aband-becch | bei-crede | credo-faces | faggi-insep | insid-murat | muri-posan | posar-ristr | risuo-steri | stesa-viii | villa-zizza
grassetto = Testo principale
Parte grigio = Testo di commento
2003 III | ultimamente vinte dalle sue insidie e, nelle sue reti incappate,
2004 XXIX | lungamente stata fredda, operò ad instanzia d'Apaten la santa dèa, la
2005 XLVII | si svelle~del petto mio, insurgo a ringraziarti,~e teco insieme
2006 XXVI | bianchissimi marmi, per intagli e per divisi e per abondanza
2007 | Intanto
2008 XXVIII | graziosa li sia. Egli non intende cosa che vi si dica, anzi
2009 XXVI | fiori una volta portati, intendendo solo a' frutti, erano contenti
2010 I | Minerva robusta si fa mansueta intendendoli; e la fredda Diana ne 'ntiepidisce;
2011 XXVIII | cantare, acciò che esso, poco intendente alle dette cose, imponesse
2012 XXXII | ricchi che nobili, trovò che intendevano, oltre alla naturale ragione
2013 XXXVIII| fiori, con mormorio non intendevole soffiando, uscire una chiara
2014 XVI | e te massimamente, a cui intendo,~o sommo Giove, i voti dirizzare~
2015 XXIX | bellezza».~Io ascoltava con intente orecchie le vere parole,
2016 XIV | Quand'io vorrò, da cui mi fia interdetto~il su salire al monte, ove,
2017 XXXVIII| sepultura avere le crudeli interiora del Ciclopo. Alla quale
2018 XXXV | partenopee, danti migliore interpretazione a' versi scritti nell'antico
2019 XVI | se o Danne o Mirra furo intesi~da voi ne' lor bisogni,
2020 XXXIX | avesser gli alti ingegni~inteso con tal fede operativa,~
2021 XXXVIII| altrettanti vitelli, le loro intestine poste sopra i fatti altari,
2022 XLVII | etternale~m'accese, e ardo sì intimamente~ch'appena credo a me null'
2023 XXXVIII| la rapace avarizia con la intollerabile superbia, che in lei regnano,
2024 XXII | Se c'è forse negato che v'intriamo,~come Feton l'accese altra
2025 XXX | contra Pluton, degli animi invaghito,~come già fu del grazioso
2026 V | rallegra; poi, con più sottile investigazione ricercandosi, danna la rozzezza
2027 XXXV | circustanti città menomanti invidiata; e ne' presenti secoli più
2028 XXXV | popolata. Alla quale Giunone invidiosa, diede cagione di mancamento
2029 XXXVIII| quelli di Corito li rendé invidiosi; e tra loro de' termini
2030 XLIX | il ripigliava.~E di lui invidioso, palesare,~tal volta fu
2031 XXXV | quelle, di costumi e d'arte inviolata servandomi, ornassero la
2032 XXXII | di qui porterai, fa che inviolati servi».~Io le voleva rispondere,
2033 XXIX | essere stata riguardata e invitata a' graziosi fuochi dal figliuolo
2034 XXXIV | marito trarre dimoranze invite, e a ragione? Dove era io
2035 XXIX | Certo no; e se forse esse inviteranno altrui, fieno rinunziate,
2036 XXIX | truovino chi a queste cose l'inviti? Certo no; e se forse esse
2037 XXXV | e di Marte, Romulo trae invitta origine; e lieto con rigorosa
2038 XXIII | sommessa a' loro congiugnimenti invocarono Giunone; e a lei chiamata
2039 XXXVIII| dopo la matura pregnezza, invocata Lucina, quale ad Astiage
2040 XXXVIII| parole, la quale io strano invoco ne' miei aiuti, e dêa al
2041 XXXV | a me, in questi pensieri involuto, non sanza molta fatica
2042 XXXVIII| iddii. Al quale succedette Iolao, suo maggiore figliuolo,
2043 XXXV | loro, lasciata Roma, di Iovenale l'oppido antico si sottomise,
2044 XV | detto Alcesto, e Acaten irato già volea rispondere, quando
2045 V | ordine dinanzi al viso, l'irsuta barba costrigne di stare
2046 XV | spedita fronte e le non irsute ciglia ma piane; e tali
2047 XXXVIII| riguardare, prima col capo irsuto, poi con aguti omeri e quindi
2048 XXXV | campidogli non rozzi, con iscaglioni di zolle né di paglia coperti,
2049 XXIII | sventurata giovane, dal primo per isciagurata morte e dal secondo per
2050 XXXVIII| che tutti e lingua pari e iscienza tegnate? I vostri effetti
2051 XXI | avesse la mano ritratta con isconci accidenti dalle nostre fortune;
2052 XII | della quale, non distesa in isconcia grandezza, piccioletta,
2053 XXXIX | altro che prima o poi d'ello~iscrisse, da costor non deviante,~
2054 XXI | acciaio con alta cresta e con iscudo, vidi reggente quello, e
2055 XII | e le bellissime mani non isdicevoli al formoso busto, e lei
2056 XXVI | per le risolute nevi, e Isera erano lietamente gustati
2057 XII | aperta, e in alcune parti con isforzate affibbiature congiunta,
2058 I | raccendono Didone, con Isifile piangono e ingannano con
2059 XXXII | una delle parti, l'onde d'Ismenos e la fontana di Dirce e
2060 XXVI | però che Elena non fu in Isparten domandata da tanti nobili,
2061 XXXV | dimora tirare il tempo, con ispaventevole voce disse: «Viva il nostro
