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Giovanni Boccaccio
Comedia delle ninfe fiorentine

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


aband-becch | bei-crede | credo-faces | faggi-insep | insid-murat | muri-posan | posar-ristr | risuo-steri | stesa-viii | villa-zizza

                                                   grassetto = Testo principale
     Parte                                         grigio = Testo di commento
2503 XXII | torri eccelse o qua' merlati muri~ci negherien l'entrare in 2504 XVIII | soffianti euri e i tumultuosi mutamenti dell'acque; e la cagione 2505 XI | prima ogni rozzezza~caccia, mutando in ben la nostra essenza;~ 2506 XXXVII | cercava d'essere Affron o di mutarsi in Ibrida o divenire Dioneo 2507 XXIII | nome taccio. Egli, benché mutasse abito, coperti sotto ingannevole 2508 XXVI | li suoi amori, e vidi le mutate radici del gelso col suo 2509 XXVI | sazievole gola: e i già mutati compagni d'Aceste, e Dirce, 2510 XXXVII | variamente desiderando, mutava. Elli, udendo narrare della 2511 XXVI | quelle lane operantesi, le muterebbono in varii, e i piccioli aragni 2512 XXVI | sommità, nel cui pedale si mutò il fanciullo Ciparisso; 2513 XXXV | sé tutto sostenne quale Muzio, di Porsenna in presenzia, 2514 XXVI | superbo Nino, e la non savia Nais co' suoi giovani paurosi 2515 XXXIV | vedere ignuda, come ella narra che quelli la vide; e in 2516 IX | difetti mondani verissime cose narrando, con dolce stilo faceva 2517 XVII | sia la prima li suoi amori narrante; il quale, lieto di tanto 2518 XVII | visitati oggi da noi. Adunque, narranti, e chi noi siamo insieme 2519 XXIX | li sappi? E oltre a ciò a narrarliti non ci basterebbe un sole.~ 2520 XXXIV | donna, quando vi piaccia, narrate i vostri amori; le cui parole 2521 XVII | aggiungono che, dopo i narrati amori, pietosi versi della 2522 XVII | rosato vestita, la prima narrazione impone sorridendo; la quale, 2523 XXXVIII| XXXVIII]~- Poche parole narrerieno i nostri amori, ma però 2524 XLIV | possibile è che umana lingua narri le divine bellezze, la mia 2525 XI | XI]~Nasce del buon voler di questa 2526 XLV | beninanza sempre pieno,~nascemmo, a dar del suo alto valore~ 2527 XVIII | movesse, o che sanza crini nascesse o che quelli per sopravenuta 2528 XXVI | aperse come sopra i susini nascessero i mandorli, e i robusti 2529 IX | sospinse. E rimirando sopra i nascondenti vestiri avvisa dove perverrebbe 2530 VIII | aspettando.~Fra l'erbe si nascondon le viole~per lo venuto caldo, 2531 XLIX | ascoltare i lieti e vaghi amori,~nascosamente, delle ninfe belle,~que' 2532 XII | degli aurei crini con nero nastro, ponente all'una e agli 2533 XXVI | suoi capelli. Quivi malva, nasturzi, aneti e il saporito finocchio 2534 XXXVIII| estremità del nostro sito natale a' tuoi sacrificii primi 2535 XXXV | Enea, lasciati i luoghi natali, cacciato delle Strofade, 2536 XVIII | dallo aperto mare con la tua nave inghiottire».~Io il chiamai 2537 XVIII | graziosa arte maestro che il navicare. Io ho a mia posta lo scudo 2538 XXVI | cognoscere, riempié de' suoi doni Naxon e Chia e Nisa e Elea e il 2539 XXIII | sicuro parlante, della sua nazione, del nome e de' suoi avvenimenti 2540 XXVI | seguitare con fermo animo la 'ncominciata opera; e quando con occhio 2541 XIX | sforza a purgare~ciascuna nebbia delli cor mondani,~sol che ' 2542 XLIII | svelin le luci oscure e nebulose~d'Ameto, acciò che diventi 2543 XXXVIII| prieghi porse il suo disio. I nebulosi fummi si risolveron nell' 2544 XXXVIII| degli iddii ministro, alle necessarie e promesse cose ignorante 2545 XII | dimorante di sotto, gli nega, e ben conosce che il frutto 2546 XXXV | turbata, del tutto a me negandosi, m'era materia di pessima 2547 II | sarà quello iddio ch'a te negare~o voglia o possa ciò che 2548 X | alle petizioni di coloro negata alcuna cosa? Non i freddi 2549 XXIX | edificate, e quelle che furono negate al divino Cesare, allora 2550 XXXV | matrimonii. Li quali da me negatili, non si stette, ma a colui 2551 XXII | distiàn poco.