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Giovanni Boccaccio Il Corbaccio Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Parte grigio = Testo di commento
2002 VI| cavaliere di cui di sopra parlai? Tu eri ingannato, per ciò 2003 V| degli occhi cortese e più parlante che alla gravità donnesca 2004 V| alcuna cosa, come udito hai, parlar mi conviene; e ancor più 2005 II| disse:~ ~– Veramente tu parli come uomo che ancora non 2006 II| panca, è colei di cui io vi parlo». Dalla quale risposta io 2007 IV| pappardelle col formaggio parmigiano similmente: le quali non 2008 IV| secco», e cotali altre lor parolette puntate. E, se esse diranno 2009 VI| per questo volere morire? Part'egli così essere da nulla? 2010 VII| avanti che io da te mi parta, la mi 'mponga, sicuro che, 2011 IV| ngannare avendo appresa, non partendosi dal loro universal costume, 2012 IV| fetido e maculato da esse partendoti, tra loro, che purissime 2013 VI| che del vostro mondo si partì uno, che con tanta afflizion 2014 VII| ottimamente esponendomi ogni particella del sogno, nella mia esposizione 2015 I| divine, delle quali appena le particelle estreme si possono da' più 2016 IV| mie; e, acciò che io ogni particularità raccontando non vada, ella 2017 IV| intendo di dimostrarti particularmente chi sia colei e chenti i 2018 VI| non per me, ma per lei, mi partii pieno di sdegno e di gravosa 2019 I| luogo di tanta paura pieno partir mi possa: dalla quale già 2020 II| feci; né prima da te mi partirò che in luogo libero espedito 2021 II| più vivo divenne, se ne partissono, mai ancora se non dentro, 2022 II| sùbita può essere la nostra partita, se grave non ti fosse, 2023 V| divenuta dell'anima tua, partitamente alquanto narrare (di quelle, 2024 I| paura m'impediva di prendere partito verso quale di quelle montagne 2025 VI| come disideravi, non ti partivi, come fatto avresti e faresti, 2026 III| gravida e di che mese dee partorire; e quanti amadori ha quell' 2027 V| aspetto molto imperiosa sia paruta, non si sono però peritati; 2028 I| fiori nell'entrata m'erano paruti vedere, ora tassi, ortiche 2029 VII| disposto, così ad avvilirla e a parvificarla ti disponi; il che agevolmente 2030 I| e, quasi da divino cibo pasciuto, levatomi e ogni mia passata 2031 I| veggiamo usitate. E da queste passammo alle divine, delle quali 2032 I| una paura mescolata di non passare di malvagia vita a peggiore, 2033 VI| lunga pezza della notte passarono; e per aver più cagione 2034 III| femina è animale imperfetto, passionato da mille passioni spiacevoli 2035 V| che, per lo rimenare, la pasta, che è cosa insensibile, 2036 VI| rantolosa, vizza, malsana, pasto omai più da cani che da 2037 II| se la natura del luogo il patisse, io direi, in servigio di 2038 I| quello amore che alla comune patria dèi e appresso per quello 2039 III| lupe, venute ad occupare i patrimoni, i beni e le ricchezze de' 2040 VI| che né di sua dota né di patrimoniale eredità sostenersi non arebbe 2041 III| Esse si mostrano timide e paurose; e, comandandolo il marito, 2042 VI| commendate, erano quivi chiamate pazzie e ogni tua cosa matta bestialità 2043 VII| offesa che chi maliziosamente pecca; e ricordar ti dèi quanti 2044 VII| rubelli del suo imperio peccarono, per ciò che buona contrizione 2045 VII| vera contrizione abbia il peccatore, tutto il toglie via e lava 2046 VI| vorrebbe dare d'un ventre pecorino per le gote tanto quanto 2047 I| passare di malvagia vita a peggiore, se io questo facessi, che 2048 IV| scorticatoi alle femine e pelando le ciglia e le fronti e 2049 III| alberi, si truova sempre pelata, quantunque esse a ciò abbiano 2050 I| corse per l'ossa e tutti i peli mi si cominciarono ad arricciare; 2051 I| statura grande e di pelle e di pelo bruno, benché in parte bianco 2052 IV| assottigliando la buccia e certi peluzzi levandone; né era mai che 2053 V| quel vetro e levami quel peluzzo che m'è nella gota di sotto 2054 VI| vòto, non d'altra guisa pendente che al bue faccia quella 2055 V| facesse: in quello per certo pendevano le leggi e' profeti. Essa 2056 V| parte opposita era il male, pènsalti tu. Sono io molto certo 2057 I| ogni atto e ogni parola pensando meco medesimo, giudicai 2058 VI| udita? Sono certo, senza più pensarvi, ti saresti per la gola 2059 IV| di veleno scoppiata. Che pensi ch'avesse fatto, se alle 2060 IV| racconsolare; e, quanto più vi penso, più ne divengo turbato. 