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Giovanni Boccaccio
Comedia delle ninfe fiorentine

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


aband-becch | bei-crede | credo-faces | faggi-insep | insid-murat | muri-posan | posar-ristr | risuo-steri | stesa-viii | villa-zizza

                                                   grassetto = Testo principale
     Parte                                         grigio = Testo di commento
3504 XVIII | maggiore fama alcuno oggi risuona ne' nostri regni. La qual 3505 IX | sollecitudine visitati, risuonano, e d'ogni parte i lidiani 3506 XXXII | appresso e poi a molte invano risurge con l'animo; e con diversi 3507 XXXIX | attendo ritornante~quando risurgerem tutti presuri~per sé ciascun 3508 XXIII | spiriti ritornare e i morti risuscitare e il cuore rendere a ciascuna 3509 XLIX | dolcemente nell'anima mea~Amor si risvegliò, dove dormia,~e dove appena 3510 V | della fronzuta quercia, ritenenti al bellissimo viso l'accese 3511 V | spieghino; né niuno inganno a ritenere i volanti uccelli si può 3512 IV | aprire~gli occhi del core e ritenermi in lui,~io gli farò quel 3513 XXXI | mirarsi non ti ritengono, ritenganti i prieghi miei. Pensa che 3514 XXXI | quali se a mirarsi non ti ritengono, ritenganti i prieghi miei. 3515 XXXVIII| Marte compuose in forma ritonda uno onorevole tempio, il 3516 IX | sollecite. E, intra le candide e ritonde guance di convenevole marte 3517 XXXV | lume. E questo fatto, io ritornai agli usati pensieri, e in 3518 XII | i quali ancora avanzati ritornando in giù, in quel medesimo 3519 XXXIX | pennello.~E lui ancora attendo ritornante~quando risurgerem tutti 3520 XLVIII | partenza, con isperanza di ritornarvi, similemente si parte lieto 3521 XII | braccio un lembo, passante, ne ritornasse sopra il sinistro, cadente 3522 XV | vincitore. E quindi levatesi, ritornate al prato loro, sotto uno 3523 XXXIV | XXXIV]~Ritornato s'era Ameto a' pensieri 3524 XXXI | ntelletto prestava; e poi ritornava al pensiero e dicea:~- Deh, 3525 XV | sospirando il suo sguardo ritrasse all'altre cose, e come disegnate 3526 III | estimando, indietro timido ritratto, s'inginocchiò e, stupefatto, 3527 VII | vista. E ciascun giorno, ritrovandola, egli séguita le sue cacce; 3528 VII | che alcuna volta da Ameto ritrovata non sia, in questi luoghi 3529 VI | le belle ninfe; le quali ritrovate, lieto alle cominciate cacce 3530 VII | tempo, cerca le selve e il ritrovato Ameto contenta della sua 3531 XLVII | mente mia~che al gran mi ritrovi tra li tuoi;~e in etterno, 3532 III | manca spalla, l'orecchie ritto; e ascoltato alquanto, rivolto 3533 XXIII | partorito graziosissimo fiore, riuscì pessimo frutto e non pensato, 3534 XXXVIII| delle passioni sostenute riuscita più bella; e con maggiore 3535 XXXII | più utili sarebbono loro riuscite, si dierono a seguitare 3536 XXXII | occhi volgendo intorno per rivedere Apiros, a me conobbi l'aurea 3537 XLVII | cercherò le mie contrate,~di rivederti con esse attendendo.~ 3538 XXXIX | Cibelè bella e discreta~mi rivedrò con etterna figura,~sempre 3539 XXVI | per tale mestiere spesso riveduti insieme con Inaco. E Xanto 3540 XXVI | consumata Semelè, iddio riverito molto da' Tebani, il quale, 3541 XVIII | acque; e la cagione della rivestita terra da Ariete e poi spogliata 3542 XXIII | spirito, dove che elli sia, rivocheremo con le nostre forze a' tuoi 3543 XXIII | dell'uno, che Senna, in su rivolgendo le sue onde, fuggisse dal 3544 XXXIX | mira con intero core,~deh, rivolgetevi alquanto ad udire~il mio 3545 XXXVIII| danno de' cittadini nuovi le rivolgeva. Laonde mesti e non usati 3546 I | l'anime vaghe de' viventi rivolgono, adiviene che altri le sanguinose 3547 XXXVIII| tutti sopra Achimenide si rivolsero; e se quivi pietre o armi 3548 XXXII | piacque alla dèa, io mi rivolsi a mirare la fontana fortificatrice 3549 XXVI | e in salutifere vigilie rivoltati, lui ad essere sollicito 3550 XV | compagne. -~Alla cui voce rivolte e levate, con simile passo 3551 I | alcuna volta; e Minerva robusta si fa mansueta intendendoli; 3552 IX | e d'altissimi faggi e di robuste querce. A questo, come a 3553 XXIII | rapaci onde di Rubicone e del Rodano trapassate, sopra le piacenti 3554 XXXVIII| rintegrare i beni dubbii della romana republica, venuti i romani 3555 XXIII | fatti, e i patti, da non rompersi mai, servasse nella sua 3556 XXXII | avviene pur ch'e' faccia, ronfando forte il mio sonno impedisce; 3557 XXVI | gelsomini e da pugnenti rosai sono per tutto cinte. E 3558 XV | statura, vestita di vestimenti rosati, non meno caramente fimbriati 3559 XVII | lato sedea, bellissima e di rosato vestita, la prima narrazione 3560 XXXII | quello, dalla antichità roso, come la lenta salice la 3561 XXXVIII| Marte. Il quale, acceso di rossa luce, i visi degli iddii 3562 VIII | stanza.