~Se c'è forse negato che v'intriamo,~come Feton 2552 XXXII | quello che il sentimento negava; per che, quasi dubitosa, 2553 XXII | eccelse o qua' merlati muri~ci negherien l'entrare in ogni loco~ove 2554 I | maestro e regola, purga di negligenzia, di viltà, di durezza e 2555 XXI | che già per questo non mi negò la sua compagnia, ma parve 2556 XVIII | sotto le piante del Leone nemeo, che io, lasciate le sollecitudini, 2557 XXXVIII| Il quale poi dalle navi nemiche quindi dopo molte paure 2558 XXVI | da' popoli, oggi di quelle nemici, altressì come Eridano a' 2559 XXI | ti disponi. Tu dêi a me nepoti sì come io dovea alla mia 2560 XV | sottile e stretta, copriva; e, nera, pensa che lui bianco faccia 2561 XII | estreme e disgiunte riguarda, nere non meno che quelle degli 2562 XV | paradiso si truovi. Li quali, neretti, soavi, lunghi, benigni 2563 XII | sommità, degli aurei crini con nero nastro, ponente all'una 2564 | nessuno 2565 XXXIX | l'anima a lui rendendo netta e pura;~con la mia Cibelè 2566 XXVI | crescente per le risolute nevi, e Isera erano lietamente 2567 XXIII | adultera giovane con lo 'ngannevole uomo, e verso loro con giuste 2568 XXVI | maniera che appaiano le 'ngannevoli reti stese a' passi de' 2569 XXXVIII| poco tempo appresso lo 'nganno d'Europa abitato da Atalante 2570 XLIV | mente a tanta cosa, e li 'ngegni rendete sottili a contemplarla, 2571 VIII | di tortole ho preso una nidata,~le più belle del mondo, 2572 XXVI | Indiani; ma più per quella. Nifate similmente era nella sua 2573 XXVI | contentavano i Persi, e l'egiziaco Nilo, bagnante per sette porte 2574 XXXVIII| mezzo s'ha messe l'onde nimiche delle sue mura. E oggi più 2575 XXVI | Dirce, figliuola del superbo Nino, e la non savia Nais co' 2576 XVIII | santa legge a procrearli nipoti, me a ciò allegante per 2577 XXVI | suoi doni Naxon e Chia e Nisa e Elea e il monte Falerno 2578 XXXVI | giusta paia.~I detti ornati, nitidi e puliti~di Cicerone, e 2579 XXXIX | ben, dalle divine mani,~e 'nnanzi a' nuovi secoli formati~ 2580 XVIII | sposata ad uno giovane di nobilissimi parenti disceso nel detto 2581 XXVI | seguente teneva la frigida noce, dante a sé medesima co' 2582 IX | seguenti non gli sia nocevole come è stata. I festevoli 2583 XVIII | durezza, apparecchiante nocimento se tu non vieni, fuggila: 2584 XXXIV | credesti nuocere a uno e hai nociuto a tre: al vecchio, a cui 2585 VIII | sol ch'io non credessi noiarti.~Dunque, se quella dea ti 2586 XLV | gravitate)~porger con briga noiosa o con danno.~L'ora già tarda 2587 VIII | falla il tornar, quando noiose~non fien le fiamme a seguir 2588 XXXVIII| della prima donna volendo nomare, e tali erano che Achimenida 2589 XXIII | nacqui; e da loro Ibrida fui nomato e così ancora mi chiamo.~ 2590 XXXV | stati uno in Caprea, quella nominarono Cumme.~ ~Ma l'antico figliuolo 2591 XXXVIII| chiamato non fu alla sua nominazione con gli altri iddii verso 2592 | nondimeno 2593 XIV | servo nelle mie tutta altra norma,~sì come i pastor siculi, 2594 XXIX | sorelle. E salita sopra le notanti navi e empiute le nostre 2595 XVI | istinguibil della mente mia,~non notar ciò che la mia voce canta,~ 2596 XXXI | gli ombreggianti albori, notava in che parte il sole in 2597 XXXII | seguente le loro malizie, notissima per quelli, non curo se 2598 XXVI | Bacco, a tutto il mondo notissimo per le ricevute vittorie 2599 XXVI | pensando che tu di me non abbi notizia, il quale in Cipri, comune 2600 XXIX | Costui, non temente le notturne tenebre, con varii suoni 2601 XXI | de' suoi tetti, nel tempo notturno infra le tenebre si mostrò 2602 XLIX | XLIX]~Fra la fronzuta e nova primavera,~in loco spesso 2603 IX | da molti rami carichi di novelle frondi, sopra chiara fontana 2604 XXIX | mia: e' si conviene che il novero de' tuoi sudditi s'empia 2605 V | canzone ripensando, tutte le 'ntende, ma solamente chi questo 2606 XXXII | giovane me con tutto lo 'ntendimento mirante fiso, e ferito così 2607 XXVI | in queste cose appena la 'ntesi. E pure seguendo lei, avvenne 2608 I | intendendoli; e la fredda Diana ne 'ntiepidisce; e Appollo più focose porge 2609 XXXII | stata sentita. Ella era nuda, bene che picciola parte 2610 XII | piena, si vegga di quelli nudata, appena potrà al suo Marte 2611 XXXV | nuovamente sentiva, lui nudo, bellissimo, quanto il lume 2612 XXXVIII| mio padre, da' celestiali nunzii prima che Cefiso nominato, 2613 XXXIV | il vecchio. Tu credesti nuocere a uno e hai nociuto a tre: 2614 XXVI | co' suoi giovani paurosi nuotano per le nascose acque, con 2615 XXXVIII| ricevette e lui come figliuolo nutricando nominò Achimenide. Ma poi 2616 IX | co' vicini raguardamenti nutricano le loro fiamme. Ma, poi 2617 XXVI | mandorli, e i robusti peri nutricassero gli altrui figliuoli e qualunque 2618 XXVI | garzone, con graziosa cura il nutricava, quasi nelle sue delizie 2619 XXXII | in lui accesi, fa che sì nutrichi che, la freddezza, che ad 2620 XXVI | rozzi popoli fedele donava nutrimenti, però che le ramose querce 2621 XVIII | quella, con istudio solenne nutrita, perdusse ad età atta a' 2622 XXXVIII| partorisse, cotale partorire uno nuvolo di maravigliosa grandezza, 2623 XVIII | luogo, nel quale o egli o' predecessori suoi, forse 2624 XXXV | ognora crescenti ne' miei