Parte

 1    I|      più da presso discernessi, era di statura grande e di pelle
 2    I|    aspetto; e il suo vestimento era lunghissimo e largo e di
 3    I|        fosse il luogo  dov'io era, che quello che qua tingono
 4    I|         alcuna cosa, tanto mi s'era avvicinato che io, ottimamente
 5   II|       col volere del quale egli era quivi venuto.~ ~Allora mi
 6   II| avventura mai simile, quando io era tra voi, nol mi vedesti,
 7   II|    leggi ne mostrano, quella ch'era stata tua donna non fu più
 8   II|        in magnificenzia mai non era alcuna sua pari stata; e,
 9   II|         come nella prima cosa m'era stata favorevole, così mi
10   II|        prodezzagentilezza c'era (alla cortesia, quantunque
11   II|       intelletto m'avvidi ch'io era; e certo questo non è da
12   IV|     quella una e sola femina ch'era al mondo, la cui gola e
13   IV|        da quella che prima a me era venuta, e di cui io molto
14   IV|    indomito animale; ma perduta era ogni fatica, già tanto s'
15   IV|        ogni fatica, già tanto s'era il male radicato, che più
16   IV|        intorno a ciò facea, non era altro che aggiugnere legne
17   IV|        s'io ti dicessi come ell'era solenne investigatrice e
18   IV|         mutare, seguitò:~ ~– Né era la mia cara donna, anzi
19   IV|        e, senza che la casa mia era piena di fornelli e di lambecchi
20   IV|        quello che nello stomaco era di cibo preso, ma appena
21   IV|         unta ne venìa che non v'era ita. Erano sommo suo disiderio
22   IV|     certi peluzzi levandone; né era mai che due o tre con lei
23   IV|        donde dopo molte lagrime era stato cacciato fuori.~ ~
24   IV|       mosca in sul viso, questo eragrande scandalezzo e
25    V|        cui caluto non ne fosse, era da ridere l'averla veduta,
26    V|       la fante, poi che molto s'era il viso e la gola e 'l collo
27    V|        alle zambracche, e a lei era assai poca cura di dovermi
28    V|       fosse stato udito, questa eragran festa e sì grande
29    V|     fatto, ti ragionava; questa era la gran costanzia, la somma
30    V|    dell'animo di costei; questo era il grande studio e la sollecitudine
31    V|         l'amico tuo ti disse ch'era magnifica, per magnifica
32    V|    errore avreste riconosciuto. Era costei, e oggi più che mai
33    V|        dove alla parte opposita era il male, pènsalti tu. Sono
34   VI|       ho la verità, che forse t'era nascosa, che, se dal tuo
35   VI|      impostemi; e, come nascoso era il dolore, così essendo
36   VI|          poscia che io levato l'era stato dinanzi; la qual cosa
37   VI|  maladiceva la vita che tanto m'era durata e sé oltre ad ogn'
38   VI|     vecchiezza menare che non l'era paruto potere la giovanezza,
39   VI|  facessi, il crederesti; ma non era da così gravemente prenderlo,
40   VI|          sentii novellare. Egli era già una pezza della notte
41   VI|     richiesta di colui, con cui era, levatasi e acceso un torchietto
42   VI|       tua cosa matta bestialità era tenuta. E, oltre a questo,
43   VI|    tenuta. E, oltre a questo, v'era assai peggio: che per te
44   VI|      detto, quando la mente tua era ancora del tutto inferma,
45   VI|      per ciò che, quando quello era, ella spendeva de' miei;
46   VI|      quello a che l'anima tua s'era dechinata, a che viltà,
47  VII|        in quanto prima noiosa m'era la stanza e gravi le catene
48  VII|        il pericolo nel quale io era, né ancora la mia viltà,
49  VII|      quello delle mie cose, che era da dirne, che non sono io;
50  VII|      dirne, che non sono io; né era da tanta fede prestargli
51  VII|    conoscimento, che in parte m'era tornato migliore, al tutto
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