~Con queste bianche e rosse come foco~ti serbo gelse, 3563 XXXII | mi spiace, gli occhi più rossi che bianchi, nascosi sotto 3564 V | vergognoso. E se il viso, più rosso per lo sole che per quella, 3565 XXXVIII| mondane alla sommità della sua rota fa presso, tanto più le 3566 XXVI | stendentisi in altre parole, rotte da me, il domandai chi fossero 3567 XXXVIII| lagrimava, quando tra li rotti monti e i fracassati alberi 3568 XLVIII | stridenti grilli per le rotture della secca terra s'aveano 3569 XV | rigittato, mostrando il verde rovescio, ricade verso terra, libera 3570 XXVI | cominciarono ad essere rubati da cupide mani. E infino 3571 IX | chiaro raggio il mezzo del rubator d'Europa, insieme con la 3572 XXXV | venni qui, o giovane, come rubatore della castità del tuo letto, 3573 IX | mostrare; e, sanza alcuna ruga, aperta si palesava; alla 3574 XXXII | e gialli, anzi più tosto rugginosi, e fracidi denti, de' quali 3575 XXXII | crespezza ruvide, e la fronte rugosa e la barba grossa e prolissa, 3576 XIV | matte,~diversi cibi avendo a rugumare,~debili e per ebbrezza liquefatte~ 3577 XXXVIII| caderanno, e nelle dolorose ruine de' figliuoli del solvitore 3578 VIII | pare.~E ogni fiera ascosa, ruminando~quel c'ha pasciuto nel giovane 3579 X | sua mandra; e a quella, ruminante e stesa sopra le verdi erbette 3580 XXIII | venusta forma, non simile al rustico animo, apparve, ma non so 3581 XXVI | troverebbe molta della frigida ruta e d'alta senape, del naso 3582 XXXII | sue guance, per crespezza ruvide, e la fronte rugosa e la 3583 XXVII | chiari,~e a' contrarii, ruvidi e oscuri;~e ove spander 3584 XXXII | notte tutta di spiacevoli ruzzamenti e di sconvenevoli atti, 3585 III | altro chiamando, cominciò a ruzzare; e quindi levato in piede, 3586 XXXV | spessi, né indigenti delle Sabine, e tutto il cerchio ripieno 3587 XXIX | sonava. Quivi tenente il sacerdote massimo degl'iddii nostri 3588 XXXVIII| Etruria, se qui gli altari sacrati dal pietoso Dardano sono, 3589 L | madre di tutti e maestra, Sacratissima Chiesa di Roma, e de' più 3590 XXIX | nell'onde vagati, nelle sacratissime rocche di Palatino, sopra 3591 XXIX | pileati sacerdoti guardanti i sacri altari del sommo Giove ottimo 3592 XXXVIII| termini dati dalli primi sacrificanti né 'l luogo passò. E poi 3593 XXXV | amicizia di Evandro d'Arcadia e sacrificata la bianca troia alla crucciata 3594 XI | voler di questa diva,~ne' sacrifici della qual cantiamo~divoti 3595 XXXIX | principio a quel misterio sacro~per lo qual rinasciam, gittando 3596 XXXVIII| ornata delle sue armi, e il sagace Mercurio con la sua verga 3597 III | di corso o per volgimenti sagaci, o che dal suo arco non 3598 V | la milizia di Marte né la sagacità d'Atlanciade né la tirannia 3599 XI | magnanimo diventa, giusto e saggio,~a tutti equale, ciascuno 3600 XXII | ci s'apra il cielo a cui sagliàn diritti.~Se chi vi sta nostro 3601 XXXVIII| diedono maggiori lumi e i sagrati campi mandarono fuori infiniti 3602 IX | ad Alexandro; e quali i sagrificii di Bacco e di Cerere trattano 3603 XXXIX | fuori~alcuno a' cieli non sal triunfando;~e legittimi 3604 XXVII | del padre nacque nell'onde salate,~ristando sol nel toro geniale.~ 3605 XXXVIII| altri aveano fatto se ne salì a' suoi regni contento. 3606 XXXII | sùbita ancora casura come salio, riempie il mondo; e essi, 3607 III | quello abitatore, su vi salisse. Nelle piagge del quale, 3608 XII | estremità sotto le prime salite; e quelle con fregio d'oro 3609 XVIII | quale ad Ermofrodito di Salmace adivenne? Fugghino gl'iddii 3610 XXXV | inganni; e io presta voleva saltare del ricco letto. Ma il non 3611 XXXV | posarono i passi loro. E salutati i vicini monti, li quali 3612 XXXVIII| fu da Enea levato e ne' salutevoli porti del Tevero ad usare 3613 XXVI | cagioni de' sonni suoi, e in salutifere vigilie rivoltati, lui ad 3614 XXXVIII| ginocchia curvate sopra la salvatica terra, levato il viso al 3615 VIII | a te essere altrove.