obbrobrii, con più turpi parlari non 2625 XVIII | seguita, fosse per quelli obliata, ma più che mai mi diedi 2626 XVIII | per naturale debito a lui obligata. E quelli che a me, a' mandati 2627 XXXV | sustanzie di Codro e per dovere obligati a soli i bisogni della natura, 2628 XXI | giovani anni, mai non misi in oblio; e ancora che per li celebrati 2629 XLVII | ne disgrava,~la caligine obstando allo 'ntelletto,~ch'agli 2630 IX | venire due bellissime ninfe, obvia alle quali reverente si 2631 XLVIII | raggi di Febo cercante l'occaso, col quale i lassi zeffiri 2632 XXXVIII| torbida fronte ne portò in Occeano, poi lieto tornando ne' 2633 XXIX | e di tale fama tutta l'occidentale plaga sonava. Quivi tenente 2634 XXVI | ancora abonda il serpillo, occupante la terra con sottilissime 2635 XXVI | fuggenti animali. E quelle non occupate si veggono da vitalbe, abondevoli 2636 XXXVIII| campi da pochissime case occupati. Anzi dovete sapere che, 2637 XXXV | fuggita ogni luce, la notte occupava le terre, quando a me, in 2638 XVII | convenevoli, considerata l'odierna solennità, come li nostri 2639 XVIII | mi sono, mi fuggi; e però odilo. Io sono di nobili parenti 2640 XLVII | risolva,~o le mie carte, ad odio iniquo mossa;~(e quelle 2641 VIII | abondanza,~agli occhi bei, d'odor soave e buono.~E, sì come 2642 IX | vede affilato surgere l'odorante naso; a cui quanto conviensi 2643 XXVI | piena di molte virtù, e l'odorifera maiorana con picciole foglie 2644 XXXV | fruttiferi colli i santi rami per offerere a Proserpina, né date le 2645 XXXV | che a sé prima la morte offerse che la partita, ingegnandosi 2646 XVI | me che contra voi mai non offesi.~Né sia bisogno ch'io a 2647 XXXV | non falsa fantasia nella offuscata memoria la veduta effigie, 2648 XXXV | stato, e in ricchezze e in oficii cresciuti e in uomini. Altri 2649 XVII | il quale, lieto di tanto oficio, tirandosi d'una parte, 2650 | ognuno 2651 XXXI | compagni il sentito bene.~Ma ohimè, di che mi rallegro io? 2652 XXXI | riguardando il cielo infra gli ombreggianti albori, notava in che parte 2653 VIII | qui l'acque, vedi qui l'ombria~e' campi erbosi sanza alcun 2654 XLIX | amore;~quivi disio movente omo a salute,~quivi tanto di 2655 II | ch'altra bella criatura,~onesta, vaga, lieta e graziosa,~ 2656 XLIII | l'opere vostre licite e oneste,~diritte, buone, sante e 2657 XXIII | della sua vita seguisse e onorasse con sommo studio, e con 2658 III | con pietosi effetti gli onorava talvolta, perché elli, favoreggiato 2659 XXXVIII| compuose in forma ritonda uno onorevole tempio, il quale ancora 2660 XXXVIII| io seguitai a vendicare l'onte de' Greci, dopo le frigie 2661 XLIV | io, bene i loro piaceri operando, possa con bianca pietra 2662 XXVI | conoscere come, in quelle lane operantesi, le muterebbono in varii, 2663 XXXIX | ingegni~inteso con tal fede operativa,~chi dubita che egli i lieti 2664 XXXIX | per debole vedere,~sol ch'operato sia degno carribo~a così 2665 XVIII | fuggir quelli. Ma le mie voci operavan niente e tanto più cresceva 2666 V | darà che io piaccia, la mia operazione il supplirà. Questa ninfa 2667 XXIII | con dolorosa morte, per le operazioni di lui, s'apparecchiavano 2668 I | quiete o più ferventi l'opererà ne' bisogni; Pallade la 2669 XXXV | lasciata Roma, di Iovenale l'oppido antico si sottomise, e quello 2670 XXXV | fortuna nemica non gli si oppone.~Le liete feste durano il 2671 XXIX | favorevole ricorro ne' casi opportuni. Ma avendo io già sedici 2672 XXXVIII| e con estimazione da non opporvi, in sé di quelli giudica 2673 XXXVIII| infima estremità della parte opposta a questi luoghi; e se più 2674 XXII | XXII]~Quantunque il capo oppresso di Tifeo,~Etna mostrante 2675 XXXVI | Così di sé alcuni male oprando~incrudeliscon contro a sé 2676 XXXII | suoi che io, nel tempio orante, dinanzi mi vidi a' suoi 2677 L | Erennio da Cicerone, o come da Orazio il suo Mecena, prendevano 2678 XXXVIII| e sacrificii e giuochi ordinarono al potente iddio, e il luogo 2679 XXVII | come le piace, le presta ordinate.~Il modo abominevole e istrano~ 2680 XXXVIII| alle porti e alle torri ordinati i luoghi loro, tolta via 2681 XLIV | da lui cacciata ciascuna ordura, puro il rendé a Fiammetta, 2682 XXX | pazze non men che il dolente Oreste,~sanza la vera di Peritoo,~ 2683 XII | la rendesse d'essenza d'oriental perla, quale a donna non 2684 XXXV | in quella già de' popoli orientali e di que' di Spagna e di 2685 XXXII | cielo, tocco dal nostro orizonte, non lascia l'uno emisperio 2686 XVIII | e il ben seguito fine, d'ornarmi, di cantare e di far festa 2687 XXXV | arte inviolata servandomi, ornassero la mia giovanezza. E certo 2688 IX | con risplendente pompa ornatissime, la loro bellezza, visitando 2689 IX | Vertunno vi manda i suoi popoli ornatissimi, come Priapo i suoi; e quivi 2690 XXVI | mostrare come le camere s'ornino, e Gaio Pensilia trovò l' 2691 XXXVIII| volentieri donerei; ma però che orribili sono e di battaglie dimostratori, 2692 XXXIX | tanto seguirò dietro a quest'orsa~con mente pronta, lucida 2693 XXXVIII| che appena il monte erano osanti discendere; né alcun altro 2694 XXIX | quindi, non patteggiati, s'osavano di palesare in aperto cielo. 