2061 III| intendessi dicesse, soprastette pensoso; poi, a me rivolto, con 2062 II| contrizione sì grande e pentimento mi venne delle non ben fatte 2063 IV| fornelli e di lambecchi e di pentolini e d'ampolle e d'alberelli 2064 VII| sa se io dolente sono e pentuto del male commesso e se io 2065 VII| sua sconvenevolezza ella perde, dove tu ne guadagni, se 2066 IV| quello che io dietro ad esse perdei; e nel mondo là, dov'io 2067 IV| rispetto, fu a' Cristiani il perdere Acri un diletto. E dirottene 2068 I| fuggire per tema di non perderne alquanta che ancora t'è 2069 I| luogo di corporal morte e di perdimento d'anima, che è molto peggio? 2070 VII| mente del commettitore e perdona liberamente. Tu hai naturalmente 2071 VII| che a me sono tornate le perdute forze e il buono volere; 2072 II| bontà, e che quella, che è perfettissima, estimi così nelle sue opere 2073 IV| similitudine di Dio, animale perfetto, e nato a signoreggiare, 2074 II| duro che questo, ma meno pericoloso; e io già, per le tue parole 2075 VI| non v'entrò, che non vi perisse e che, vinto e stracco, 2076 V| paruta, non si sono però peritati; e bene n'è loro avvenuto: 2077 VII| sentenzia e il mio animo permutato che, senza niuno dubbio, 2078 I| fermavano. E di quinci alle perpetue cose della natura venimmo 2079 VII| che io m'ingegnerò con più perpetuo verso testimonianza delle 2080 VII| nel quale al presente se', persevera. La divina bontà è sì fatta 2081 II| si fa. E tanto molti ciò perseverano, faccendo, che essi caggiono 2082 VI| virtù. Ora della sua buona perseveranza e nella morte e dopo la 2083 II| volerla vedere; e, se così perseverasse meco ciò che io di lei estimava, 2084 VI| aere puro che io, con più perspicace occhio ch'io non solea, 2085 | pertanto 2086 III| adunque alla sacra filosofia pertinenti, infino dalla tua puerizia, 2087 I| si moveano a correre per pervenirvi, ma mi parea che mi fossero 2088 I| io al fine del sentiero pervenissi, letizia inestimabile e 2089 IV| infino a tanto che a quello pervenne ch'ella volea, sé d'altra 2090 IV| presa tirannia rimanersi, pervenni a tanto che sanza pro conobbi 2091 V| anzi, de' molti, molti pervennono al termine disiato, sì come 2092 VII| sommità della quale poi pervenuti fummo, quivi il cielo aperto 2093 II| raggio della vera luce non è pervenuto al tuo intelletto e che 2094 IV| certo che, se mai ad alcune perverrà agli orecchi la verità della 2095 V| nelle due già dette cose perversamente intendevi, così similemente 2096 V| assai volte già seppe come pesava; e, senza al suo o al mio 2097 V| animale bruto e l'uccello e 'l pesce più esercita, sia più piacevole 2098 II| questo più volte crudele e pessima femina la chiamai.~ ~ 2099 VII| stare, ora mi pare stare pessimamente. –~ ~Lo spirito allora, 2100 V| del medico, di che la tua pestilenziosa infermità è cagione. Imagina 2101 V| diligentemente s'avea fatta pettinare, ravvoltisi i capelli al 2102 IV| leggiermente potrebbe avere, e un pezzo di panno e uno scudicciuolo 2103 II| nuovo rifarti bello per più piacergli, pur di te compassione mi 2104 V| piena, rispondea che per più piacermi il facea; aggiugnendo che, 2105 IV| piacque, esse mi fossero piaciute già mai; per ciò che io 2106 III| per lo modo che più gli è piaciuto n'ha ragionato; senza che 2107 III| padre non arebbe voluto, ti piacquero; e massimamente in quella 2108 I| hanno in odio. Tu, dunque, piagnendo, attristandoti, rammaricandoti, 2109 VII| o forse rifiutato, tu ti piagnerai e lamentera'ti, ma d'averti, 2110 V| rame, alle giostre si va a pian passo; e colui tiene ella 2111 IV| son femine: le stelle, le pianete, le Muse, le virtù, le ricchezze. 2112 III| il corso del sole e de' pianeti, come il tuono, il baleno, 2113 I| sterpi e le rigide piante piangendo mi parea dimorare, niun' 2114 I| ne rammaricheresti, né ne piangeresti come tu fai. Resta a vedere 2115 VII| per cui sì miseramente piangevi: e quanto l'uomo più degna 2116 VII| commesso e se io così col cuore piango come per gli occhi; ma, 2117 VII| radici di così laudevole pianta. Di quegli che ora vivono 2118 VI| ella sa fare; e, in molto pianto multiplicando, colla lingua 2119 V| fatto come il saracino della piazza, ama ella sopra ogni altra 2120 V| me. Ella non s'usa nelle piazze né ne' campi né su per le 2121 II| volgendosi sarebbono un picciol sorso. E di ciò due cose 2122 VII| ancora nol concede l'età, ché piccioletti sono; parente altro non 2123 II| quali il numero trovandone piccolissimo da commendare, pure esso, 2124 