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Giovanni Boccaccio
Ninfale fiesolano

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  • 472
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472

- Ben venga l'ubidente servo mio

quanto niun altro che sia a me suggetto,

il qual ha messo tutto il suo disio

in recar al suo fin il mio libretto;

e perché certo son ch'è tal, qual io

il disiava, volentier l'accetto,

e nell'armar', tra gli altri miei contratti,

appresso il metterò, de' miei gran fatti.




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