2062 XXXVIII| E avegna che Vulcano con ispaventevoli fiamme e Tetide con onde
2063 XXIX | e dalle donne per lunghi ispazii infinite fiate.~Tra' quali
2064 XV | quello luogo venute, per ispazio grandissimo riguardata,
2065 XXXVIII| costumi, Sarnia chiamata, in ispaziose case con non gran popolo
2066 XXVI | tempo per bere che poi per ispegnere le greche fiamme, se alcuno
2067 XIV | vanno a loro, ove la sete~ispenta, poi la vanno raccendendo.~
2068 II | e molto meno~sanza di te ispero di valere:~dunque l'aiuto
2069 XXXV | la rilucente aula fremire ispesse volte; e già niun'altra
2070 XXXVIII| negli anni debiti mi donò ad isposo, i giorni del quale tosto
2071 VII | mormorio, ora torbidissimi, con ispumosi ravolgimenti e con veloce
2072 XL | del cielo. E quale allo israelitico popolo ne' luoghi diserti
2073 XXXV | suo imperio, ancora non istata la farsalica pugna, vittorioso
2074 VIII | ogni ora più che tu più isterai.~Vienne: io serbo a te giocondo
2075 XXXVIII| ozioso non passi, tirando in istesa novella i miei parlari,
2076 XVI | Lia a darmiti con atto~non istinguibil della mente mia,~non notar
2077 XXXVII | mature, a ogni rete, cane o istrale avvisate. E appresso, l'
2078 XXVII | ordinate.~Il modo abominevole e istrano~del viver simigliante a
2079 XXXV | d'abitare, estimando che istrettezza di luogo più non li farebbe
2080 XII | le bene fatte braccia, in istrettissima manica dall'omero infino
2081 XXXII | pugnente che le penne d'uno istrice, più certa me ne rendono
2082 XVIII | una vergine; e quella, con istudio solenne nutrita, perdusse
2083 XII | caldo fuggendo o tratte con istudioso passo al nuovo suono o seguenti
2084 XXXVIII| eccettuate, già tra l'altre città italice la migliore si potea raccontare.
2085 XXVI | di bionda biada non erano iti, discorse il mondo; e la
2086 XXXVIII| tra loro de' termini della iurisdizione della loro città nata mortale
2087 | IV
2088 | IX
2089 XVIII | tenga il nome che da Gaio Julio quinto ritenne il monarcale
2090 IX | alla vista co' bellissimi labbri gli argentei denti, servanti
2091 IV | fiori~adorno lei, d'ogni labe purgando.~Sopr'esse prendo
2092 XXXV | addomandata, cade ne' tesi lacciuoli e, invita, diventa del re.
2093 XVIII | pistilenziosa cercante di lacerare i membri tuoi, come i cani
2094 XXXI | che io non sarò da' cani lacerato: se io narrerò queste cose,
2095 XXVI | alli fermi anni le fila di Lachesis, Pomena sollicita, nelli
2096 XII | vede due occhi vaghi e ladri ne' loro movimenti, la luce
2097 XXVIII | dietro, Ameto con occhio ladro riguarda l'aperte bellezze
2098 XXXVIII| iddii fuggendo, ne' regni di Laerte ne portò Achimenide, il
2099 XXXV | abandonarono; e vicini al lago d'Averno, via certissima
2100 XXXV | vostra fama».~E qui, quasi lagrimando, si tacque. Io aveva udite
2101 XXXVIII| pietoso di me medesimo lagrimava, quando tra li rotti monti
2102 XXXII | lunghi peli; e continuo son lagrimosi. Le labbra sue sono come
2103 VII | con petto non sano; ma il lagrimoso verno, nemico ai suoi piaceri,
2104 XXXVIII| nelle mani pervenne di Laio; e già grandissima e piena
2105 XLIV | sette fiamme, così quella lambenti dintorno come olmo avvinghiato
2106 IX | colonne sostenenti candida lammia, se ne leva uno tra le correnti
2107 XXXVIII| si mosse tutta e l'accese lampane diedono maggiori lumi e
2108 XLVII | servar ciò che la filata lana~per soldo acquista delle
2109 XXIII | sinistra mano uno scudo e una lancia. E quasi piangendo, se piangere
2110 XXXV | lievi e continue il fuoco languente recai in chiara luce, cacciando
2111 XLVII | cheggio dannate~ch'a vita laniata e disiguali.~Omai, rimesse
2112 XXXII | con tagliente unghione ha laniato il misero popolo, l'altro
2113 XIV | assalto sicure,~non curanti di lappole o di spine;~e tutte fuor
2114 XXVI | cui leggi furono molto più larghe e i suoi secoli meno cari.
2115 XXVI | pianissima via, non d'altra larghezza che quella che noi, qui
2116 XV | altra estremità di quelli di larghissimi fregi d'oro, non sanza molte
2117 XXIII | quelli niuna entrata ne fu largita, e già prontissima ruina,
2118 XXXVIII| pensate sedie da voi sì furono largite da Marte, le quali io, sanza
2119 V | avrò, però che appena mi si lascerebbe mai credere che d'ingratitudine
2120 V | d'un semplice cacciatore. Lascerò adunque queste cose e, a'
2121 XIX | mondani,~sol che 'l turbato la lasci operare,~rendendo quinci
2122 XXI | seguitarla, già mai non lasciai né da lei mi fu donato congedo
2123 XI | quelle ricchezze~che non si lascian vincere a disio,~prestando
2124 XXIX | fave a' duri marmi; anzi, lasciandole all'aure, me ne facea beffe,
2125 XXXII | hanno maggiore copia. Elli lasciano la maggiore parte delle