~Fa salve le bellezze che tu hai,~ 3616 XXVI | Quivi si vede la calda salvia con copioso cesto in palida 3617 | salvo 3618 XLVII | alla morbida carne render sana;~o che, coperte di nuova 3619 | sane 3620 XXXII | estremità di verdi mortine e di sanguigne erano coperte e, secondo 3621 I | rivolgono, adiviene che altri le sanguinose battaglie, alcuni le candidate 3622 XXXVIII| venissero, cadde Orcamo ne' sanguinosi campi da Tideo fedito, onde 3623 XIX | rendendo quinci gl'intelletti sani~così a' beni perpetui focosi~ 3624 XIV | tal che le serva in lieta sanitate:~ma le tue molte tirano 3625 XXXVI | graia~moneta rinunciò e de' Sanniti,~ben ch'alli avari buona 3626 XXXVIII| dispuosero lui dicente così:~«O santissimi popoli, vacanti a' sacrificii 3627 XXXVIII| che mi siano date; e tu, o santissimo iddio e aiutevole ne' bisogni, 3628 XXIX | mia Bellona, e Venere non sapea, né più mi movea a' suoi 3629 XIV | basti; e pur pensate~di più saper di noi con vostro danno.~ ~[ 3630 XXXII | potrei, e s'io potessi o sapessi, appena si crederrieno? 3631 XXXVIII| pietoso Dardano sono, voi il sapete; e se sono essi, il mio 3632 XXXVIII| appena ancora sanza latte sapeva vivere; e quivi miseramente, 3633 XVIII | cavallo gorgoneo, tra le sapientissime Muse commise, dove io 3634 XIV | di viva pietra, beon con sapore~tal che le serva in lieta 3635 XXVIII | dolci baci, cotale gusta la saporita saliva; e tenente alquanto 3636 XXVI | malva, nasturzi, aneti e il saporito finocchio col frigido pretosillo. 3637 XIV | e ciò che io~ne mungo è saporoso; e quella angusta~fatica 3638 XXXVI | Oh come folli sono e mal sappienti~chi per tal modo abandona 3639 XXVI | queste menome cose? Io non ne saprei nominare tante che tutte 3640 XXXI | volessi narrare, come le saprò io dire? Certo le lingue 3641 XLVI | quivi e ad avere interamente saputa Lia, e sé sentire ornato, 3642 XXXII | con ingegni qua giù appena saputi, fabricava saette d'oro 3643 XXXII | ne' vizii cresciuti e male saputisi fare amare, però che l'uno 3644 XXIII | ingegnò d'annullare i fatti saramenti e le 'mpromesse convenzioni 3645 XXXV | lietissimo, con qualunque saramento porge più fede, promise 3646 XXVI | mondo discorse. Venne poi Sardanapalo a mostrare come le camere 3647 | saremmo 3648 XXVI | utile. In mezzo di questi si sariano annoverati molti meranci 3649 XXXV | Eaco, quale quivi veduta sariesi, da qualunque nemico piagnevole. 3650 XXXVIII| come antichi, sopra l'onde sarnine abitan quasi nella infima 3651 IV | nullo amaro~tempo chi con saver la mia bellezza~seguiterà, 3652 L | Chiesa di Roma, e de' più savi e di te. La quale poscia 3653 XXXII | occhi miei non si potevano saziare di mirar lui, del quale 3654 XXVI | vivande, da lusingare la non sazievole gola: e i già mutati compagni 3655 III | quelle sospesi i caldi visi, sbracciate, con le candide mani rifacean 3656 XXII | mostrante le sue ire accese,~sbrigasse sé giungendo a Lilibeo,~ 3657 XVII | della biondissima testa e scalzatasi, co' bianchissimi piedi 3658 XV | andante calzato di sola scarpetta, la quale poco più che le 3659 XXVI | le quali così copiose e scarse moveano da quella, come 3660 XXVI | solo tra mille giovani ho scelto per solo signore della mia 3661 XLIV | non sughino né la virtù scemino di quella (anzi, considerando 3662 XXXII | numero in molte parti si vede scemo; e il sottile collo né osso 3663 VIII | del cor mio,~pur che tu scenda tosto alle pietose~ombre, 3664 XXIV | con lei~l'ira di Giove scendendo focosa,~e sanza aver pietà 3665 V | faretra e le reti, e di quelli scenderò sopra i miei omeri la molta 3666 XXIX | da me simile non veduta scese sopra i suoi altari, e di 3667 XXIX | da lei, con vicendevole schernimento siano da me vendicate».~ 3668 XXIX | la tua forza superbiente schernisce. Onde io, ad una ora pietoso 3669 XXIX | io, sanza i suoi ardori, schernissi la deità non nota di lei 3670 XXIX | parole e, conoscendo sé da me schernita, apparecchiò vendette alla 3671 XXIX | ti piace, sì che le mie schernite fiamme da lei, con vicendevole 3672 XXIX | tosto in me medesima li scherniva. E più volte dalle care 3673 XXXV | dannando i miei dolori, mi schernivano. Alle quali a me pareva 3674 XXVI | borraggine e di sottili scheruole e di molte altre civaie. 3675 III | qual per li piedi tirando scherzando, dalla lasciviente turba 3676 I | luogo caggiano, l'umili cose schifando, all'alte di salir s'argomentano. 