2695 XXIII | stati per lungo spazio nelle oscurità di Dite nascosi, la pietosa 2696 XXXII | onde io mi dolsi; ma non osò passare i denti il mio dolore. 2697 XLVIII | folti rami presi i loro ospizii, davano largo luogo a' vipistrelli, 2698 XXXII | di mortine pieno, come Ossa o Pindaro o qualunque altro 2699 XXXII | scemo; e il sottile colloossovena nasconde, anzi, 2700 XXXV | al mare tirate con forti ostaculi chiudono la nuova terra, 2701 XXVI | soave Zeffiro sanza alcuno ostaculo concedere, e quanto per 2702 XLIX | e ritornare a così fatto ostello~rivolge ben quel dolce in 2703 XVIII | riguardò; ma pure fermo nella ostinazione contraria a' miei voleri 2704 XXXVIII| favente Marte, ciò che promise ottenne il troiano duca, e io. Da 2705 XII | gola, sopra li equali omeri ottimamente sedenti, nella loro bellezza 2706 XXXV | coperto di vigne portanti vino ottimissimo, ancora non forato da Cesare, 2707 | otto 2708 XXIX | pecora dintorno a' chiusi ovili sentente i frementi lupi, 2709 XXII | dica~che molta fosse già in ovrar male;~ne quella della gente 2710 | ovunque 2711 IV | volanti strali.~Per fuggire ozio visito i silvani~iddii e 2712 XXIX | trascorsi la puerile età oziosa, né tutta la diedi solamente 2713 XXII | sé giungendo a Lilibeo,~e Pachino e Peloro le distese~braccia, 2714 I | candidate vittorie e chi le paci togate e tali gli amorosi 2715 XXVI | battaglievoli campi i tirati padiglioni mostrano i colmi loro.~Questo 2716 XXXV | e le naiade di qualunque paese sopposto al re novello vi 2717 XXVI | giovani anni fattosi per molti paesi cognoscere, riempié de' 2718 XXXV | iscaglioni di zolle né di paglia coperti, ma chiari di candidi 2719 XXVI | i lunghi atrii de' gran palagi con tonda testuggine di 2720 XXVII | del viver simigliante a Palemone~di costei nel cospetto è 2721 XXVI | via il suolo dall'arido paleo occupata, né in tutto la 2722 XXIX | mi fece più certa. Io non palesai prima il viso mio, che le 2723 IX | sanza alcuna ruga, aperta si palesava; alla quale sottilissime 2724 XXVI | salvia con copioso cesto in palida fronda, e èvvi in più alto 2725 XVIII | cercai con ferma mano; e i palidi visi, quelli luoghi colenti, 2726 XXIX | etterno tumulo dato da Enea a Palinuro e quindi il promuntorio 2727 XXIX | quelle parti nelle quali i Palisci, nascosi dalla loro madre, 2728 XXXVI | vigorosamente,~armato da Pallàde, ne rendeo~vinto il Gorgone; 2729 XXIII | seguendo nelle palestre palladie, come a lei è piaciuto, 2730 VIII | t'impetro;~e sì come la palma inver l'altura~si stende, 2731 XXVI | nelle loro sommità di rugose palme; nell'altro canto, altissima 2732 XXXV | cenere, mi cosse la mano palpante; ma, tirata indietro quella, 2733 XXXVIII| del re Mineo in tralci con pampini per lo peccato commesso 2734 XXVI | solchi si vedevano gli alti papaveri, utili a' sonni, e i leggieri 2735 XXXVIII| popolo e festante, e de' parati flammini sanza offesa d' 2736 XII | copritura ascondendo, resistenti pareano che volessero mostrarsi 2737 XXXVIII| miseramente vivea, già più bestia parendo che uomo, più volte udii 2738 XXVIII | gliele possa dire, ma pure, parendogli quasi averne sopra la verde 2739 XXXVIII| Elli, rozzissimo, e nato di parente plebeio vicino al luogo 2740 XXVIII | loda più l'altra e danna il parer primo; e quinci alla terza 2741 XXXI | a menomare gli ardori; e parevagli ch'egli studiasse più che 2742 XXVI | delle non conosciute erbe parevan dolcissimo cibo a qualunque 2743 XLII | luce, dalla quale sì li parevano accese ch'elli alcuna volta 2744 XXI | io mi sia e già da marito parevole, la mia madre un giorno 2745 XLIV | questo modo:~- O deità sacra, parimenti de' cieli e della terra 2746 XV | che all'altre con umile parlamento:~- Giovani, - disse - levianci; 2747 XIX | piacevoli, gentili e ben parlanti,~solleciti, benigni e graziosi.