2126 V | prendere a mia posta l'ombre e lasciarle; e la preda, per mia sollecitudine
2127 XXXV | esse, quindi partendosi, me lasciassero a' miei dolori solo, poi
2128 XXIX | quindi, alla destra mano lasciataci la sepultura dell'eolio
2129 XXXII | chelidro. Ma poi che io ebbi lasciatimi dietro i piacevoli regni
2130 XXIX | promuntorio di Minerva, lasciatoci alla sinistra mano l'isola
2131 XXIX | lasciare; né alcuno altro modo lasciava nel quale mi potesse mostrare
2132 XVIII | acciò che le più giovani lascino ogni vergogna, prima darò
2133 XXVI | mentre che io, giovinetta e lasciva, tirava semplice alli fermi
2134 XXXVII | di giovinette cavriuole e lascive, di damme giovani preste
2135 III | tirando scherzando, dalla lasciviente turba da diverse parti era
2136 XLVIII | cercante l'occaso, col quale i lassi zeffiri cercavan di riposarsi.
2137 XIV | tristo fine~si vede tosto, lasso!, apparecchiato.~Ma le mie
2138 XIV | far dimora;~e poi ch'i'ho lassù condotte quelle,~le nuove
2139 XXIX | errare; là dove io con le latine ninfe in compagnia ricevuta
2140 XXXVIII| italici, con lui ne' campi latini acquisterai nelle mie armi
2141 III | pensando fiera, veloci con alto latrato gli corsero sopra. E elli,
2142 XIV | nelle braccia lor crebbi e lattai.~Ma tu più grosso ch'altro,
2143 XXVI | fronzuti cavoli e di cestute lattughe e d'ampie bietole e d'aspre
2144 XII | vivo sangue caduto sia, lauda sanza fine, avvegna che
2145 XL | i suoi amori con ragione laudando; né più che fare si dovesse
2146 XXXV | rendute (cantandole flammini laudanti le poche sustanzie di Codro
2147 IX | sé quali più si debbano laudare quistionando, non sa che
2148 XXIX | tenebre, con varii suoni e laudevoli voci cantanti piacevoli
2149 XXIX | dalla tua biltate, dopo le laudi si sono ingegnati di piacere
2150 XII | fra le verdi frondi della laurea ghirlanda più belli sparti
2151 XXXV | la sua Lavina lieto tiene Laurenza e dà principio alla gente
2152 XXXVIII| possedeva Lavina, fermate in Laurenzia le sedie sue, Achimenide,
2153 XXXIX | giordane prese quel santo lavacro~dalle man di colui che più
2154 XLIV | nella quale tutto si sentì lavare. E essa, da lui cacciata
2155 XXXII | disiderante i graziosi semi, lavora indarno: però che quello,
2156 XXVI | monte Gargano, poi che il lavoratore v'ha sottoposte l'accese
2157 XIV | diletto prende ognuna in suo lavoro;~né non mi curo s'alla mia
2158 XXIX | gloria meritai. E già tutta Lazia mi chiamava per eccellenzia
2159 XXXV | signoreggiato lo dio appo li Lazii già per adietro stato per
2160 XXVI | l'eccelso ciriegio e il lazzo sorbo e il fronzuto corbezzolo
2161 XVIII | che il faticato e molle Leandro fosse dalla sua Ero; del
2162 XXIX | accendere in ogni parte di leccanti fiamme; e dubitai non tornare
2163 V | gittare e, quelle leccando, leccate fuggire e poi tornare, così
2164 XXVII | e con gli effetti suoi lega e ristrigne~le furibonde
2165 VI | VI]~Legato con nuovo legame si tornò Ameto alla sua
2166 III | cani, quelli con li usati legami attaccati, alla presente
2167 XXVI | siano da reprimere e come da legare, e in quali ore l'onde si
2168 XV | delle prime li reputa in legatura o in colore. E la non coperta
2169 I | ma bene i passati amori leggendo con più piacere i nuovi
2170 XXXV | lettera appena nota, tra loro leggendolo, trovarono che dicea: Qui
2171 XXXV | bellissima, in aspetto graziosa e leggiadra e di verdi vestimenti vestita,
2172 XXV | che a lei dicea, dopo un leggiadretto riso, levata alta la testa,
2173 XLIX | biltà, gentilezza e valore,~leggiadri motti, exemplo di virtute,~
2174 IX | treccia e con artificio leggiadro ravolti, non come i primi
2175 XXVI | papaveri, utili a' sonni, e i leggieri fagiuoli e le cieche lenti
2176 XXXIX | cieli non sal triunfando;~e legittimi e giusti ancor gli amori~
2177 XI | quanto virtù e abito e legnaggio~e tempo e luogo e stato
2178 XII | sotto al destro braccio un lembo, passante, ne ritornasse
2179 XXX | da quale altro, fiero o len tenuto,~e dall'onde ravolte
2180 XIII | presta sopra le verdi erbe il leno sonno, o le chiare fontane
2181 XXVI | leggieri fagiuoli e le cieche lenti e i ritondi ceci con le
2182 XXIX | lupi, o come la paurosa lepre nelle vepri nascosa, ascoltante
2183 VIII | prender sollazzo; e ho due leprettini,~pur testé tolti alla madre
2184 XXIII | primo marito la memoria in Letè tuffata, cominciò a seguire
2185 XXXV | che si partisse e i casti letti non tentasse di violare.
2186 I | avvenimenti con continua lettura sentendo, acciò che di più
2187 XXVI | piaceri vorrai seguire, levandolati, come i tuoi parenti ti
2188 XXXII | acciò che, da lato a lui levandomi, altrove mi possa posare.
