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Giovanni Boccaccio
Comedia delle ninfe fiorentine

IntraText - Concordanze

era

   Parte
1 III | poco avuto nome perdeva. Era di piacevoli seni e d'ombre 2 III | lasciviente turba da diverse parti era assalito, e talvolta i non 3 VII | aspettarla nelli usati prati era disceso; dove, acciò che 4 IX | Ma il suo mostrare non era guari disteso quando, assai 5 IX | il collo candidissimo non era dissimigliante, residenti 6 IX | che dello spazioso petto era ad Ameto palese ebbe forza 7 X | di concordia dove egli era n'andarono, e lui, per la 8 XII | XII]~Non era ancora di Teogapen finito 9 XVIII | ricevente parte, ma non colei ch'era data, ne fu contenta, - 10 XVIII | come poi apparai da' suoi, era chiamato Affron. Egli, sì 11 XXI | alla quale il mio avolo era stato subietto, né gli ozii 12 XXI | peso diliberandomi.~Non m'era dunque altra deità nota 13 XXIII | cotale mestiere, quale il suo era, essere per consuetudine 14 XXIII | quello che la mia madre gli era si fece falsamente d'un' 15 XXVI | per tutte le parti presto, era quadro, di bella grandezza; 16 XXVI | altissima e con etterne frondi, era la non pieghevole Danne, 17 XXVI | soprastante; nel terzo canto era l'albero cercante il cielo 18 XXVI | fioriti meli. Ma il suolo era ripieno di fronzuti cavoli 19 XXVI | accompagnare, e quale età d'essi era più atta a tale commerzio. 20 XXVI | qualunque persona. Niuno fiume era che non desse dolcissimi 21 XXVI | le chiare onde, e Idaspen era per molte cose caro agl' 22 XXVI | quella. Nifate similmente era nella sua chiarezza con 23 XXVI | si vedeva alcuno popolo, era loro caro per quei bisogni? 24 XXVI | e il sangue del tiro non era ancora conosciutocaro 25 XXVI | nel seno della madre s'era nutricato; ma venuto in 26 XXVI | con maestra mano la barba era stata levata. E i capelli, 27 XXVI | dubbio l'avrei tirato; ma sì era già forte il fuoco acceso 28 XXVI | parte le sante feste. Ella era bellissima, e l'arte avea 29 XXVI | portante le verdi foglie, era tenuta bella, li feci i 30 XXIX | vi correano i nobili; né era alcuno clima che quivi i 31 XXIX | non mandasse; a' quali io era sempre seconda sollecitudine, 32 XXIX | desii, né per alcuna cosa era da dovere essere da te rifiutato, 33 XXIX | se non per una: ch'egli era troppo nobile. E quelli 34 XXIX | occulta agli occhi miei, era presente a queste parole 35 XXIX | sentite, e sì nelle nuove era acceso che lui, mal sofferente, 36 XXIX | coperse per modo che né veduta era da altrui, né io vedeva 37 XXXII | per età simile a me, che era bella; ma il mio pensiero 38 XXXII | bella; ma il mio pensiero era ad una cosa e i cieli ne 39 XXXII | dagli anni in poca forma era tirato. E la testa con pochi 40 XXXII | si possano ristorare».~Io era in questa orazione ancora; 41 XXXII | quale simile mai da me non era stata sentita. Ella era 42 XXXII | era stata sentita. Ella era nuda, bene che picciola 43 XXXII | qualunque sole e la sua testa era ornata di capelli d'oro, 44 XXXII | se non in tanto che egli era iddio e ella dèa. Oh quante 45 XXXII | sé medesima surgente, non era bevuta dal sole; e il suo 46 XXXII | quella che tolse Narcisso non erabella. Ella faceva me 47 XXXIV | XXXIV]~Ritornato s'era Ameto a' pensieri dolci; 48 XXXIV | invite, e a ragione? Dove era io allora, o fortuna crudelissima 49 XXXIV | crudelissima ne' miei fatti? Non era io così degno di costei 50 XXXIV | e a me, che di tale bene era degno. Certo, s'e' mi fosse 51 XXXIV | acceso diventa come quella era. Ma poi che lungamente sé 52 XXXV | cominciato, vi mosterrò. Già era stato cacciato Saturno da 53 XXXV | aggiugnendo che sempre, come stato era occulto, così il tenessi, 54 XXXV | una volta. Il vergine sole era già coperto dall'onde di 55 XXXV | che sanza niuno inganno era vero. Però che a me pareva 56 XXXV | nelle braccia di cui io era; ma già a quelli effetti 57 XXXV | vidi d'uno giovane. La voce era già venuta nella lingua 58 XXXV | come elli arditissimo quivi era venuto; a cui elli disse:~« 59 XXXV | tutto a me negandosi, m'era materia di pessima vita. 60 XXXV | apparisse agli occhi miei; e era di verde vestita. Né cosa 61 XXXV | altra fiata; e che questa era colei che, nella mia puerizia 62 XXXV | sei volte poi che quello era stato, pure riformò la non 63 XXXV | lasciata, al luogo dov'elli era sùbito mi gittai. E tratto 64 XXXVIII| le cui estremità l'una era premuta dal cielo e l'altra 65 XXXVIII| beni che alla salute comune era stata, lieti non li volle 66 XXXVIII| state, l'ultimo suo giorno era venuto. Ma elli, rivolto 67 XXXVIII| la battaglia. E sì loro era graziosa stata Lucina che 68 XL | Andianne -. Il non era più caldo e le donne, in 69 XLIV | nel luogo il ripose donde era stato levato, davanti la 70 XLVI | ornato come avete udito, s'era Ameto rimaso con lieto animo, 71 XLIX | folti rami chiuso, posto m'era~ad ascoltare i lieti e vaghi 72 XLIX | avegna dio~che il bene era più, ben compensando.~Così 73 XLIX | io mi levai del luogo ov'era quatto~stato ad udire e


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