V| dette sono i martelli, i picconi, i bolcioni i quali gli 2125 II| sì come quelle che l'un piè avevano lunghissimo e l' 2126 II| non si può, ragioneremo in piede. Io so (e, se io d'altra 2127 IV| gittare sopra le fiamme, piegai le spalle, nella fortuna 2128 VI| consorti tornare. Ma con parole piene di compassione disse sé 2129 I| mente meco cominciò assai pietosamente a ragionare:~ ~«Deh, stolto, 2130 I| dal volto le misere e le pietose lagrime e confortatomi a 2131 VI| fare per istomacaggine le pietre saltare del muro e fuggirsi, 2132 VI| l'erba nascosa, spesso vi piglia de' grossi. Ma, sì come 2133 VII| vedi il luogo pieno, ti pigliassero, nuova fatica bisognerebbe 2134 IV| bellezza, anzi spiacevolezza, pigliava; a conservazione della quale 2135 VII| intanto che, quantunque piissima sia Colei, li cui prieghi 2136 I| sì com'io arbitro, dal piissimo Padre de' lumi mandato, 2137 IV| animali amichevoli; e d'onde piovano l'anime negli uomini; e 2138 V| dovesse essere quando i Pisani col vermiglio all'asta cavalcano, 2139 IV| tutte son femine, ma non pisciano». E, oltre a questo, assai 2140 V| e quelli che quella di Platone «platonici», ha questo nome 2141 V| quelli che quella di Platone «platonici», ha questo nome preso la 2142 | pochi 2143 | pochissime 2144 IV| migliore e d'ampliare a tuo podere, più con cose fatte che 2145 III| massimamente in quella parte che a poesia appartiene; la quale per 2146 IV| fieramente l'offendeano, la polvere, il vento, il fummo avea 2147 VI| bozzacchioni, che già forse acerbi pomi furono, a toccare dilettevoli 2148 VII| non so che cosa grave e ponderosa molto da dosso mi si levasse; 2149 IV| finiti, se per sciagura le si ponea una mosca in sul viso, questo 2150 V| che i visi delle femine, ponendovi su la biacca, diventano 2151 IV| sul viso invetriato le si ponessi, che ella avendo una nuova 2152 II| veggio, che noi a seder ci ponessimo; ma, perché qui far non 2153 V| essa chiamava «trecce» si poneva; e, quelle con una reticella 2154 II| può i tuoi più caldi disii ponga in vera pace, avanti che 2155 III| quella ogni sollecitudine pongono a farsi maggiori. E primieramente 2156 V| sopra l'orecchie posto, e ponlo più in là un poco; e fa' 2157 VII| seguiti l'opinione del popolazzo il quale sempre più alle 2158 IV| principati, nelle provincie, ne' popoli e generalmente in tutti 2159 IV| di fichi, di ciriege o di poponi i villani, quando ad essi 2160 II| misurando, maraviglia mi porge, sentendomi io averlo offeso 2161 V| in queste così fatte cose porgendo a ciascuno mano, donando 2162 I| parea che di piacere mi porgesse; per che da quello si fermò 2163 III| divotissime orazioni gli porgete! La qual cosa quante volte 2164 II| gravezza di quella, quasi si porìa dire che gli spiriti, li 2165 VII| dove tu ne guadagni, se ben porrai mente, ogni cosa.~ ~Ma tu 2166 II| cercando. E per ciò ch'io portai sempre oppinione, e porto, 2167 III| modi, nelle smancerie e ne' portamenti somigliano le publiche meretrici; 2168 VI| alcuna volta guardata o portandole alcuno amore, quello aver 2169 VII| portava che omai non potrò portare. Le mie lagrime multiplicheranno 2170 V| provare volle come arme portassono o sapessono nella chintana 2171 VI| vegnamo al focoso amore che portavi a costei e ragioniamo della 2172 IV| adoperata che una vi se ne pose, la quale essa, fieramente 2173 V| cose di questa donna, nuova posseditrice divenuta dell'anima tua, 2174 II| stato da lui mandato? o posseggonla pur solamente le bestie 2175 VII| quello de' loro vicini meno possenti, che è vizio spiacevole 2176 II| nondimeno, secondo la mia possibilità, a dovere fare ogni cosa, 2177 II| vivi: quale luogo adunque possiedi tu? Se' tu in quella prigione 2178 V| discrete e per conclusione posta che tutte quelle donne, 2179 V| all'animo l'erano, a sedere postasi in alcuna parte della nostra 2180 IV| sì come vile, giù l'armi poste, che essa alcuna volta riconoscer 2181 IV| colpe dinanzi agli occhi postemi dalle vere parole dello 2182 V| quelle primieramente in capo postesi, andando per tutto fioretti 2183 | poté 2184 | potendole 2185 II| sarebbe più onesto; ma, non potendolti negare, poi ne domandi, 2186 II| la quale e l'altezza e la potenzia del mio Signore, la sua 2187 | poterono 2188 | potessero 2189 | potute 2190 III| a vedere irritrosire una povera. Le cose loro imposte tanto 2191 II| questo e sì ancora perché poverissimo di grazie da rendere a tanti 2192 IV| ogni piccolo artefice, ogni