3677 XIV | male~di pasturar qui difesa scienza~con altrui cerca coprirla 3678 XXVI | lunghi rami e rilegando gli sciolti, avvenne un giorno per avventura 3679 XXXVI | Paulo Emilio sentiti,~di Scipion gli onori, i modi e gli 3680 XXIX | Acrimonia, più dura che alcuno scoglio e meno pieghevole che le 3681 XV | vestimento le fimbrie, le scollature e qualunque altra estremità 3682 XXXII | dicano lei da Prassiteno vera scolpita nel marmo, non è da credere 3683 XXXII | fetida bocca non baciata ma scombavata la mia, con le tremanti 3684 XXI | reverente Anchise, fuggente gli sconci incendii de' suoi tetti, 3685 XXII | il regno, e 'n Flegra poi sconfitti~da lui ch'ancor li spaventa 3686 XXXII | spiacevoli ruzzamenti e di sconvenevoli atti, sanza sonno, accidiosa 3687 III | quelle, che il suo occhio scorgesse, che per velocità di corso 3688 XXXV | Appollo i veleni freddi di Scorpione, sicura e sola una notte 3689 XXVI | delle vellosi pelli delli scorticati leoni o di qualunque altro 3690 II | adentro alquanto che la scorza~possa mostrar della tua 3691 XXVI | con la loro ampiezza si scostano che, non togliendo luogo 3692 XVIII | barca. Io seguiva lui non scostantesi guari da' marini liti e 3693 XXVIII | si pensa dovere ad alcuna scovrire i suoi disii e tremebundo 3694 XXXIX | uccello~piacque, e all'uom che scrisse sanza errare,~o qualunque 3695 XXXV | interpretazione a' versi scritti nell'antico avello che' 3696 XXVI | ritondi cocomeri, e gli scrupolosi cedriuoli e' petronciani 3697 XXVII | frigide peligne,~da lor si scuda e dal pian che le mena;~ 3698 XXXII | dèa, se non è ingiusto, scuopramisi dove il caro figliuolo di 3699 XXIX | corrente Tevero, essere però scusata da questi fuochi? Nol credere. 3700 XXVII | mprese furibonde vieta e sdegna,~disponendo a' pensier gli 3701 XXIX | contro a Febo le sue forze sdegnante, per uomo che degno non 3702 XII | disposte e i sopravenuti sudori seccati con bianca benda, ravolta 3703 XXXII | così le braccia deboli e il secco petto e le callose mani 3704 XXXVIII| prima, stette bene per uno secolo, da diversi diversamente 3705 XXIII | alcuno consentimento a' secondi fatti, bene che chiamati 3706 III | ogni parte all'aure via, sedeano attente a ciò che una di 3707 XII | composto dalle mani turchie, sedendosi, mostrava il candido petto, 3708 XXVI | non togliendo luogo a chi sedesse, largo spazio concedono 3709 XXIX | dove io tra molte altre sedeva, ne venne e me sùbita tutta 3710 XXIX | nostri l'altezza della sua sedia, d'ogni parte del mondo 3711 XLIV | possa con bianca pietra segnare i pochi giorni; e quivi 3712 XLVIII | tutte nello ardente petto segnato, le vedute cose reiterando 3713 XXVIII | imaginativa di lui, vagante per le segrete parti di quelle, delle quali 3714 XVIII | graziosa che, operante ella, i segreti oraculi di Cirra mi sono 3715 XVI | effetto, ma compiutamente~segua il disio che da pietate 3716 III | morto per paura che vivo, seguieno; e egli, rimembrandosi d' 3717 XVIII | colenti, sempre con riverenza seguii; e molte volte, sonando 3718 XLI | letizia agli angelici rai~mi seguirà nelle divizie etterne,~servate 3719 XXXVIII| nelle fiere battaglie, e seguirei se luogo mi fosse dato, 3720 XXXV | pareva essere disposto a seguirla, quando contrario accidente 3721 XXVI | suoi costumi, umile disse:~«Seguirotti, e la voce tua comandi a 3722 XVIII | non forse così di me ti seguisca, temendo quale ad Ermofrodito 3723 XXVI | delizie. Per lo quale io seguitandola, vidi mirabile ordine ne' 3724 I | qualunque altro semone, seguitandolo, se n'abelliscono, e udendoli 3725 XXXVIII| della città nostra. Costui, seguitandomi, ho io tratto della mentale 3726 XXI | coro degna non fossi di seguitarla, già mai non lasciai né 3727 XVI | qual lieta speranza~col seguitato ben, mi desse mai~tanto 3728 IV | con saver la mia bellezza~seguiterà, come già seguitaro~color 3729 XXXIV | savia che bella sarai, tu seguiterai gli exempli della bellissima 3730 XLIV | dosso gittatili i panni selvaggi, nella chiara fonte il tuffò, 3731 XVI | m'hai tratto~dalla vita selvaggia e dallo errore,~istato rozzo 3732 XXXVIII| già non crudoruvido sembra, se bene si mira, ma abile, 3733 XXXV | quello medesimo giorno, seme prendesse, io fui nel debito 3734 XXVI | pedali di diversi alberi [seminata], spessi e distanti a misura; 3735 XXXVIII| furibunde armi e Tesifone con seminate zizzanie e Giuno con turbamenti 3736 XII | sottilissimo drappo sanguigno seminato di piccioli uccelletti d' 3737 XV | cotali ornamenti soleva