Parte
1 I | Creso e d'altri ascoltano, acciò che, per quelli non sentendosi
2 I | continua lettura sentendo, acciò che di più alto luogo caggiano,
3 I | parere, mi parve grave, acciò che a coloro che gravoso
4 II | piaccia avanti non si stende,~acciò ch'io possa parlando piacere.~
5 III | guidante li passi miei; e acciò ch'e' mi sieno benivoli,
6 V | mi si faccia conoscere, acciò che io sappia in che piacere
7 VII | legge che serva il cielo. Ma acciò che il male grazioso tempo
8 VII | co' cani li fa risonare, acciò che, agli altri per lo suo
9 VII | prati era disceso; dove, acciò che la fatica sentisse minore,
10 XI | ferma riposando altrui,~acciò che di cader non sia temente.~
11 XVI | mio priego cortese~benigni acciò che, con etterno ingegno~
12 XVII | tirandosi d'una parte, acciò che tutte le vegga, a quella
13 XVIII | savia ma come la più antica, acciò che le più giovani lascino
14 XVIII | abbiamo eletto antiste; e tu, acciò che ben conoschi come la
15 XVIII | lasciate le sollecitudini, acciò che con più aperto seno
16 XVIII | luminante il cielo e la terra, acciò ch'egli fosse della mia
17 XXIII | avvenimenti il domandai, acciò che chi mi fosse stato donato
18 XXVI | il dubbioso ragionamento acciò che a quello meno tremante
19 XXVI | dicendoli, e come ancora, acciò che annegate non fossero
20 XXVIII | bella ninfa il suo cantare, acciò che esso, poco intendente
21 XXIX | lui cominciai a temere. E acciò che i sopravegnenti casi
22 XXIX | tornante tempo adoperalo acciò che poi non ti penti d'averlo
23 XXIX | ci basterebbe un sole.~Ma acciò che brievemente li comprendiamo,
24 XXIX | priegano, n'eleggi alcuno, acciò che Cupido con giusta ira
25 XXXI | graziosi parlari lunga stagione acciò che io più possa dilatare
26 XXXII | agl'iddii cerco il giorno acciò che, da lato a lui levandomi,
27 XXXV | sanza dubbio conosco. Ma acciò che colpevole non sia riputata
28 XXXV | più nobili accompagnato, acciò che più lieti facesse i
29 XXXV | mi lasciò piccioletta, acciò che quelle, di costumi e
30 XXXV | animo puro solleciti. E acciò che io non possa ingrata
31 XXXV | divegnate come io sono vostro, acciò che ad un'ora non perisca
32 XXXVIII| e io sola ho a parlare, acciò che elli sanza i nostri
33 XXXVIII| voglio a quella lasciare; e acciò che quello col nome sia
34 XXXVIII| farò sempre. -~E quinci, acciò che l'ordine servasse dell'
35 XLIII | oscure e nebulose~d'Ameto, acciò che diventi possente~a veder
36 XLIII | le bellezze mie gioiose,~acciò che e', quanto all'umana
37 XLIV | sottili a contemplarla, acciò che, se possibile è che
38 XLIV | pigliarmi l'hanno tenuta, acciò che io, bene i loro piaceri
39 XLV | e dà, il nostro aspetto,~acciò che quindi pigli alta fermezza~
40 XLVII | queste donne belle.~La quale acciò che potessi mostrarti~a
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