Il perché scrivo nel
mio dialetto
In svariate occasioni, ho avuto modo di
leggere testi riportati in ‘dialetto veneto’ e mi sono imbattuto in forme
scritte differenti, contrastanti, e, talvolta, evidentemente errate. Sono
rimasto deluso ed amareggiato nel costatare come il ‘dialetto veneto’ sia
riportato su stampa con faciloneria da improvvisati ‘scrittori’. Ora, non
atteggiandomi quale “deus ex machina” o quale “ago della bilancia” e non
imponendo alcunché ad alcuno, dopo lunghi ed accurati studi, mi sono deciso di
proporre una ben curata bozza di ‘grammatica veneta’, sintetizzata in BREVI
APPUNTI GRAMMATICALI ED ORTOGRAFICI. Mio scopo preciso è quello di ricercare,
chiarire e proporre le regole già esistenti nella parlata del ‘dialetto veneto’
così da farne una lingua, la ‘lingua veneta’.
Vi confido un sogno, un sogno forse utopico:
quando e come posso divulgo l’auspicio che il motto ‘PULCHRA TUERI’ (Proteggere
le cose belle) adottata dall’Associazione Nazionale Italiana per la difesa dei Paesaggi
e Monumenti d’Italia’, sia esteso anche ai dialetti, di qualunque regione essi
siano!
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