~ 2748 XXXV | agli occhi della mente si parò innanzi una giovane bellissima, 2749 XIV | né non mi curo s'alla mia parola~non ubidiscon sùbito niente,~ 2750 XVI | loco,~sanza ch'alcun se 'n parta mai niente,~giovani, lieti 2751 XXXVIII| disposti di quello iddio partendosene, uno venne incontro ad Achimenide 2752 XXXVII | udendo narrare della nobile Partenope l'origine antica, in sé 2753 XXXV | sopra le sepulte membra partenopee, danti migliore interpretazione 2754 XXIX | lasciati i piacevoli liti partenopei, discernemmo Pozzuoli e 2755 XXXV | pietre e di molto oro, le partenopensi v'apparvono, intra le quali 2756 XXXV | trovarono che dicea: Qui Partenopes vergine sicula morta giace. 2757 XXXVIII| sarebbono chiamati come le particelle eminenti delle mura della 2758 XXXVIII| commiato; e co' suoi avoli participando nella grandezza dello animo, 2759 XV | tutto, a considerare le particularità di lei si rivolge, e rimirandola 2760 XXXVIII| seguendo le cose promesse, mi partii con molti doni; né animoso 2761 XLIX | annottar doglioso,~quindi partimmi sanza far soggiorno.~Ma 2762 XLIV | del quale mai da me non si partirà la memoria, accesa d'uno 2763 XVII | calda luce ne vieta di qui partirci; i pastori dormono, le cui 2764 XIV | vinto,~ma vincitor di qui partirmi spero.~Tu hai il nostro 2765 XL | che Lia o a parlare o a partirsi si disponesse. Ma da questo 2766 XV | conviensi eminenti, sottili e partite, non diritte ma tonde, due 2767 XII | caldo sospinto, riposata, partitosi, la rendesse d'essenza d' 2768 XXIX | del mio cospetto invito si partiva, e gli amorosi dardi, da 2769 XXXVIII| lieta i tempi del dolente parto cominciò ad aspettare. Ma, 2770 XXXVIII| tutta Asia adombrante, partorisse, cotale partorire uno nuvolo 2771 XXIII | pugnatore.~Questa cosa, avendo partorito graziosissimo fiore, riuscì 2772 VI | suoi: le notti per adietro parute corte alle gravi fatiche 2773 VIII | nascoso in elle.~Le reti ora parventi son distese,~e gli archi, 2774 XIV | tutte le perdete.~E, non che pascer, ma elle non hanno~ne' monti 2775 XV | occhio, se elli potessi, ne pascerebbe. Ma poi che egli, con intenta 2776 IX | prieghi e gli animi furono pasciuti, tacque il tumultuoso tempio; 2777 VIII | ascosa, ruminando~quel c'ha pasciuto nel giovane sole,~tien le 2778 XXXI | grazia speziale i vaghi occhi pasco delle loro bellezze. Oh 2779 XIV | cibo porgo innanzi ad elle.~Pasconsi quivi timidette e mite,~ 2780 XXIX | sua balia. E poi con paura passammo i liti male conosciuti da' 2781 XXIV | passa del dovere~che del passar non sia tosto purgata.~E 2782 XXIX | divenuti a molti nel tempo passato, di lui cominciai a temere. 2783 XVII | come le misere fanno, non passeremo il chiaro giorno, il quale 2784 XXXV | usando crudele uficio, mi passerò il petto. Ma di ciò che 2785 XI | sollecita cura~ched e' non passin la ragion dovuta,~fuor ch' 2786 XXXII | che i miei anni oziosi non passino sanza conforto alla fredda 2787 XX | bella donna, e dove in prima passionato per una, ora per due si 2788 V | non sappiendo onde tal passione si movesse, né chi lo stimoli, 2789 XXXVIII| multiplicata maggiore e delle passioni sostenute riuscita più bella; 2790 XIV | tutta altra norma,~sì come i pastor siculi, da' quali~exemplo 2791 XIV | stiamo; e la tua male~di pasturar qui difesa scienza~con altrui 2792 XIV | me che lor conduco alle pasture.~ ~[Acaten]~Tu fai, come 2793 XLIX | tanto di ben quanto fu patefatto.~E già veggendo delle stelle 2794 XVIII | quelli che a me, a' mandati paterni ubidiente, non renitente 2795 XXXVIII| per la comune salute della patria, diede orecchi a' prieghi, 2796 XXXII | il mio dolore. Elli da' patrocinanti le quistioni civili sopra 2797 XXIX | dimoravano; né quindi, non patteggiati, s'osavano di palesare in 2798 XXIII | fermasse gli occulti fatti, e i patti, da non rompersi mai, servasse 2799 XVIII | gli iddii, tolse Marte con pattovita legge la sua virginità ad 2800 XII | gimbuto naso riguarda, né patulo il vedebasso, ma, di 2801 XXXVI | Torquato i fatti~con que' di Paulo Emilio sentiti,~di Scipion 2802 XXXVIII| nemiche quindi dopo molte paure fu da Enea levato e ne' 2803 XXVI | mi ritenni. Ma pure così pavefatta sopra le zolle del solcato 2804 XXXV | miei ammaestramenti séguita paziente. Adunque, come avete udito, 2805 XXXVIII| non usati a' danni, mal pazienti le sostenieno; e più volte 2806 XXX | dall'onde ravolte d'Acheloo,~pazze non men che il dolente Oreste,~ 2807 XVI | loro.~Per ch'io ti priego pe' meriti miei,~s'alcun ne 2808 XXXIX | via~delli primi parenti il peccare acro;~ancora insieme orribile 2809 XXVI | superbienti Giganti e a' peccati di Licaone e a qualunque 2810 XXXIX | col confessar rimedio a' peccatori.~Così nel sacrificio è da 2811 XIV | Ma il cibo buon, che il pecuglio mio~dalla pietra divelto 2812 XLIV | in sé diceva:~- O diva pegasea, o alte Muse, reggete la 2813 XXXVIII| altissimo fermato, quale Pegaseo fece negli alti monti, cotale 2814 XLIX | tenni,~temendo condizion non peggiorare,~e con quel cuor che io 2815 XXXII | ciglia, folte di lunghi peli; e continuo son lagrimosi. 