2189 V | altro consiglio, quindi levandosi, per li caldi campi ritorna
2190 XXXVI | vittoria~credo del campo levarmi e godere,~di quella ornata,
2191 XLIX | e che le ninfe tututte levârsi~dopo l'ultimo canto insieme
2192 XXXII | me più presso, che io mi levassi mi comandò; e seguì: «Vieni;
2193 XV | dando al vincitore. E quindi levatesi, ritornate al prato loro,
2194 XXXV | per adietro v'ha onorate, levatevi di qui: questa noia non
2195 XVII | strette maniche e 'l petto, levatisi di capo i sottili veli,
2196 XXVI | rendute vigorose forze, noi ci levavamo a' nostri lavori sanza lasciare
2197 V | viso l'accese luci di Febo, leverò dagli alti rami, porgendole
2198 XV | parlamento:~- Giovani, - disse - levianci; andiamo ad onorare le vegnenti
2199 XXX | suoi dolori~quando vuol leviare il suo tormento,~difende
2200 XI | pietoso e umano.~E fallo liberal di quel ch'egli ave,~a ricevere
2201 I | loro esperti, magnanimi e liberali e d'ogni piacevolezza dipinti
2202 XXXVI | ancora processe la lieta~liberazion d'Andromeda, la quale~poi
2203 XXXVIII| prendi i nostri prieghi, e i liberi sacrificii, avvegna che
2204 XXVI | tolse via l'uso delle non libidinose vivande. E a costei sopravenne
2205 XXVI | altri animali, teneva i libidinosi voleri reprimuti, fuori
2206 XVIII | Ariete e poi spogliata da Libra ti mosterrò. Dunque ché
2207 XVII | sole tiene ancora il dì librato: per che la sua calda luce
2208 XXVI | Giganti e a' peccati di Licaone e a qualunque altro, onde
2209 IX | rintegrando Lia, con la licenza di loro, ciò che avanti
2210 XLIII | metter ali,~l'opere vostre licite e oneste,~diritte, buone,
2211 XXXI | appena da' disideri non liciti posso raffrenare la vaga
2212 XXVI | diversamente di più spezie a' suoi licori, e in tutto s'ingegnò di
2213 IX | risuonano, e d'ogni parte i lidiani popoli, ornati, con divoti
2214 XXVII | ristrigne~le furibonde corna di Lieo,~se forse oltre dovere in
2215 XV | per lo sole passe, non lievano liete le sommità loro; né
2216 XXXII | oh quanto più degni a' ligoni di Saturno! La fama delle
2217 XXIX | per eccellenzia la formosa ligura; e di tale fama tutta l'
2218 XXVI | altressì come Eridano a' Liguri.~E brievemente in ogni parte
2219 XXVI | vitalbe, abondevoli di bianchi ligustri; ma, come l'ellera l'olmo,
2220 XXII | sbrigasse sé giungendo a Lilibeo,~e Pachino e Peloro le distese~
2221 IX | quali il non camuso naso in linea diritta discende, quanto
2222 XXXI | saprò io dire? Certo le lingue degl'iddii appena potrebbono
2223 XXVI | loro carni viscose. E il lino, cresciuto già ne' campi,
2224 XXXII | padre mio, li quali, sì come lione col suono della chiara cetera
2225 XXIX | Sicania, vicina della eolia Lipari, fucina certissima de' Ciclopi,
2226 XIV | rugumare,~debili e per ebbrezza liquefatte~si rendon, né non posson
2227 XIV | ma le tue molte tirano il liquore~mescolato con limo e, tabefatte,~
2228 IV | Aonia ch'egli infonde,~come Liriopè, la madre mia,~co' suoi
2229 XVIII | bellissima del cui nome fu tanta lite intra gli iddii, tolse Marte
2230 XXXVIII| non meno nel romano senato litigato che prima, stette bene per
2231 XIV | veder chiar dall'erba la locusta.~L'aria del monte le fa
2232 XXVI | molto piaciute, sanza fine lodai; e l'occhio, tornando alle
2233 XXVI | Pomena mi rifece sicura, lodandomi che queste fiamme mandassi
2234 XXXII | gustai, e già incominciai a lodarmi del preso consiglio e a
2235 XX | viso e vòlto in cerchio, lodate le parole e la canzone dell'
2236 XXX | furori~del troppo iddio lodato da Aceste,~e dalli male
2237 XXI | concedenteliti Lucina, ti loderai d'avere seguito il mio consiglio;
2238 I | troverrò chi biasimi quel ch'io lodo. Questi, che le divine saette
2239 XXIX | che i togati Gallici regge lodò la tua forma, vedendoti,
2240 VIII | piccoline,~con le qua' tu potrai longa fiata~prender sollazzo;
2241 XLIV | amori inseparabili facci e longevi, sanza offesa di fortuna
2242 XXXVIII| furono con Desiderio re le longobarde rabbie atutate, con più
2243 XXIII | pochi venti. E già la vita lontanata da lui, appena sostenendosi,
2244 XXXII | esso, quanto che Febo si lontani alla terra, vi sento corta,
2245 XXVII | costei viso ciascuna dolente~lonza che tira il carro di colui~
2246 XXI | ozii del mio padre né le loquaci maniere della mia madre,
2247 XXXII | doppia piega. E il viso suo lucea come qualunque sole e la
2248 XXXVIII| verdi foglie, quello essere lucentissimo oro lasciarono vedere. Ma
2249 L | avegna che sì per sé medesime lucono che di mia fatica non hanno
2250 XXXV | ch'ella avesse peccato, di Lucrezia non seguitando l'exemplo.
2251 XXXVIII| onde Ionia più dolente con lugubri vestimenti a quelli più