Semiramis entrare nelle camere del 3738 I | naiade e qualunque altro semone, seguitandolo, se n'abelliscono, 3739 XVIII | mareggiando con mal dotta mano semplicetto s'andava. E poi che io con 3740 XLIII | virtuose,~di loda degne, semplici e modeste,~svelin le luci 3741 XIV | Alcesto]~Come Titan del sen dell'Aurora~esce, così con 3742 XXVI | della frigida ruta e d'alta senape, del naso nimica e utile 3743 XXIX | ancora molte volte piagnerai sentendola partita, disponi a' cercati 3744 XII | cagione, non meno dolci sentendole ch'elle siano. Egli le bene 3745 XXXV | i cieli, le future cose sententi, parte delle fiamme che 3746 XIV | suon rendono a coloro a cui sentenza,~come di savie, stiamo; 3747 XXXII | confessavano quello che il sentimento negava; per che, quasi dubitosa, 3748 IV | forte disire.~Né per me sentirà mai nullo amaro~tempo chi 3749 XVI | la città, vedendo queste,~sentiria gioia, obliando le pene.~ 3750 XXXV | rispondi; e se te di me sentirò degno, niuna forza ci fia 3751 XXXVIII| mutato nome, più che mai si sentirono la fortuna benigna; per 3752 XXXII | costui gli abbracciamenti sentissi, felice mi riputai! Ma come 3753 XVIII | abbracciamento mai simile non sentisti. Dunque che fai? Quale simplicità, 3754 XXXV | membra di Meseno ad etterno sepolcro, quando le mura, già in 3755 XXXV | candido marmo una nobile sepoltura della terra nel ventre trovarono, 3756 V | composte parole che egli dir seppe, nel grazioso coro si mescolò 3757 XXXIII | salire~a' regni che non sepper mai che pianto~si fosse, 3758 XXXV | fecero, dicendo che quivi sepulta ogni virginità e ogni mortalità 3759 XXXV | trovate da' primi sopra le sepulte membra partenopee, danti 3760 VII | questi per sé e quelli serbando per la sua Lia.~Ma poi che 3761 XVIII | falsa bonaccia continuo serbanti ascosa fortuna. Chi dubita 3762 XLVI | laudevole amore; e con vista serena conosce l'udita prima canzone 3763 XXVII | Ristrigne e quanto vuolsi il sermone;~e 'l passo lungo o corto 3764 XXXVIII| Cadmo venne rimirante il serpente, mi percosse gli orecchi 3765 XXVI | Quivi ancora abonda il serpillo, occupante la terra con 3766 XXXV | proposto di sempre tenere serrato, apersi; e quelle in esso 3767 I | inestimabili imprese di Serse, le ricchezze di Dario, 3768 XIV | quivi timidette e mite,~e servan lor grassezza con tal forma~ 3769 XVI | prieghi miei sempre gioiose,~servando lor la bellezza e l'onore,~ 3770 XXXV | costumi e d'arte inviolata servandomi, ornassero la mia giovanezza. 3771 IX | labbri gli argentei denti, servanti l'ordine de' più belli. 3772 XLVII | forse non sian poi elette~a servar ciò che la filata lana~per 3773 XXXV | volendo io promettere di servarli e ringraziarla della promessa, 3774 XLI | seguirà nelle divizie etterne,~servate lor d'allor ch'io le creai.~ 3775 XXVI | diligenzia dalli Ermini servato a mitigare le seti; e i 3776 VI | sapute da lui volonteroso le serve: niuno affanno gli pare 3777 XXXV | se bene quelli in vita serverai, quella corona, la quale 3778 XI | in quanto puote, a chi servigio chiede~e a' tementi andarlo 3779 XXVI | guardarli, e in che modo si servino i ricevuti frutti. Tutte 3780 XXI | matrimonio richiede, di servir ti disponi. Tu dêi a me 3781 XXI | della figliuola mi mescolò a servirla; alla quale io piacqui tanto 3782 XXIX | tuoi servigii, merito di servirti, presta pietosa gli orecchi 3783 XXXIV | l'avrei io molto meglio servita che il vecchio. Tu credesti 3784 XVIII | nobili parenti discesa, servitrice di Pallade, a tutto il mondo 3785 XIV | le ferite.~ ~[Acaten]~Io servo nelle mie tutta altra norma,~ 3786 XLVII | iniquo mossa;~(e quelle in seta o in drappi rinvolva,~e 3787 XXVI | Ermini servato a mitigare le seti; e i celestiali Tigri e 3788 XXIV | crudi affanni muoian con lor setta,~lasciando in pace qui poi 3789 XXIV | fanno a que' che lor saran sezzai,~al barattare occulto ognuno 3790 XXXIII | tutta la mia bellezza~arde e sfavilla, Venere seguendo,~per cui 3791 XXXIII | splende,~di mirabile luce sfavillando.