povero lavoratore leggiermente 2193 V| governo della repubblica sono pratichi e le cose nocive sanno schifare 2194 II| fosse qualunque ornato e pratico rettorico, fu ancora; e, 2195 IV| adunque questa generazione prava e adultera né voglia il 2196 V| accerto che, come che nelle precedenti cose assai bene e vero, 2197 IV| rinsegnato; e, se pure alcuno, predicando, se ne fatica, così alle 2198 IV| paternostri ell'abbian detti al predicare; né s'egli è il meglio alla 2199 II| altro trapassi: il che alle prediche, non in libro né in scuola, 2200 II| lui alzando il viso, il pregai umilemente che di trarmene 2201 I| avresti avuto ardire di pregarmi per la tua salute; ma, veggendomi, 2202 V| che tu, essendone stato pregato, dovevi come lo 'nferno 2203 IV| come se una giovinetta di pregio fosse, alla quale, essendo 2204 I| cocenti? Tanto t'è per lei prenderli, quanto se per una delle 2205 VI| non era da così gravemente prenderlo, come facesti, se così chi 2206 IV| ragione rivedesse e' frutti prendesse e distribuisse secondo il 2207 I| travi della tua camera li prendessi. Perché dunque t'affliggi? 2208 I| meco e della mia compagnia prendi fidanza; ché per certo io 2209 IV| moderne, ab ecterno se la preparò, sì come degna camera a 2210 IV| solamente, e non le femine, preponendo e loro commettendo il governo 2211 VI| sopravenuto caso), quella parte presane che le piacque, con altissimo 2212 IV| convenia che morta o presa la presentassono davanti a colei che lei 2213 III| molte, non essendo i mariti presenti o quelli lasciati nel letto 2214 IV| ferirla con mano; ma quella presta si levava, come tu sai ch' 2215 IV| mirabile domarono e vinsero, prestando maravigliosa pazienzia alle 2216 III| pericolo soprastessono. Ma esse prestano fortissimi animi a quelle 2217 V| possono, senza riaverlo, prestare. Quella prodezza adunque, 2218 VII| io; né era da tanta fede prestargli intorno a ciò quanta a me; 2219 V| più pronta fede sia da te prestata a quello che resultava di 2220 IV| tengano, che sì pronte e sì preste ad ogni lor volere l'abbino 2221 I| questo luogo, se fede intera presterai alle mie parole. –~ ~ 2222 I| per certo non aiuto ti presterei ma confusione e danno, sì 2223 VI| ella due o tre tuttavia presti, non si riman'ella però 2224 IV| quando mestier lor fanno le prestino, sallo Iddio (ch'io per 2225 VII| schernire co' suoi amanti presume, che mai lettera non mosterrà, 2226 II| esteriori ebbi considerati, io presumetti, ma falsamente, non solamente 2227 III| o aspettate? Quante già presummettero, e presummono tutto 'l giorno, 2228 III| Sono generalmente tutte presuntuose; e a se medesime fanno a 2229 VII| pare essere così; il che presupponendo che così fosse, non perciò 2230 VI| demenzia in quello. Io voglio presupporre che vero fosse ciò che l' 2231 VII| ella sia al presente o nel preteritò stata sia riguarda. S'io 2232 IV| ntelletto privato non sia, prevalere a quella femina, in quanto 2233 I| dell'esservi entrato, sanza prevedere dov'io pervenire mi dovessi, 2234 V| sé concedendo per ogni prezzo), e con l'essere degli occhi 2235 II| insieme domanderò d'amendue: e priegoti che ti piaccia di dirmi 2236 IV| contristava, come se uno noioso prigioniere e possente e a dovere ad 2237 I| ritornatomi alle lagrime e al primiero rammarichio, tanto in esse 2238 IV| acciò che io dalla sua principale cominci, affermo per lo 2239 IV| negl'imperi, ne' reami, ne' principati, nelle provincie, ne' popoli 2240 VI| t'arebbe potuto fare de' priori : che oggi cotanto da' tuoi 2241 I| né volere ad una ora te privare di quello che tu non acquistasti 2242 VII| re publica, oppure per la privata, alcuno di loro adoperasse 2243 III| ngegno, ingrossatrice, anzi privatrice della memoria, dissipatrice 2244 IV| uomini questo così ampio privilegio di nobiltà sia conceduto; 2245 V| termine disiato, sì come essa procacciava. Alla cui focosa lussuria, 2246 I| altro bene procedette e procede, e che di tutti, come per 2247 I| debbo dire e ogni altro bene procedette e procede, e che di tutti, 2248 VI| Tristano e d'Isotta; e le loro prodezze e i loro amori e le giostre 2249 VI| terra concorrono giovani e prodi e gagliardi e savi come 2250 III| le fanno non cortesi, ma prodighe: in questi niuno riguardo, 2251 III| capelli, neri dalla cotenna prodotti, simiglianti a fila d'oro 2252 III| ritorni, e come la terra produca i frutti. Sanno ciò che 2253 V| certo pendevano le leggi e' profeti. Essa primieramente