2252 XVIII | seguita; e Apollo ad una ora luminante il cielo e la terra, acciò
2253 XLIX | fuor di Gange si mostrò la luna,~e che le ninfe tututte
2254 XXVI | aggiugnendo a questo quali lune e quali disposizioni d'esse
2255 XXXVIII| frondi e di ghiande, non lunge di qui trecento passi, inverso
2256 IX | marte consperse, di misurata lunghezza e d'altezza decevole, vede
2257 XXVI | ozii; né fu dall'avviso di lungi l'effetto, però che, a'
2258 XXIX | ovili sentente i frementi lupi, o come la paurosa lepre
2259 XXVI | modi, con nuove vivande, da lusingare la non sazievole gola: e
2260 XXXII | misero popolo, l'altro con lusinghevole lingua leccando l'ha munto
2261 XXVI | quando con curva falce i lussurianti rami di tutte le piante
2262 XV | palesi e i nascosi; e con lussurioso occhio rimira lunga fiata
2263 V | fosse sì nuova bellezza macchiata. E certo, se ella pure de'
2264 IX | le matrone e l'antiche madri, con risplendente pompa
2265 XXXVIII| forma di vestimenti cari per maestero e per bellezza, non altrimenti
2266 XXVI | legate e stese con mani maestre sopra le incrocicchiate
2267 XII | ravolti in lunga forma con maestrevole mano, riguarda; e degli
2268 IV | prese~con disusata e nuova maestria,~e sì per lei di Venere
2269 XXXII | volgendo in cerchio, nel sodo maggese il debito uficio recusa
2270 XIII | venuto, vantantesi di più magisterio ch'altro nelle sue gregge,
2271 I | seguaci; e loro esperti, magnanimi e liberali e d'ogni piacevolezza
2272 XXXVIII| per lo gallico prencipe magno furono con Desiderio re
2273 XII | guance, non tumefatte né per magrezza rigide, di convenevole spazio
2274 XXVI | molte virtù, e l'odorifera maiorana con picciole foglie tiene
2275 XVIII | che tu avrai conosciuti, maladicerai con dovuta ragione la tua
2276 XXXIV | o iniqua fortuna, io vi maladicerei, se sanza danno di me fare
2277 XXIX | Oh quante ve n'ebbe che maladissero la mia venuta, faccendomi
2278 | malgrado
2279 XLIX | e sentiva; e ov'io vado~malinconia e etterna gramezza.~Lì non
2280 XXXV | usati pensieri, e in quelli malinconico lunga fiata vegghiai. Né
2281 L | contenesse alcun difetto, non malizia, ma ignoranza n'ha colpa.
2282 XXXII | io, non seguente le loro malizie, notissima per quelli, non
2283 XVII | quale Cefalo per adietro con malo agurio di Pocris a sé ne'
2284 XXVI | coprire i suoi capelli. Quivi malva, nasturzi, aneti e il saporito
2285 XXXVIII| conosce; il satiro, reo e malvagio e con agreste aspetto disposto
2286 XXXV | invidiosa, diede cagione di mancamento a' multiplicati uomini,
2287 XXIX | graziosa ti disponghi a' beni mancanti alla tua bellezza innanzi
2288 XXXVI | dolenti,~le loro angosce mancare sperando.~Oh come folli
2289 XXXI | priegherei che mai non mancasse. O beati, e più che mille
2290 XXXVIII| quale ad Astiage parve che Mandane una vite, tutta Asia adombrante,
2291 IX | pastori; e le chiare rive vi mandano le sue ninfe, e le prossime
2292 XXXVIII| maggiori lumi e i sagrati campi mandarono fuori infiniti fiori e i
2293 XXIX | quivi i suoi maggiori non mandasse; a' quali io era sempre
2294 XXVI | lodandomi che queste fiamme mandassi fuori per alcuna bellezza:
2295 XVIII | obligata. E quelli che a me, a' mandati paterni ubidiente, non renitente
2296 IX | abitazione è che quivi non mandi, nulla piaggia ritiene i
2297 L | a te valoroso cotale la mando, sentendo nullo altro a
2298 VIII | come foco~ti serbo gelse, mandorle e susine,~fravole e bozzacchioni
2299 XXVI | sopra i susini nascessero i mandorli, e i robusti peri nutricassero
2300 XIV | greggia più che guardia o mandriale:~di che ancor andrai tristo
2301 XXXVIII| tempi futuri si diedono a mangiare; e presi i cibi, i due fratelli
2302 XII | braccia, in istrettissima manica dall'omero infino alla mano
2303 XVII | altra, apertesi le strette maniche e 'l petto, levatisi di
2304 XXIII | petto freddissimo tepefeci, manifestamente sentii gli smarriti spiriti
2305 XI | sempre liete lor chiarezze,~manifestando, a chi l'acquista, Iddio.~ ~
2306 IX | nella cintura non grossa, manifestantelo i panni per sé dimoranti,
2307 XXXVIII| loro caccumi. La qual cosa manifestata a tutti i circunstanti,
2308 XXXVIII| suo, e a quelli, il nome manifestato e 'l segnale, lasciando
2309 XXXVIII| bene si mira, ma abile, mansueto e disposto ad alte cose
2310 XIV | altrui cerca coprirla di tale~mantel, che meco; ché tu se' nemico~
2311 XV | onorate, disposte l'arme e' mantelli, assettate si furono, si
2312 XVI | terra il fa palese~e il mar simigliante e i suoi liti.~
2313 XXXII | rimirandola, io non mi maravigliai del preso Marte e biasimai
2314 XXXII | dissi; per che, non poco maravigliandomi e gli occhi volgendo intorno