~E l'una parte inverso il 3792 XLII | vide d'infinite faville sfavillante, e di quelle ogni parte 3793 XXXVIII| restò loro nell'animo che lo sfortunato nome della città i miseri 3794 XXXII | mi voglio voltare, egli, sforzantesi e con le deboli braccia 3795 XI | ciascuno ingegno~ci dobbiamo sforzar; sì che salire,~quando che 3796 XXXV | certo io me ne sarei vie più sforzata che io non feci, se a me 3797 XXXII | veduta già mai. Perché mi sforzerò io di dirvi le bellezze 3798 XXXVIII| gran greco concorse col suo sforzo; e tra gli altri principale 3799 XXXV | udite da voi e i passati sguardi considererete, voi a me 3800 XLVII | solva)~che elle forse non sian poi elette~a servar ciò 3801 XXXIX | etterno il sommo ben da cui siàn dati;~e sanza alcuna natural 3802 XXXV | quella non avea la vivace Sibilla veduta, né colti ne' fruttiferi 3803 XXIX | ornatissima andai e tra le ninfe sicanie sedenti in esso raccolta 3804 XXIX | conveniente alla mia forma, sicanio sì com'esso, il quale me, 3805 XXIII | strano Enea. E come colei di Sicceo, così questa del primo marito 3806 XXXVIII| giovani, Italo, Dardano e Siculo, ciascuno di quello cercante 3807 XV | del figliuolo di Belo e la sidonia Dido andare alle cacce, 3808 XXXVIII| dare a sé e a' compagni sidonii nuove mura. E quinci, avuto 3809 | siete 3810 XXVI | pieno si vedea e di frondi, significante con abondevole segno li 3811 XL | trasse adietro; e che ciò significare si volesse non conoscendo, 3812 XXIII | crudele morte vegnenti le sue significazioni, fu levato di mezzo colui 3813 XLIX | tornato, di suggetto,~alto signor di donne tante e tali,~quai 3814 XXXV | fierissima a rispetto di noi, signoreggerà la tua mente; la quale se 3815 XXIX | Minerva, abitanti in Cimbria, signoreggia, con ampissimo favellare 3816 XXXV | antico si sottomise, e quello signoreggiando, a sé e a' suoi discendenti, 3817 XXXIV | iniqua parte allora del cielo signoreggiante, ch'io nacqui, dovessi nascere, 3818 XXXV | questa è quella che dêe signoreggiare la mia mente e che per donna 3819 XXXV | giorno nella cui aurora avea signoreggiato lo dio appo li Lazii già 3820 IV | assai più ch'altro degno,~io signoreggio, accesa di quel foco~del 3821 IV | Per fuggire ozio visito i silvani~iddii e col mio coro mi 3822 XXXV | vennero. Quivi le driade e le silvestre ninfe e le naiade di qualunque 3823 IV | ciò che 'n el fu rigido e silvestro,~cioè amore e 'l piacere 3824 XXVI | altri figliuoli generarono, simiglianti ciascuno a' suoi parenti. 3825 XXVI | ornamenti diporre e in una simiglianza i suoi vestiri ridussi. 3826 VIII | tuo' cape' più volte ho simigliati~di Cerere alle paglie secche 3827 XXVII | e trista nella mente;~e simil fauno i serpenti da cui~ 3828 XXVI | insieme con Inaco. E Xanto e Simois, non aventi ancora vedute 3829 XVIII | sentisti. Dunque che fai? Quale simplicità, quale temenza ti tiene? 3830 III | credo, principal membro e singular bellezza; nella quale, ricca 3831 XXIX | delle mie sorelle e, da lui singularmente amata, fui nominata Acrimonia; 3832 XII | chiarissimi come matutine stelle sintillanti rimira; né quiventro nascosi, 3833 XXXII | candide spalle; gli occhi suoi sintillavano di luce non veduta già mai. 3834 XII | candido viso di lucenti sintille per lo caldo rigato, con 3835 XXVI | incrocicchiate piante di Siringa, che sieno i lunghi atrii 3836 XXXVIII| pellegrino indarno la perduta sirocchia ricerca, nell'alto animo 3837 XXVI | fontana erano le misere sirocchie di Feton e la piagnevole 3838 XXIII | manifestamente sentii gli smarriti spiriti ritornare e i morti 3839 II | parlare e gli atti lieti e snelli~e l'operata già somma salute~ 3840 XXVI | conosciute, dava, alli suoi, soavissimi beri con le chiare onde, 3841 L | altrimenti che io, consola con la soavità della voce tua infino a 3842 XXVI | nel mio stilo riduttolo sobrio e ordinato, ora di lui vivo 3843 XXVI | abondanti di molte ghiande sodisfaceano a tutti i digiuni. E credesi 3844 XXXV | Appena in me venne la voce a sodisfarla, ma pur gliel dissi; ma 3845 XXXII | volgendo in cerchio, nel sodo maggese il debito uficio 3846 XXIX | era acceso che lui, mal sofferente, oltre modo stimolavano; 3847 XXIII | adietro, com'io posso il soffero mal contenta».~Le sante 3848 VII | onde essi, discorrenti con soffiamento impetuoso, agli alberi e 3849 XXXVIII| mormorio non intendevole soffiando, uscire una chiara fiamma, 3850 XV | porteria zeffiro, se sì forte soffiasse che dall'altro il potesse 3851 XIV | prende,~all'avanzar mi fa più sofficiente;~in che la cura nostra più 3852 XXXVI | mio volere~ho sommesso al soffrire; e con vittoria~credo del 3853 XVII | orecchia prestata, perché, sogghignando, alcuna volta con motti 3854 XXXV | umile piano erano levati a soggiogare il mondo. E finita la signoria 3855 XLIX | quindi partimmi sanza far soggiorno.