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Giovanni Boccaccio
Ninfale fiesolano

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327

Così ogni cosa venìa raccontando,

con seco stesso, di ciò ch'avea fatto,

molto diletto di questo pigliando,

rammentandosi ben di ciascun atto

ch'avean insieme fatto; ma poi, quando

il tempo fu, per dormir n'andò ratto,

come che punto dormir non potette,

ma tutta notte in tai pensieri stette.

 

[Mensola si dolea fra sé, dicendo

«Oh me tapina, lassa e sventurata!»,

maledicendo il ch'ella fu nata,

il suo peccato molto riprendendo.]




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