2315 XXXV | si dipartirono. Onde io, maravigliatomi, prima lento i riposati
2316 XXXVIII| riscossono. Per le quali cose, maravigliose e vere reputarono le parole
2317 XXVI | capelli, biondi come oro, con maraviglioso ordine ricadevano ne' loro
2318 XVIII | volea, ma, a quella vicino, mareggiando con mal dotta mano semplicetto
2319 XVIII | qualunque altro in quelli mareggiante sotto falsa bonaccia continuo
2320 XII | d'oro lucente e caro di margherite istrette stanno ne' posti
2321 XXXVIII| ricevesse il mortal colpo, maritò una sua sorella picciola,
2322 IX | altri eminentissimo, sopra marmoree colonne sostenenti candida
2323 XXXII | della candida gola e del marmoreo petto e di tutta lei, con
2324 IX | sue sampogne, sì come già Marsia fece, ad Apollo s'oppongono,
2325 XXXII | fonte, quando sentii i santi martelli un'altra volta percuotersi
2326 XLIX | esser serbato al mio lungo martire.~
2327 XXI | apparissi nelle sue fonti, con maschia progenie poi dal peso diliberandomi.~
2328 XXV | pregnante madre la femina Ifi maschio. Oh quanto io il disidererei
2329 XXXV | una, ciascuna e pontefici massimi e cesari ebbe nella sua
2330 XXIX | Quivi tenente il sacerdote massimo degl'iddii nostri l'altezza
2331 XXIII | ritenne del padre in ogni cosa materiale e agreste e, non imitante
2332 IX | exultano. Le vergini, le matrone e l'antiche madri, con risplendente
2333 XXIV | è nel mondo possente,~la matta cupidezza e disfrenata,~
2334 XIV | tue, furibonde, rozze e matte,~diversi cibi avendo a rugumare,~
2335 XXXVII | più correnti, e di cerve mature, a ogni rete, cane o istrale
2336 XXVI | davano segnali di loro maturezza. Di questa parte passai
2337 XXVII | regna.~I pensati consigli dà maturi~agli occhi ben disposti,
2338 XXXVIII| che quella si chiamasse Mavorzia dal principale iddio reverito
2339 V | appena, aiutandolo la forte mazza, in piè rimase, ma pur si
2340 III | torvi e con voce sonora mazze mostrando, pose silenzio,
2341 | mea
2342 XXXVIII| incensi, ma già ripiena di meccanici varii, a diversi sacrificii
2343 XXXVIII| abondante, sì come egli medesino abondava, contento l'anima
2344 XVIII | la misera testa tagliò di Medusa, sì sarà tua. E così armato
2345 XXVI | giovani; e pieno di fioriti meli. Ma il suolo era ripieno
2346 XXVI | vidi intorniato di sparti meligranati, e in una parte mi parve
2347 XXVI | e oltre a ciò i lunghi melloni e i gialli poponi co' ritondi
2348 III | com'io credo, principal membro e singular bellezza; nella
2349 XIX | condizioni~con occhio chiaro memora e discerne~e le future con
2350 I | indugio tor tempo, né le memorie delle felicità passate gli
2351 XXVI | sollicito meco a' miei giardini menai. E nel mio stilo riduttolo
2352 XXXVIII| focosi raggi i nostri antichi menarono a questi luoghi, exaudevole
2353 XXIX | legge congiuntasi, seco ne menasse in Sicania. Là dove egli
2354 XXXIV | vecchiezza, sommo infortunio de' mendicanti. O bellezza, bene caduco,
2355 XIV | che ancor andrai tristo e mendico.~ ~
2356 XXXIV | biancheggianti tempie di Menelao per le dorate di Paride;
2357 XXXV | parole, pensando che la menoma parte appena se ne potrebbe
2358 XXXV | dalle circustanti città menomanti invidiata; e ne' presenti
2359 XXXI | quanto egli fosse vicino a menomare gli ardori; e parevagli
2360 XXVI | perché mi stendo io in queste menome cose? Io non ne saprei nominare
2361 XXVI | convenevoli spazii insieme con la menta; e in un canto si troverebbe
2362 XXIII | per consuetudine antica mentiva. Dove dimorante elli, il
2363 XXVI | sariano annoverati molti meranci carichi ad una ora di fiori
2364 XXIX | della disiderata gloria meritai. E già tutta Lazia mi chiamava
2365 XXXI | qualunque s'è l'una, così meritan l'amore tuo come Danne,
2366 VIII | e son sì monnosini~che meritâr perdon, veggendoli io.~E
2367 XXXV | a chi per quella di tale meritasse la grazia". E lungamente
2368 L | aiutante, i suoi incensi; e le meritate ghirlande coronino la bella
2369 XXXV | ricchezze e avaro di quelle, meritevolmente Mida, da Mida, si può nominare.
2370 XLV | voler, che ora senti,~ti meritiam, trasportandoti in loco~
2371 XIII | ringraziandolo disse:~- Meritino gl'iddii sì alta fatica
2372 XXXIV | costei come 'l vecchio? Che meritò più colui nel tuo cospetto
2373 XXVI | altrimenti che sopra le merlate mura si mostrino l'alte
2374 XXII | Qua' torri eccelse o qua' merlati muri~ci negherien l'entrare
2375 XI | Fontana il fa di pietosa merzede,~non cupido di più ch'e'
2376 III | dove giunto, le sue acque mescolando con Sarno, il poco avuto
2377 XXIX | vedemmo il furioso Vulturno mescolante le sue acque piene d'arene