~Ma pensi chi ben vede, 3856 XV | con non altra andatura che soglia fare novella isposa, s'approssimano 3857 XI | ben non cal ch'alcun vi sogni,~a tutti dando delle virtuose~ 3858 XXVI | pavefatta sopra le zolle del solcato orto bassai le ginocchia 3859 XLVII | ciò che la filata lana~per soldo acquista delle feminette;~ 3860 III | animali si sono dati che non soleano, e Febo più chiari n'ha 3861 XXIX | ciascuno mi curava quanto solesse fare Anaxarete, ancora non 3862 XV | che con cotali ornamenti soleva Semiramis entrare nelle 3863 XXXV | più alto luogo appresso al solio di colui che oggi in quella 3864 XVIII | sopra li marini liti presi sollazzevole via. E, ogni paura da me 3865 V | altre sopra gli ornati prati sollazzevolmente giucante, la vede di quel 3866 VI | non conosciute cure da lui sollecitato, maladice le troppo lunghe 3867 IX | con convenevole altezza sollecite. E, intra le candide e ritonde 3868 XI | onore.~L'animo suo in alto sollevando~magnanimo diventa, giusto 3869 XXXV | la trovarono, e il luogo, sollevato con picciolo colle dal mare, 3870 XLVII | portate via, la man gallica solva)~che elle forse non sian 3871 XXXVIII| ruine de' figliuoli del solvitore de' problemati di Spingòs 3872 III | riposo vago, dispose la ricca soma, e sopra le nate erbette 3873 XXXV | imagine in me avesse a cui somigliarsi tra molte in quel mezzo 3874 XII | piccioletta, nelle sue labbra somigliava vermiglia rosa, e, rimirandola, 3875 XXXV | gran festa, alla quale i sommati del regno suo, d'ogni parte 3876 XXIII | l'altro tementi con voce sommessa a' loro congiugnimenti invocarono 3877 XXXVI | aspettando, il mio volere~ho sommesso al soffrire; e con vittoria~ 3878 V | volere il bene sempre tenuto sommettere, cioè la libertà? Le tenebre 3879 XXXV | effettuosa, quanto più a sommetterlemi fui innanzi dubbiosa. E 3880 X | orecchi da vicina parte una sonante sampogna con dolce voce 3881 XIV | far dimoro~né sampogna sonar, ché per sé sola~diletto 3882 XI | parte nel verso ne farò sonare.~Quando ne' cuor di noi 3883 XXVI | a' templi suoi, e quivi, sonati i tamburi e i rauchi corni 3884 XXXII | mormorii ne' miei orecchi sonevoli male, mi porge lusinghe, 3885 V | quale, gli occhi volgendo sonnolenti in giro, quasi appena conosce 3886 III | con occhi torvi e con voce sonora mazze mostrando, pose silenzio, 3887 XXXVIII| multiplicati popoli con voci sonore apparecchiavano e a' sacrificii 3888 XLI | vi spaventi il mio venir sonoro~né l'alta luce in queste 3889 XXVI | donna, pieno di sonno per soperchi cibi, come io avvisai, in 3890 IX | a cui quanto conviensi sopposta la bella bocca, di piccolo 3891 XXXV | naiade di qualunque paese sopposto al re novello vi furono; 3892 III | l fuggire non li valse, sopragiunto da quelli, col bastone, 3893 XXIII | che allora, fuori che per sopravegnente morte, l'uno sarebbe d'altrui 3894 XXIX | a temere. E acciò che i sopravegnenti casi cessassono sventurati 3895 XXVI | libidinose vivande. E a costei sopravenne Bacco, nato della consumata 3896 XXVI | saputo; e molte altre cose sopravennero, le quali insieme diedero 3897 XXVI | con simili avevamo alle sopravenute fatiche rendute vigorose 3898 XXX | tristarsi mai~per fortunal sopravenuto male.~E così come in questo 3899 XXVI | eccelso ciriegio e il lazzo sorbo e il fronzuto corbezzolo 3900 X | i serpenti di Libia né i sordi mari d'Elesponto: per la 3901 XXXVIII| volte stato presso alle sordide mani tentanti ogni cespuglio, 3902 XXII | Appennin le gambe, tale~ched e' sorgesse a far le sue difese,~alla 3903 XXXVIII| uno alto cavallo e di pelo soro, fortissimo, ornato di bellissima 3904 XXXVIII| e così discordanti, né sorte né altro li poteva accordare, 3905 XV | riso, tanto a sé il tengon sospeso che le bellissime guance, 3906 XI | Bacco in lui, sì come dio sospetto,~e ancor Cerer prende con 3907 IX | più fiate l'ardito occhio sospinse. E rimirando sopra i nascondenti 3908 XVIII | miei la sua bellezza e, sospinta dalla santa dèa di cui qui, 3909 XXXVIII| Trinacria, forse da necessità sospinti, presono terra. Dove a Polifemo 3910 XXIII | della mia vita rimedio e sostegno, sopra Xanto, bellissimo 3911 XXXV | picciolo luogo appena li sostenea, quindi di loro gran parte 3912 XXIX | alla conceputa ira, non sostenendo più innanzi gran tempo che 3913 XXIII | lontanata da lui, appena sostenendosi, si levò a sedere, cotale 3914 IX | in sé picciola concavità sostenente, soprastante non troppo, 3915 XXXII | quale