2816 XXVII | fuggente l'acque frigide peligne,~da lor si scuda e dal pian 2817 XXXVIII| insieme. E mentre che elli pellegrino indarno la perduta sirocchia 2818 XXVII | lieta porgendo ciò che di Pelleo~la moglie regge alla sete 2819 XXXVIII| sopra uno alto cavallo e di pelo soro, fortissimo, ornato 2820 XXII | giungendo a Lilibeo,~e Pachino e Peloro le distese~braccia, e Appennin 2821 II | amorosa~di me dimora in pena, sì contenta,~che poco più 2822 XXVI | dalla già imbiancata aurora penano l'altezze delle montagne 2823 XV | sinistro braccio raccolta e pendente da ciascuno lato, uno arco, 2824 XXXII | quelle dell'orecchiuto asino pendule e sanza alcuno colore, palide, 2825 XVI | sentiria gioia, obliando le pene.~Voi le creaste e belle 2826 XLII | con quelli s'ingegnava di penetrare il chiaro lume. E come che 2827 L | bella donna, della faticata penna movente cagione. E tu, o 2828 XXXIX | intelletto, o forse con pennello.~E lui ancora attendo ritornante~ 2829 XXVI | d'Acheloo, d'Alfeo e da Penneo, ancora non padre della 2830 XLIX | per la sua fine, ho già pennute l'ali~al volare alla morte, 2831 XLIX | Ma pensi chi ben vede, se penoso~esser dovei e con amaro 2832 XXXV | mobili popoli, pochi rimasi, pensano di nuove sedie; né d'altre 2833 XV | quelli ne giudica Ameto, pensante, quando volessono, alle 2834 XXXVIII| quelle niuna cosa disse. Ma pensata nuova maniera a decisione 2835 XXIII | riuscì pessimo frutto e non pensato, però che, per questi effetti 2836 XVIII | Nullo che con diritta mente penserà a' dilettevoli congiugnimenti 2837 XXVII | e sdegna,~disponendo a' pensier gli atti futuri~dentro alle 2838 XXVI | camere s'ornino, e Gaio Pensilia trovò l'uso de' bagni non 2839 XLII | elli alcuna volta pauroso pensò ch'elle ardessero, e massimamente 2840 XXXVIII| non potendo, in cotal modo pensossi di contentarla. E levato 2841 XVIII | sorelle seguitaro e giunsono Penteo. Io sono di questi luoghi 2842 XXIX | adoperalo acciò che poi non ti penti d'averlo lasciato andare 2843 | perch' 2844 XXXV | cara». E con focoso raggio percossami, me tutta accese del piacere 2845 XXXII | martelli un'altra volta percuotersi agli amorosi uficii; e per 2846 VII | di tempo della sua ninfa perde la chiara vista, e con ragione, 2847 XXVI | allora che, asino divenendo, perdé l'umana forma, e in alcune 2848 XXIII | l'iddii, non curantisi di perdere la fede di sì vile uomo, 2849 XXI | cessandoti, di necessità di me perderesti l'amore».~La cui volontà 2850 XIV | donate lor che tutte le perdete.~E, non che pascer, ma elle 2851 VIII | sì monnosini~che meritâr perdon, veggendoli io.~E ho con 2852 XI | a chi l'offende ognora perdonando,~come ad amico faccendoli 2853 XXXV | coltello apparecchiato a perdonare e a offendere, come io concedessi, 2854 II | cosa, loco avesse),~che tu perdoni, alquanto alleviando,~le 2855 I | a' raggi della sua stella perduce con lieto fine; e i suoi 2856 XVIII | effetti a sì fatti casi ne perducessero: altri desiderii sono i 2857 XIV | si rendon, né non posson perdurare~in vita guari; e il lor 2858 XVIII | istudio solenne nutrita, perdusse ad età atta a' matrimonii 2859 XXXV | e minori fatiche delli perduti amori sosteneva per questa. 2860 XXVI | nutricato; ma venuto in perfetta età e avendo l'alie grandissime, 2861 XXX | fuor gittati ardori~del perfido Tifeo e dal momento~che 2862 XXVI | i mandorli, e i robusti peri nutricassero gli altrui 2863 VI | affanno gli pare grave, niuno pericolo gli mette paura. Egli, quasi 2864 XXXV | acciò che ad un'ora non perisca la mia vita e la vostra 2865 XXIII | confòrtati: la smarrita e non perita vita ritorna in costui, 2866 XXX | Oreste,~sanza la vera di Peritoo,~e dalle varie e timide 2867 XVIII | impuose della sua donna, non perituro in loro giammai. Di costui 2868 XII | rendesse d'essenza d'oriental perla, quale a donna non fuori 2869 XXIII | divine costituzioni a sé non permettono, e forse il tuo armigero 2870 XXXVIII| tutto.~Intanto la fortuna, permutatrice de' beni mondani, tra' Frigi 2871 XXIII | loro terra per abitazione perpetua e di loro e de' successori. 2872 XXIII | forze a' tuoi servigii».