negli 2254 VII| perciò alla tua liberal profferta imporrò che ti piaccia, 2255 VII| parvemi non valle, ma una cosa profonda infino in inferno, oscura 2256 VII| degne paiono di fede, nel profondo di ninferno il tuffate e 2257 I| puoi il più, t'ingegna di prolungare. Chi sa se tu ancora, vivendo, 2258 VI| ultima parte della nostra promessa, acciò che, più della tua 2259 II| spirito – in parte che mi promette sanza fallo salute. E intanto 2260 I| una speranza la quale mi promettea che, se io al fine del sentiero 2261 VI| lei ti poteva giustamente promettere? Certo niuna, se non di 2262 IV| oltre a quello ch'io ti promisi, ciò che tu non potevi ben 2263 IV| elle le si tengano, che sì pronte e sì preste ad ogni lor 2264 V| tempo molto lungo, a più pronti rimedi sono ricorso e ricorro; 2265 I| voce assai soave per lo mio propio nome chiamandomi, disse: – 2266 I| tutto ruppe e spezzò quello proponimento che io davanti reputava 2267 VII| grande e bene ne' suoi membri proporzionata e nel viso forse, a tuo 2268 V| parlare. E perciò, tornando al proposito e volendo delle cose di 2269 | proprie 2270 VII| le rime o distendere le prose. La vendetta daddovero, 2271 VI| stesso si crede, dal volgare proverbio il quale voi usate, dicendo « 2272 IV| reami, ne' principati, nelle provincie, ne' popoli e generalmente 2273 IV| pane levitare; o che da provvedere sia donde vegnano delle 2274 III| miseri il sanno, che 'l pruovano: esse, sì come rapide e 2275 V| statuto o di reggimento pubblico o privato né di così fatte 2276 VII| mai dire, che per la re publica, oppure per la privata, 2277 III| portamenti somigliano le publiche meretrici; le quali tanti 2278 IV| miglior figliuola di sé o più pudica. E non nuoce che bisogna 2279 III| stolti mariti credono esser pudiche; li quali, avendo male i 2280 III| pertinenti, infino dalla tua puerizia, più assai che il tuo padre 2281 VII| mal ricevuta; ed ella è da pugnere con più acuto stimolo che 2282 VII| grazia è donatore, tosto a pugnerla, non temendo, le si farà 2283 IV| cotali altre lor parolette puntate. E, se esse diranno d'avere 2284 III| che vedova alle spese del pupillo possa più lungamente deliziosa 2285 IV| Santo fu una cosa tanto pura, tanto virtuosa, tanto monda 2286 | purché 2287 IV| fare ariento solimato, a purgar verderame, e a far mille 2288 V| dimostrazioni puzzolenti purgare e guarire si voglia, il 2289 IV| partendoti, tra loro, che purissime sono, ti vai a rimescolare, 2290 VI| sciolta e ridotta nell'aere puro che io, con più perspicace 2291 VI| essere da nulla? Se' tu così pusillanimo, così scaduto, così nelle 2292 III| bacia, l'una convien che gli puta. Fatti in costà: se Dio 2293 IV| potresti trovare cosa che ti putirebbe? Ahi, quanto giustamente 2294 V| marcio fu di questa nocenzia putrida e villana, tu se' senza 2295 V| argomenti con dimostrazioni puzzolenti purgare e guarire si voglia, 2296 VI| forse saresti aggiunto alla quarta e alla quinta. Così adunque 2297 | quegli 2298 V| faceva la buccia, per la quiete della notte in giù caduta, 2299 IV| m'incominciò a parer più quieto e più riposato che la mia 2300 IV| fosse più di litigi e di quistioni pieno, m'incominciò a parer 2301 IV| mansuetudine e umiltà; e la rabbiosa furia della carnale concupiscenza 2302 VI| diligenza nello intelletto raccoglierai, tanta più di sanità recheranno 2303 VII| lei poco innanzi ragionai raccogliesti, ella ha tanto di vizio 2304 I| ottimamente la sua effige raccolta, chi egli fosse e dove veduto 2305 VI| tutto, e prestamente avendo raccolto con gli occhi chiunque v' 2306 IV| ne posso in tuo servigio racconsolare; e, quanto più vi penso, 2307 VI| parte quello che ci si fa ne racconta; ma nondimeno per alcuni 2308 VII| veduta e udita per ordine raccontai; li quali ottimamente esponendomi 2309 V| altri assai, che laudevoli raccontar si potrebbono, non vorrei 2310 II| questa guisa adunque, che raccontato ho, di colei, che mal per 2311 III| d'una femina, come colui raccontava, senza altro vederne; e 2312 V| ciò che, mentre quelle ti racconterò, ti mosterrò come intender 2313 IV| con cotanta solennità ti racconto. Ma, non avendole egli bene 2314 VII| pochi dì la perduta libertà racquistai; e, come io mi soleva, così 2315 IV| fronti e col vetro sottile radendo le gote e del collo assottigliando 2316 IV| già tanto s'era il male radicato, che più tosto sostenere 2317 II| bene conosco che ancora il raggio della vera luce non è pervenuto 2318 IV| feminile; per