2378 XXXII | mondo; e essi, di plebei mescolati tra' nobili, male conoscenti
2379 XXXVIII| nuovi le rivolgeva. Laonde mesti e non usati a' danni, mal
2380 XVI | regni, i' non starei~la metà ben che rimirando loro.~
2381 VIII | possono esser tocche col mio metro~non degno a ciò; ma pur
2382 XII | grossezza. E per quelle apriture mettendo l'occhio, di vedere s'argomenta
2383 XLIII | a chi salire a quei vuol metter ali,~l'opere vostre licite
2384 II | ingannò con falso gioco,~metti nel petto mio la voce tale,~
2385 XXXV | Falerno e Veseo stanche mettono in mare, nelli eminenti
2386 XVII | sopra la nuova erbetta, mezza nascosa fra quella, la bionda
2387 XXXVIII| regni suoi. La quale, i mezzi termini della vita toccati,
2388 XXXIX | perfetto.~E una esser la chiesa militando~qui de' fedeli, dalla qual
2389 I | sotto sì alto duca dica non militare? Certo niuno; e se alcuno
2390 VII | torri, non che agli uomini, minacciano ruina, sovente diradicando
2391 XXXII | le quistioni civili sopra minate [aiutato], avente forse
2392 XLVII | cura profana~de' providi ministri di natura~alla morbida carne
2393 XXXVIII| quale, forse degli iddii ministro, alle necessarie e promesse
2394 XII | prima e le seconde con non minor maraviglia, le quali non
2395 XXXVIII| del ricevuto beneficio, mirabilmente operò nelle colui vittorie.
2396 XXXVI | rendeo~vinto il Gorgone; e 'l miracol di Creta~con ingegno sottil
2397 XXXVIII| dêa al vero effetto, e con miracolo punisca i falsi detti. Sì
2398 XII | particularmente come l'altre mirandola, vede i suoi capelli a'
2399 XXVIII | quale sia più bella. Egli, mirandole effettuosamente con ardente
2400 V | qual cosa, più e più fiso mirandoli, credendosi forse porre
2401 XII | che in bel viso si chiede, mirandolo, se n'allegra; e le guance,
2402 XXXV | turbata Abrotonia; e amendune, mirandomi fiso con atto lascivo e
2403 XXVIII | occhi rimossi da questa, mirandone un'altra, loda più l'altra
2404 XXXV | paura. Ma poi che da quelle, mirandosi a' piedi, levando gli occhi,
2405 XXXV | conoscendo perché, alquanto mirandovi, d'avervi veduta altrove
2406 XXXV | parole:~«Cara giovane, che mirano gli occhi tuoi?»~Appena
2407 XXXII | con tutto lo 'ntendimento mirante fiso, e ferito così com'
2408 XXXI | senti e pauroso dubiti di mirarle, difendano questi alberi
2409 XXIX | tutti con più fervente vista mirarmi. E in questo quello giorno
2410 XL | con più discreto occhio mirarono gli uccelli, videro quelli,
2411 XXXI | bellezze; le quali se a mirarsi non ti ritengono, ritenganti
2412 XV | maravigliare ogni uomo che li mirasse, quasi nol muovono a riguardarsi,
2413 XV | ciascuna per sé lungamente mirate, così lieto cominciò a cantare:~ ~
2414 IV | vide in quelle ov'io mi miro,~sé per sé consumando con
2415 XXVIII | vergognatosi un poco, si mirò intorno e alla ninfa di
2416 XXXV | infernali e all'onde del Mirteo mare, e di Vulturno alla
2417 XXIX | perverrai, ti sarà per ragione miscaro il non avere amato. Ma pognamo
2418 XXXV | sacrificii né prieghi, fu cagione miserabile a molti d'abandonare le
2419 XXIX | la quale da due termini miserabili è chiusa, o da morte o da
2420 XXXII | volenterosa visito, presta le misericordiose orecchi a' prieghi miei.
2421 XXXVIII| chiusa da Anfione dopo le miserie d'Atamante, nelle mani pervenne
2422 XXIX | prima paura, tanta più ne misono nel petto mio; e l'anima,
2423 XV | quali con bianchi gigli miste si dirieno vermiglie rose,
2424 XXXIX | dando principio a quel misterio sacro~per lo qual rinasciam,
2425 XIV | tutte fuor delle brutte misture~bianche, con occhio chiaro,
2426 IX | convenevole marte consperse, di misurata lunghezza e d'altezza decevole,
2427 XLVII | Pomena, a' tuoi piaceri~misurò la mia cura tutta quanta,~
2428 XIV | Pasconsi quivi timidette e mite,~e servan lor grassezza
2429 VIII | capelle,~ma sotto l'ombre mitigan gli ardori.~Taccion le selve
2430 I | soli, le proprie angosce mitighino trapassando. Altri, con
2431 XXXV | nemico piagnevole. Onde i mobili popoli, pochi rimasi, pensano
2432 XVIII | più temperata i raggi suoi moderava sotto le piante del Leone
2433 XXXIII | Citerea,~mal conosciuto alla moderna gente.~E di quel caldo tal
2434 XLI | spregiando il mondo e le cose moderne,~c'hanno potenzia di trarre
2435 XLIII | di loda degne, semplici e modeste,~svelin le luci oscure e
2436 XXVII | porgendo ciò che di Pelleo~la moglie regge alla sete vegnente,~
2437 XXXIX | fur giusti segni,~sì come Moisé co' suoi veraci,~del mondo
2438 XXII | chi vi sta nostro valor molesto~non vuol sentire, e forse
2439 XVIII | abbracciamento che il faticato e molle Leandro fosse dalla sua
2440 IX | eccettuati nobili, con la moltitudine plebea raccolti, pórti prieghi
