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Giovanni Boccaccio
Ninfale fiesolano

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Ed io ti cheggio, Morte, poi che dèi

medicina esser di mia amara vita;

perché contro a mia voglia viverei,

se non mi dài nel cor la tua ferita,

e sempre mai di te io mi dorrei,

e se tu vien, sarai da me gradita;

dunque, vien tosto, e scio' questa catena,

con la qual son legato in tanta pena. -




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