che, bene ragguardando chi queste furono e chi 2319 III| pare essere né bella né ragguardevole, se non tanto quanto ella 2320 VII| che di lei poco innanzi ragionai raccogliesti, ella ha tanto 2321 III| ricordarsene, non che a ragionarne: il che se gli uomini riguardassono 2322 VI| la morte mia, mi piace di ragionarti, acciò che ad un'ora io 2323 V| consapevole del fatto, ti ragionava; questa era la gran costanzia, 2324 II| perché qui far non si può, ragioneremo in piede. Io so (e, se io 2325 III| cosa se con estimazione ragionevole avessi riguardata, conosciuto 2326 II| amore, l'una delle due cose ragionevolmente mi dee seguire: o ella l' 2327 VI| amore che portavi a costei e ragioniamo della tua demenzia in quello. 2328 VI| del valore di costei ti ragionò: il che se così credesti 2329 VI| camere, segretamente e soli, ragunarsi, sì come colei alla quale 2330 II| parte in me medesimo mi rallegro, sentendo che tu, non al 2331 V| cavallo o suon di tromba di rame, alle giostre si va a pian 2332 I| piagnendo, attristandoti, rammaricandoti, sommo piacere fai a questa 2333 VII| buona ragione, ha più da rammaricarsi che non hai tu: per ciò 2334 I| ti piacesse, tu non te ne rammaricheresti, né ne piangeresti come 2335 VI| lettera, della quale ti rammarichi, sentii novellare. Egli 2336 I| alle lagrime e al primiero rammarichio, tanto in esse multiplicai 2337 VI| pro non te ne se' voluto rammemorare? Quanti i nobili e grandi 2338 VI| io non so vedere il come, rammentandomi che nel vostro capitolio 2339 VI| volta; e massimamente o per rammentare noi medesimi a coloro a' 2340 IV| dicessi di quante maniere ranni il suo auricome capo si 2341 VI| sottomessa: a una vecchia rantolosa, vizza, malsana, pasto omai 2342 VI| senatori orecchia porta a' rapaci lupi dello alto legnaggio 2343 VI| del mondo in uno stante rapì. Né prima fu l'anima mia 2344 III| pruovano: esse, sì come rapide e fameliche lupe, venute 2345 VII| gentilezza di costoro forza e rapina e superbia, assai buone 2346 I| d'essere mi reputai. Ma, rasciutte dal volto le misere e le 2347 I| quali mentre a me parea più rattamente volare, mi parve il cammino 2348 VII| sgannerai altrui, e lei raumilierai: che forse ancora di salute 2349 II| aveano condotto: l'una fu il ravvedermi che, là dov'io alcun sentimento 2350 III| omeri, e ora alla testa ravvolti, secondo che più vaghe parer 2351 V| s'avea fatta pettinare, ravvoltisi i capelli al capo, sopr' 2352 V| una santa, e di legnaggio reale; e così in contrario, a 2353 V| a quelli di Baviera o a' reali di Francia o a qualunque 2354 IV| papati, negl'imperi, ne' reami, ne' principati, nelle provincie, 2355 I| a che la tua cechità ti reca, è tuo piacere o dispiacere. 2356 VI| disonesto volere potere recare a fine. Ma furonti sì gli 2357 III| cagioni che te a tanto cruccio recarono che quasi te a te fecero 2358 VI| che così sconvenevoli li recasse del corpo della madre; ma 2359 I| Il dolore agli occhi miei recava continue lacrime, e sospiri 2360 V| un fargli venir voglia di recer l'anima. E 'l non consentirle 2361 IV| Erano sommo suo disiderio e recreazione grandissima certe feminette, 2362 III| questo innanzi, sempre una redazione in servitudine l'essere 2363 II| quale, senza speranza di redenzione, e s'entra e si dimora? 2364 I| intelletto e la mano scrivente regga, che per me quello si scriva 2365 V| sapere, se con alcuno de' reggenti si stropicciasse, li quali, 2366 V| legge né di statuto o di reggimento pubblico o privato né di 2367 VII| essere certo che, nella regione nella quale dimori, molti 2368 II| quella; e ammaestramento e regola in quelle cose fare che 2369 III| camere, non altramenti che le reine abbino, veggiono ornate 2370 IV| tu sarai ne' boschi e ne' remoti luoghi, le Ninfe castalide, 2371 VI| giudice, secondo i meriti rende guiderdoni.