~E perseverando, la tenni tanto che, quello 2873 XXIX | in questo quello giorno perseverò; e qualunque altro qui o 2874 XXVI | medesima cosa contentavano i Persi, e l'egiziaco Nilo, bagnante 2875 X | cosa? Non i freddi marmi di Persia, né le querce d'Ida né i 2876 I | affannosi pericoli di Cirro, di Persio, di Creso e d'altri ascoltano, 2877 XI | altri il suo agogni;~anzi pertratta sì l'utili cose~ch'a quelle 2878 VIII | bozzacchioni in questo loco,~belle peruzze e fichi sanza fine,~e di 2879 XXIII | licito che a' miei orecchi pervenga, dicendolo tu, non mi si 2880 XXVI | fiori. E per quella andanti, pervenimmo in uno bellissimo prato 2881 XVIII | il dolce latte; e quindi pervenni all'età ferma come tu mi 2882 XXVI | poi che a quelli anni fu pervenuto ov'io correa, a me per marito 2883 XXIX | vecchiezza: a qualunque tu perverrai, ti sarà per ragione miscaro 2884 IX | nascondenti vestiri avvisa dove perverrebbe la pronta mano, se data 2885 XXXVIII| da' fati, in altre regioni perverrieno a grandissime cose. Li due 2886 XII | essere sovente d'amorosi pesi premuti, con avido sguardo 2887 X | canna, così dopo il suono, a petizione delle donne, ricominciò 2888 XXVI | scrupolosi cedriuoli e' petronciani violati con molti altri 2889 XXVI | qual è il nome tuo: e però piacciati di finire con vere parole 2890 V | animo; se io, provando, non piaccio, assai tosto potrò fare 2891 XXIII | Rodano trapassate, sopra le piacenti di Senna ritennero i passi 2892 I | nelle tenebre da Edippo, piaceranno. E Marte, ascoltandoli, 2893 V | nulla il provare: se io piacerò, consolazione etterna riceverò 2894 XXIX | piaciuto. Niuna altra cosa piaceva agli occhi miei se non Apaten, 2895 L | picciolo dono ti presenta, piacevolmente il ricevi -. Certo io a 2896 XXIX | di piacere a te come tu piaci loro. Lascia adunque l'usata 2897 XLV | fermezza~a sostenere i già piaciuti amori~per cui ora cercavi 2898 XXXII | piaceri».~Queste parole mi piacquero, e come io seppi, di tanta 2899 XXI | servirla; alla quale io piacqui tanto che più ch'altra vergine 2900 VIII | pur testé tolti alla madre piagata~dall'arco mio; e son sì 2901 XXIX | quale ancora molte volte piagnerai sentendola partita, disponi 2902 XII | de' popoli suoi; e in sé piange la rozza vita, per adietro 2903 I | raccendono Didone, con Isifile piangono e ingannano con sollicita 2904 XXVI | intorno di sé per tutto pianissima via, non d'altra larghezza 2905 XXXVIII| sostenieno; e più volte l'ire piansono degli iddii, i quali né 2906 XXVI | quale sanza barbe si potesse piantare; aggiugnendo a questo quali 2907 XXXVIII| quercia, quivi, come si crede, piantata anzi che Giove allagasse 2908 III | inver' le stelle dalle sue pianure si leva un fruttuoso monte, 2909 XV | sottoposto mento, compreso in picciol cerchio, hanno forza di 2910 XXVI | questi tempi Cupido con picciolissime penne, non potendo volare, 2911 XXXVIII| prencipi della città medesima, picciolissimo nelle ultime tribulazioni 2912 XXXIV | pensando m'è cagione di non piccola noia. O giovane ninfa, perché 2913 VIII | le più belle del mondo, piccoline,~con le qua' tu potrai longa 2914 VIII | E ho con lor tre cerbi piccolini~che, nelle reti entrati, 2915 IX | discendendo, più che il piccolissimo piede non se li mostra. 2916 III | il canto estimava, porse, piegando la testa sopra la manca 2917 XLV | degne di donar diletto,~se piegar ci potesser tutti i canti;~ 2918 XXIX | tuo ferrigno animo a non piegarsi ad alcuni amori? Credi tu, 2919 XXXV | di te hanno l'animo mio piegato. E così come ne' sonni ti 2920 XXXV | anzi così tremava come le pieghevoli canne mosse da ogni vento; 2921 XLIV | se tu ad alcuno priego ti pieghi, in me riguarda e, per lo 2922 XVI | compiutamente~segua il disio che da pietate è mosso:~il qual si è che 2923 XLV | aspetto,~acciò che quindi pigli alta fermezza~a sostenere 2924 XXXIII | viventi amore~fraternal se ne piglia giusto e pio.~Cresce il 2925 VIII | ora si pasce, e in terra pigliando~il cibo quale a sua deità 2926 V | nell'animo qual via sia da pigliare nelle nuove cose, e più 2927 XLIV | mostrando quale oggi lieta a pigliarmi l'hanno tenuta, acciò che 2928 XXVI | tenere cortecce dell'altro pigliassero forze. E dopo questo m'aperse 2929 XXIX | con Orione, ond'elli i mal pigliati freni abandonò a' vaganti 2930 XVIII | quelle, né gli alti mari pigliava né in terra del picciolo 2931 XXVII | oltre dovere in fuor le pigne,~lieta porgendo ciò che 2932 XXXVIII| conosce, e la massa dell'oro pigra e di briga cagione e d'affanni, 2933 VII | strignente freddo essere tornati pigri; e i prati, altra volta 2934 XXIX | novella. E ancora più, che i pileati sacerdoti guardanti i sacri 2935 XLVII | coperte di nuova pittura,~ne' pillei cucite dien segnali~della 2936 XXXII | mortine pieno, come Ossa o Pindaro o qualunque altro è pieno 2937 XLVIII | tarda con le loro pecorelle pingeva i pastori alle case, e i 2938 XXVI | Idalago fosse stato mutato in pino, io avrei detto che quello 2939 XXI | quali le saette turchie, pinte da forte nervo, sogliono 2940 XVIII | sicuro: io non sono fiera pistilenziosa cercante di lacerare i membri 2941 XXXV | casa.