2441 I | stabili di fortuna in continui momenti e in diversi disii l'anime
2442 XXX | del perfido Tifeo e dal momento~che fanno i monti per li
2443 XVIII | Julio quinto ritenne il monarcale uficio sublime, e che il
2444 XI | esta giace,~calcati i ben mondan con lo 'ntelletto,~sollecito
2445 XXXVI | Fabrizio ancora, che la graia~moneta rinunciò e de' Sanniti,~
2446 VIII | dall'arco mio; e son sì monnosini~che meritâr perdon, veggendoli
2447 XXII | tirati da' dragon ce ne montiamo;~già siam vicini a lui,
2448 VII | poi che Febo, venuto nel Monton frisseo, rendé alla terra
2449 XXXIX | altri seguaci~ch'alla vita moral fur giusti segni,~sì come
2450 XLVII | ministri di natura~alla morbida carne render sana;~o che,
2451 XXXVIII| fortuna multiplicato, vecchio morendo, a' successori lasciò il
2452 XXXV | pietoso o crudele che movesse Morfeo a varie cose mostrarmi,
2453 XXXVIII| ultimo fine de' danni miei moribundo mi porgerò di presente".~
2454 XXXVI | gran Catone~che 'n Utica morio, e 'l Censorino~mostrâr
2455 III | quanto poteva, cessava i morsi loro; le quali non conosciute
2456 XXXVIII| ricurvi aratri e da qualunque morso con sollecitudine inleso
2457 XXXV | Partenopes vergine sicula morta giace. Onde essi, sterilità
2458 XXXVIII| dal figliuolo ricevesse il mortal colpo, maritò una sua sorella
2459 XXXIV | credessi. Deh, quali cagioni vi mossero a darmi il nascimento più
2460 XXIX | d'Emazia a' lievi venti mossi da Eolo; anzi più tosto
2461 XXXV | aspettaci qui: noi la ti mosterremo".~Ebbero detto; e a un'ora
2462 XXIX | altrettante gustati i dolci mosti, elli per matrimonio mi
2463 XXVI | e quando con altri cenni mostrandogli le mie fiamme, m'ingegnava
2464 XXVI | e in processo di tempo, mostrandoli io come le viti, gli olmi
2465 XV | grazioso rilievo vermiglietta mostrantesi, e ciascuno per sé solo
2466 II | alquanto che la scorza~possa mostrar della tua deitate,~a che
2467 XXXVI | Utica morio, e 'l Censorino~mostrâr con forte petto ogni cagione~
2468 XXXV | movesse Morfeo a varie cose mostrarmi, m'è occulto; ma cose terribili
2469 XV | al tiranno di Trazia si mostrarono. Le candide guance, non
2470 XII | resistenti pareano che volessero mostrarsi malgrado del vestimento,
2471 XLVII | quale acciò che potessi mostrarti~a me, che te quasimente
2472 XV | bella, né tanto, mai si mostrasse ad Adone. E se ella non
2473 XXI | la cui benivolenzia, a me mostrata ne' giovani anni, mai non
2474 XXVI | ombre de' pini. E Minerva, mostratasi rozza infino a quelli tempi
2475 V | il sostenesse, aperta la mostrerebbe; ma mosso da altro consiglio,
2476 XXXIV | licito il crucciare, già ti mostrerei quanto l'ira m'accenda e
2477 V | conviene d'andare. Io le mostrerò gli animali e insegneròlle
2478 XLIV | impedimento la salita le mostri a' luoghi onde già venne,
2479 V | nome prendendo dal suo motore. S'egli è così, sopra ogni
2480 V | delle donne; né quindi per motteggevoli parole né per atti, le quali
2481 XV | alcuna girarsi nell'aere, movendola quella, e altra diverse
2482 XXXV | né tremebundo per altra, moveste a tremare. Ma io, non conoscendo
2483 XII | occhi vaghi e ladri ne' loro movimenti, la luce de' quali bellissimi
2484 XXXVIII| in lei regnano, non la 'mpediscono, come si teme. In questa,
2485 XVII | con motti piacevoli lo 'mpedivano. Ma poi che egli tacque,
2486 XXXVI | vivendo vuole stare,~la 'mpromessa aspettando, il mio volere~
2487 XXXVIII| monti aonii, e dove ella, mugghiando, finio il corso suo, insieme
2488 XXXVIII| fiamme e Tetide con onde multiplicate e il non reverito Marte
2489 XXXVIII| similmente in anni e in fortuna multiplicato, vecchio morendo, a' successori
2490 XXIX | mie lode con maraviglia multiplicavano. Onde io in me lieta non
2491 XIV | serva buone; e ciò che io~ne mungo è saporoso; e quella angusta~
2492 XLIV | agurio d'ottimo avvenimento munta da sette fiamme, così quella
2493 XXXII | lusinghevole lingua leccando l'ha munto di sangue. Ma io, non seguente
2494 XXIV | tribolati~da crudi affanni muoian con lor setta,~lasciando
2495 XIV | tabefatte,~corrompon l'altre e muoion con dolore.~E le tue, furibonde,
2496 III | quella parte ove il Mugnone muore con le sue onde; e quivi,
2497 VII | vedendolo, più tosto a ciò si muova: e in ciò gl'iddii gli sono
2498 XXIII | con moti disordinati facea muovere ciascuna vena. Ma poi che
2499 XXVI | seguito più tempo sanza muoverlo se non come pietra, quasi
2500 XXIII | con molto debole moto a muoversi, non altrimenti tremanti
2501 XV | che li mirasse, quasi nol muovono a riguardarsi, sì gli è
2502 XXIII | Appollo, fu d'altissime mura murata. Della quale, poi che il
|