~ ~Mandati dunque 2372 I| vista di quelli aguzzò e rendé chiara che, a me stesso 2373 III| amendue insieme, ti dovevano render cauto e guardingo dagli 2374 VII| a' piedi gittare e grazie rendergli di tanto e tale beneficio, 2375 II| possano gli spiriti, mi renderono la sicurtà dipartita; e, 2376 VI| divenuto, fu alla terra renduto, la valente donna, disiderosa 2377 III| in treccia di dietro alle reni, ora sparti su per li omeri, 2378 I| ma la sua ombra, così uno repente freddo mi corse per l'ossa 2379 I| incomparabile piacere, tutti meco repetendoli, trapassai; e, dopo lungo 2380 V| ciò che nel governo della repubblica sono pratichi e le cose 2381 I| non arbitrava d'essere mi reputai. Ma, rasciutte dal volto 2382 VII| vizi, furono non gentili reputati; dunque da virtù venne prima 2383 VI| conoscitore di forme di femine reputato; per che lei mostrarti aresti 2384 VI| Tu, misero, te schernito reputi da costei; e negare che 2385 IV| fronte, non veggendosi alcuna resistenza, cominciò a mostrare e a 2386 II| impauriti spiriti interamente restituischi le forze loro: e per ciò 2387 V| te prestata a quello che resultava di questi modi, quando tel 2388 IV| per uno spergiuro, per una retà, per mille sospiri infinti, 2389 V| poneva; e, quelle con una reticella di seta sottilissima fermate, 2390 II| qualunque ornato e pratico rettorico, fu ancora; e, oltre a ciò, 2391 IV| altre poche, che a questa reverendissima e veramente donna s'ingegnarono 2392 IV| quello essere annoverate e reverite, assai bene si vedrà mal 2393 I| ad ogni altra onorava e reveriva. E in ciò parendomi oltraggio 2394 V| sani corpi possono, senza riaverlo, prestare. Quella prodezza 2395 III| comportare che una femmina ricca; niuna più spiacevole che 2396 VII| e al mondo, li fece già ricchi; e, dalle ricchezze insuperbiti, 2397 III| rifiutino, solamente che ricco il sentano; certissime infra 2398 III| riguardinsi i parti loro, ricerchinsi i luoghi segreti dove esse, 2399 VI| asino dà in parete, cotale riceve»: se egli gli altrui beni 2400 VI| ordinarono la risposta che ricevesti; alla quale tu rispondendo, 2401 I| persona, tacendo, i benefìci ricevuti nasconde senza aver di ciò 2402 V| che nol patiscono e che richeggiono cose fetide, se a salute 2403 V| quale, per merito della richesta, prestamente è seguito l' 2404 V| dì se ne facesse cavare, richiedeano i veli, come l'erba e' fiori 2405 V| viene che a lei converrà richiedere, niuno vorrebbe che 'l disdicesse. 2406 III| convenevole, se il bisogno il richiedesse, del quale molto sovente 2407 III| vecchiezza calano, sono richiesti; e avresti veduto le vane 2408 VI| ora quello apre, e ora richiude, non sappiendosi ancora 2409 III| sia. Pensa che tu non mi ricogliesti del fango; e Dio il sa chenti 2410 V| Ciciliani avranno buona ricolta o no; se i Genovesi o' Viniziani 2411 I| ritrovandomi e in dilettevole parte ricoltici, secondo la nostra antica 2412 VII| ottimamente il suo disiderio ricolto avea, parve levare la testa 2413 VII| delle passate noie afflitto riconfortarono e ritornarono nella prima 2414 V| più stretto parentado si ricongiunse; e di più altri, li quali 2415 IV| mal da me conosciuta, fui ricongiunto. La qual, già d'altro marito 2416 VII| avea fatto, il mio errore riconobbi. E, poi che alquanto gustata 2417 IV| poste, che essa alcuna volta riconoscer si dovesse e della presa 2418 IV| esse incontanente non a riconoscersi, né a vergognarsi d'essere 2419 V| il vostro errore avreste riconosciuto. Era costei, e oggi più 2420 VII| coloro che il loro fallo riconoscono, ascoltato il lungo e vero 2421 IV| angeli seguitarono, sono ricoperte; e le nostre femine di grado 2422 II| avere compreso, se di ciò ti ricorda che io dianzi dissi di colei 2423 I| dove veduto l'avessi mi ricordai; né d'altro colla mia memoria 2424 III| credo, senza più cose andar ricordando, che a tutte parimente risponderesti 2425 I| te non avessi cacciato, ricordandoti quali occhi fossero quelli 2426 II| parole medesime e per la mia ricordanza, conosco che tu al nostro 2427 VII| maliziosamente pecca; e ricordar ti dèi quanti e quali e 2428 III| spiacevoli e abbominevoli pure a ricordarsene, non che a ragionarne: il 2429 VII| puoi avere udito, che a ricordarsi di me; e a' miei figliuoli 2430 IV| mostrato non te l'avesse, e ricordarti e dichiararti che tu se' 2431 V| loro parlando, dee esser ricordata. Della sua magnificenzia, 2432 II| fossi, d'esserci stato mi ricordava. E assai bene ora conosco, 2433 VII| dolore e con vergogna non si ricordi. E voi vi rimanete con Dio. 2434 VI| che la cagion si fosse, ricorrere dovevi prestamente a quella 2435 V| pronti rimedi sono ricorso e ricorro; e perciò ad addolcire il 2436 V| a più pronti rimedi sono ricorso e ricorro; e perciò ad addolcire 2437 VII| vituperio della sua viltà, ricredente della sua bestialità, mostrandole 2438 I| alquanto delle mie parole ridesse con seco stesso; e poi dicesse: – 2439 VI| tenebre sviluppata e sciolta e ridotta nell'aere puro che io, con 2440 VI| chiesa e di sante persone, riducersi, acciò che quivi, vedova 2441 I| alla mia usitata camera mi ridussi. E poi che l'usato cibo 2442 VI| infernale; la quale allora si riempirebbe, o sazierebbe, che il mare 2443 IV| di fare che messer Mazza rientrar possa in Valleoscura, donde 2444 V| tratto di cappello, si rifà tutto e sopra sé torna guardandosi, 2445 II| vendetta di Dio è un di nuovo rifarti bello per più piacergli, 2446 VII| mente, ogni cosa.