~Di questi, dopo le pistolenzie de' Vandali, uno di loro, 2942 XXXVIII| contraria, ancora che Tebe in pistolenzioso stato con battaglie continue 2943 XLVII | o che, coperte di nuova pittura,~ne' pillei cucite dien 2944 I | riprensione, non poeta, ma piuttosto amante, quella, di cui io 2945 XXIX | iniqui odii della ingrata plebe e, udendo i pericoli già 2946 XXXII | riempie il mondo; e essi, di plebei mescolati tra' nobili, male 2947 VII | spaventato; e per le regnanti Pliade a' venti ogni legge essere 2948 XXXIX | fallenza~che nelle man di Pluto diede presa~la stirpe prometea, 2949 II | mosse a cercar le case di Plutone,~allor che forse lieta gli 2950 | pochissime 2951 XVII | adietro con malo agurio di Pocris a sé ne' boschi solea chiamare; 2952 XXXVIII| volta, vegnente fiamma più poderosa, quello tutto accendea e, 2953 I | paura di riprensione, non poeta, ma piuttosto amante, quella, 2954 XIV | fatico loro a' disiguali~poggi salir, ma ne' pian copiosi,~ 2955 V | quelle si fece vicino; e poggiato in terra il noderoso bastone, 2956 XXVI | Intorno al quale, in picciolo poggio levati, per luogo de' faticati 2957 XXIX | miscaro il non avere amato. Ma pognamo che tu divenghi vecchia: 2958 V | E poi che la sopravenuta polvere ebbe con chiarissime acque 2959 XXIX | di Stabia e la già grande Pompea e Veseo, imitatore de' fuochi 2960 XV | nella parte eccelsa, sotto pomposa ghirlanda delle frondi di 2961 XIV | le guardi, a chi ben le pon mente,~le tue veggendo, 2962 XII | aurei crini con nero nastro, ponente all'una e agli altri dovuti 2963 XXXII | le poche onde per antico ponte, pervenne a' luoghi abitati 2964 XXXV | fosse l'una, ciascuna e pontefici massimi e cesari ebbe nella 2965 XXXV | mostravano città nobilissima e popolata. Alla quale Giunone invidiosa, 2966 XXXVIII| all'alte rocche e alle case popolesche die' forma, raccogliendo 2967 XXVI | non di sangue né d'animo popolesco, ma di mestiere. Egli, posta 2968 XXVI | lunghi melloni e i gialli poponi co' ritondi cocomeri, e 2969 XIV | Alcesto]~Non son da por già mai per acquistato~i 2970 XXVII | in fuor le pigne,~lieta porgendo ciò che di Pelleo~la moglie 2971 V | leverò dagli alti rami, porgendole ad essa, e di molte altre 2972 XXVI | stava una bellissima quercia porgente grandissime ombre con gli 2973 XX | credesse che gli giovasse, porgerebbe alla ninfa de' suoi. Ella 2974 XXXVIII| danni miei moribundo mi porgerò di presente".~Io avea di 2975 XXXVIII| quella non solamente ad uno porgevano incensi, ma già ripiena 2976 XXXVIII| sotto le cui ombre divoti porgiamo i prieghi con agurio di 2977 XXVI | muro, niuno impedimento porgono a chi vi passa. Intorno 2978 XXXV | disiderante d'exaudirli; porgonsi e, uditi, è loro effetto 2979 IX | le quali, sparte sopra il porporino vestimento, largo ricadente 2980 XXXV | esperienzia le loro forze porranno".~A questo niuna cosa fu 2981 XXVI | molte vesti e i capituti porri e gli spicchiuti agli; e 2982 XXXV | sostenne quale Muzio, di Porsenna in presenzia, della propia 2983 XI | mai d'alcun villano~suo portamento angelico e soave,~con tutti 2984 III | noderoso bastone, col quale, portando la pesante preda, a' suoi 2985 XXIX | le trascorrenti acque ne portano al mare con continuo corso, 2986 XXXV | Falerno, coperto di vigne portanti vino ottimissimo, ancora 2987 XXVI | la non renitente donna, e portatalane, è da credere ch'egli avesse 2988 XLVII | parti legate e ristrette,~portate via, la man gallica solva)~ 2989 XXXII | e tutti d'oro coperti, portavano in vermiglia cintura la 2990 XXVI | Nilo, bagnante per sette porte la secca terra, con argentate 2991 XXXVIII| al quale ciascuno per sé pórte efficaci ragioni, titubante 2992 XXXII | fuochi nostri che di qui porterai, fa che inviolati servi».~ 2993 XV | sotto alla ghirlanda se ne porteria zeffiro, se sì forte soffiasse 2994 V | medesimo. Io fortissimo le porterò per gli alti boschi l'arco 2995 XXX | pura,~al qual, se ben ci portiàn nella giostra~data nel cuore 2996 XVI | seguir, fermo sperando~a buon porto venir, guidandomi ella.~ 2997 XIII | accettevole il tuo verso hai pórto ne' nostri orecchi, quale 2998 XXXII | elli, vinto, alquanto si posa, e quindi alla seconda fatica 2999 IV | dopo lunga lassezza,~lieti posai appresso i loro effetti~ 3000 VIII | corpo, all'ombre grate~lieta posando, sopra l'erbe stendi.~Qui, 3001 VI | calde ore, ne' freschi prati posandosi sotto le grate ombre, allato 3002 III | affannati com'io, qui vicini si posano e usano i celestiali diletti,


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