tutto. Dunque la « mistica » non si riferisce all'incontro con un Dio trascendente nella pienezza dell'amore, ma all'esperienza scatenata dal rivolgersi a se stessi, da un senso esaltante di essere tutt'uno con l'universo, di lasciare affondare la propria individualità nel grande oceano dell'Essere.59

Questa distinzione fondamentale appare chiara a tutti i livelli di confronto tra la mistica cristiana e quella del New Age. La via di purificazione di quest'ultimo si basa sulla consapevolezza del disagio o alienazione, da superare mediante quest'immersione nel Tutto. Per cambiare, bisogna utilizzare tecniche che portino all'esperienza dell'illuminazione. Quest'ultima trasforma la coscienza di una persona e la pone in contatto con la divinità, intesa come l'essenza più profonda della realtà.

Le tecniche e i metodi offerti da questo sistema religioso immanentista, che non concepisce Dio come persona, procedono « dal basso ». Sebbene implichino un'immersione nelle profondità del proprio cuore e della propria anima, costituiscono un'impresa essenzialmente umana da parte di una persona che cerca di ascendere alla divinità mediante le proprie forze. Spesso si tratta di « un'ascesa » a livello di coscienza verso quanto è inteso come una consapevolezza liberatrice del « dio interiore ». Non tutti hanno accesso a queste tecniche, i cui benefici sono ristretti a una « aristocrazia » spirituale privilegiata.

Invece, l'elemento essenziale della fede cristiana è la discesa di Dio fra le creature, in particolare le più umili, deboli e meno dotate secondo i valori del « mondo ». Esistono tecniche spirituali che è utile apprendere, ma Dio è in grado di superarle o di farne a meno. « Il modo cristiano di avvicinarsi a Dio non si fonda su alcuna tecnica nel senso stretto della parola. Ciò contraddirebbe lo spirito d'infanzia richiesto dal Vangelo. La mistica cristiana autentica non ha niente a che vedere con la tecnica: è sempre un dono di Dio, di cui chi ne beneficia si sente indegno ».60 

Per i cristiani convertirsi significa rivolgersi al Padre, attraverso il Figlio, e con docilità al potere dello Spirito Santo. Più si progredisce nel rapporto con Dio, che è sempre e in ogni modo un dono libero, più diviene impellente il bisogno di abbandonare il peccato, la miopia spirituale e l'infatuazione di sé, tutte cose che impediscono l'abbandonarsi fiducioso a Dio e l'apertura al prossimo.

Tutte le tecniche di meditazione vanno depurate dalla vanità e dalla presunzione. La preghiera cristiana non è un esercizio di auto- contemplazione, di staticità e svuotamento di sé, ma un dialogo d'amore, che «  implica un'atteggiamento di conversione, un esodo dall'io verso il Tu di Dio ».61 Ciò conduce ad arrendersi sempre più alla volontà di Dio, per mezzo della quale siamo invitati a una profonda e autentica solidarietà con i nostri fratelli e le nostre sorelle.62

 




59 Cf. il documento pubblicato dalla Commissione per la Cultura della Conferenza Episcopale Argentina: Frente a una Nueva Era. Desafío a la pastoral en el horizonte de la Nueva Evangelización, 1993.



60 Congregazione per la Dottrina della Fede, Orationis Formas, 23.



61 Ibid.,3. Si vedano le sezioni sulla meditazione e sulla preghiera contemplativa nel Catechismo della Chiesa Cattolica, §§ 2705-2719.



62 Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Orationis Formas, 13.






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