~ ~Ma tu rificchi pur gli occhi della mente 2447 VII| stato schernito, o forse rifiutato, tu ti piagnerai e lamentera' 2448 III| sarà, cui elle per marito rifiutino, solamente che ricco il 2449 V| otta per vicenda, acqua rifrigeratoria sopra le sue fiamme versassono, 2450 IV| migliori, come dovrebbono, rifuggiranno; ma, come usate sono, pure 2451 VI| che tu costei sì per unico rifugio e per tuo singulare bene 2452 VII| in terra fare una lunga riga di luce, così, verso noi 2453 I| fra gli aspri sterpi e le rigide piante piangendo mi parea 2454 II| appresso alquanto al suo andare riguardai e un poco gli atti esteriori 2455 IV| regno lieti gli agnoli, riguardandola, e a' beati spiriti (se 2456 VII| compassione, nello aspetto riguardandomi, disse:~ ~– Non dubitare: 2457 III| solamente le croste di fuori riguardano, non è conosciuta né creduta; 2458 VI| chiaramente dimostrò a chi riguardar vi volle. Ma tuttavia, sì 2459 III| ragionarne: il che se gli uomini riguardassono come dovessono, non altrimenti 2460 III| medesimi stanno, sé tenere riguardatrici di quelli, dove esse sole 2461 V| da lato nello specchio si riguardava e, quasi molto a se stessa 2462 III| evidentissime e consuete cose, riguardisi a quanta viltà si sottomettono 2463 III| quali fossero le tue forze a rilevarti. La qual cosa se con estimazione 2464 V| dove mucida parea, diviene rilevata? Ella si stropicciava tanto 2465 VI| Malpertugio, posto tra due rilevati monti, del quale alcuna 2466 VI| tuttavia presti, non si riman'ella però d'uccellare; e, 2467 VI| apparecchiava, né nella mia casa rimaner volle né in quella de' suoi 2468 I| sopravegnente notte ci costrinse a rimanerci per quella volta; e, quasi 2469 IV| dovesse e della presa tirannia rimanersi, pervenni a tanto che sanza 2470 IV| E certo, se tu non te ne rimani, e' mi pare vedere che t' 2471 I| alquanta che ancora t'è rimasa. E, se io fossi colui che 2472 IV| parto e che dopo il parto rimase virgine, con alquante altre, ( 2473 VI| scaduto, così nelle fitte rimaso, così scoppiato di cerro 2474 VII| io possa o concordare le rime o distendere le prose. La 2475 V| molto lungo, a più pronti rimedi sono ricorso e ricorro; 2476 V| E chi non sa che, per lo rimenare, la pasta, che è cosa insensibile, 2477 IV| purissime sono, ti vai a rimescolare, non vergognandoti della 2478 I| libertà e nelle sue mani rimessa – t'è, sì come tu di', di 2479 IV| mia mansuetudine, troppo rimessamente usata, essere d'ogni mio 2480 IV| in Dio me e le cose mie rimettendo. Costei adunque, con romori 2481 VII| potrebbono più nelle catene rimettere, delle quali la misericordia 2482 V| venuta, tutta in ordine si rimetteva; e dopo tutto questo, le 2483 IV| corporale e spiritual bruttura rimota che, a rispetto dell'altre, 2484 II| discretamente me dalla mia speranza rimoverà». Per che l'uno de' due 2485 IV| tu hai le cervella date a rimpedulare; béi meno; tu non sai ove 2486 IV| de' suoi m'incominciò a rimproverare, quasi come se a me non 2487 VII| essere gittata al volto, o rimproverata non gentilezza? In verità, 2488 IV| massimamente verso di lei, mi rimproverò, infino a tanto che a quello 2489 V| che l'ascoltarmi non ti rincresca. Ma io, prima che più avanti 2490 IV| a dovere ad una prigione rincrescevole e oscura m'avesse costretto. 2491 VI| quelli la mia arsura sentirei rinfrescare.~ ~Ma che dich'io? Forse 2492 IV| vorrebbero già che fosse loro rinsegnato; e, se pure alcuno, predicando, 2493 VII| mentre meco ad una ad una ripetendo l'andava ed esaminando se 2494 VI| animali di nuova qualità ripieni; ma pure il dirò. La bocca, 2495 VI| non v'è stoppa né altro ripieno che la carne sola di due 2496 VI| forma porti, saresti da ripigliare. E io, secondo che io credo, 2497 III| sogliono i ladroni ben sapere riporre le cose loro. Tutti i pensieri 2498 VI| saziare non mi potrei di riprenderti.~ ~Ma da venire è all'ultima 2499 VI| saviamente operare. E, se riprensione in ciò cadeva, sopra te 2500 VI| sostenere, né in ciò le mie riprensioni alcuna cosa vagliendo, non 2501 III| turbandosi, se alcuna loro riprovata ne fosse.~ ~