Ottava
1 25 | che niun'altra tempo avea,~dicendo: - Ora m'intenda qual qui
2 28 | di belle melodi' e canzon dicendo.~
3 31 | ripiatando il passato disire,~dicendo: «Lasso a me, che 'l bel
4 52 | amorosi rinnovando,~«Di qui» dicendo «mi fêr le saette~d'Amor
5 56 | priego stando ginocchione,~dicendo: «Iddio, sarebbe in questa
6 60 | sua mala ventura maladia,~dicendo: «Vener, quel che m'hai
7 74 | piangente sua madre~l'abracciava dicendo: - O fresco giglio,~ove
8 87 | levò in fretta~«Omè, omè» dicendo, e giù pel monte~si fuggìa
9 99 | priega e per nome la chiama,~dicendo: - Aspetta que' che tanto
10 129| attento~se Mensola vedea, dicendo: «Lasso~a me tapino, in
11 133| abbracciò, - Caro figliuol, - dicendo -~deh, dimmi la cagion del
12 138| venne alquanto ripensando,~dicendo: «E' mi s'accosta che gravose~
13 139| disiri~che prima non facean, dicendo: «I' veggio~ch'Amor mi tira
14 144| sospirando, a Vener si volgea,~dicendo: - O santa iddea, la quale
15 165| parole spesso il confortava,~dicendo: - Figliuol mio, dimmi che
16 167| conduceva a tanta turbagione,~dicendo: - Figlio, tanto me discara~
17 171| giorno che fu 'nnamorato,~dicendo: «Lasso a me, a che periglio~
18 209| fuor si caccia~alla madre dicendo: - I' vo alla caccia. -~
19 216| la novella ha raccontata,~dicendo: - I' vidi com'ella il percosse,~
20 254| risentì, con atti spaventati~dicendo: - Omè, omè, lassa, ch'i'
21 261| questo bel viso vezzoso~(e sì dicendo lo volle baciare)~e come
22 273| begli occhi asciugando,~dicendo: - Veramente in paradiso~
23 273| capei rispianando,~giva dicendo: - Mai sì be' capelli~non
24 302| volta e due la ribacioe~dicendo: - Or bacia me, o fresca
25 327| Mensola si dolea fra sé, dicendo~«Oh me tapina, lassa e sventurata!»,~
26 328| man la fronte~si percotea, dicendo: «Poi che tale~fortuna m'
27 330| ogni sua doglia rinnovella,~dicendo: «Lassa a me, perché l'altr'
28 343| odoriferi e gentili albuscelli,~dicendo: «Questa in sulla treccia
29 346| E cominciò: «Omè,» seco dicendo~«che vorrà questo dir, ch'
30 347| partirsi di lì prese partito,~dicendo: «Forse ch'ella arà trovato,~
31 359| pulito,~e 'n terra l'asta, dicendo: «O villano~Amor, che m'
32 365| dolor quel giorno maladiva,~dicendo: - O figliuol, del tuo padre
33 377| luogo rimirando, sospirava,~dicendo infra se stessa molto piano:~«
34 378| toglie ogni ardimento».~Così dicendo, volentier vorria~Africo
35 381| non avea avuto, ma fra sé dicendo:~«Saria, questo, difetto,
36 402| esser da lei mal ricevuta,~dicendo: «S'io v'andassi, non potrei~
37 444| poi ad Atalante si voltoe~dicendo: - I' vo' far ogni tuo comando. -~
38 465| l'autore il suo signore,~dicendo ch'egli è que' che può dar
|