con meno fatica li sostenessi; e come fu l'avviso, così 3916 XXXV | fatiche delli perduti amori sosteneva per questa. Ma sedici volte 3917 XXVI | li quali i loro pedali sostenevano, si stendevano i torti rami 3918 XXXVIII| a' danni, mal pazienti le sostenieno; e più volte l'ire piansono 3919 XXVI | discorse il mondo; e la terra, sostenitrice di tutti gli affanni, ancora 3920 VII | fronde e di fiori ricoperti, sostennero i lieti uccelli, e le occulte 3921 XL | i cigni abandonati, non sostenuti i raggi di quella, se non 3922 XXIX | riparo a quelle cose che non sosterranno di riceverlo. Egli ci è 3923 XXXV | Iovenale l'oppido antico si sottomise, e quello signoreggiando, 3924 XXVI | poi che il lavoratore v'ha sottoposte l'accese fiaccole.~E partitasi 3925 XV | nel suo atto ridente, col sottoposto mento, compreso in picciol 3926 IX | disgiunte, di colore stigio, sottostare discerne; le quali, non 3927 IX | grassezza piacevole non soverchia, e il dilicato collo e lo 3928 V | ancora co' miei servigi la soverrò. Le quali cose se alcuna 3929 | sovra 3930 II | coloro~che 'n compagnia della sovrana altezza~di te conobbi in 3931 XXXIX | visibelemente.~Io conosco che li ben sovrani~e gl'infimi qua giù furon 3932 XXXVIII| Ciclopo. Alla quale se tu non sovvieni, già disperato e più non 3933 XXX | fiati del turbido Noto,~da sozze piove e nuvoli premuto,~ 3934 XXVI | lascivo con parlare rotto, sozzo e non continuo disteso stava 3935 XXXV | popoli orientali e di que' di Spagna e di qualunque altri si 3936 XXVII | ruvidi e oscuri;~e ove spander vuolsi, non ha cari~i suoi 3937 XXXVIII| dello iniquo tiranno con più spargimento di sangue che prima diedono 3938 XXXVIII| qual cosa per l'ampio letto sparse i gravi membri e, gli occhi 3939 XXXVIII| potentissimi fiesolani lo sparto popolo renderono alle mura. 3940 XXIX | congiunse con uno giovane sparuto e male conveniente alla 3941 XLIV | vicini. - E quinci sùbita sparve, nel cielo tornando con 3942 XXXV | io ti risponderò».~Me non spaventarono le crudeli parole, ma, nel 3943 VII | poi con terribile suono è spaventato; e per le regnanti Pliade 3944 XLI | dimorate sicure:~non vi spaventi il mio venir sonoro~né l' 3945 IX | verdeggiante ghirlanda, la spaziosa testa e distesa, imitante 3946 XV | il vestir non gli toglie, speculate, tutte le loda, e con quelle 3947 XV | suo viso mirando, loda la spedita fronte e le non irsute ciglia 3948 XXVI | l'aure s'ingegnavano di spegnerlo. Laonde io, come vinta, 3949 XVI | fuggire,~sì ch'i' 'l potessi spender nello effetto~de' tuoi servigi; 3950 IX | cerchio, allato alle quali li spenti carboni si diriano bianchi 3951 XLIV | minori in questo modo:~- Spera in noi e fa bene; e i tuoi 3952 XXXIX | temperati voleri e fermi petti,~speranti di salire a quello onore~ 3953 XXIII | tede in matrimonio, bene sperantisi d'operare. E così in quelli 3954 XLVII | piacente,~sì m'ha ad in te sperar l'anima posta~ch'ad altro 3955 XII | bellezze li fanno migliori sperare le nascose e in sé o l'uso 3956 I | avversa, così da disiata e sperata letizia insieme procedon 3957 XLIV | frutto prenda, quale ha sperato, ne' regni tuoi. -~Queste 3958 XXXII | desiderava le nozze mie, le quali sperava che gl'iddii avessero promesse 3959 XXXVIII| nome dispostisi, per quello speravano più benigna fortuna. Ma 3960 XXXVIII| tentanti ogni cespuglio, spesse fiate m'imaginai co' miei 3961 XXVI | l'ellera l'olmo, così da spessissimi gelsomini e da pugnenti 3962 XXVI | mostrò le forze sue, e gli spezzati monti e la terra cotta, 3963 XXVI | e i capituti porri e gli spicchiuti agli; e oltre a ciò i lunghi 3964 V | d'aspettare con gli aguti spiedi li spumanti cinghiari, e 3965 XVI | sia bisogno ch'io a voi lo spieghi~quanti nimici vostri abbiate 3966 V | reti più ragionevolmente si spieghino; né niuno inganno a ritenere 3967 XXVI | conosciuta biada con alte spighe rendé in molti doppi. E 3968 XXXVIII| solvitore de' problemati di Spingòs disaveduti incapperemo, 3969 XLIV | ricoperto, Agapes, in bocca spirandoli, di fuoco mal da lui simile 3970 XLV | o più beata~ch'altra che spiri en la luce presente,~o graziosa 3971 XXIII | manifestamente sentii gli smarriti spiriti ritornare e i morti risuscitare 3972 XXXIII | Citerea, ma lieto tutto splende,~di mirabile luce sfavillando.~ 3973 XV | d'oro ma di varie gemme splendente, discerne; la quale congiungeva 3974 VII | ai suoi piaceri, avendo spogliate di frondi le selve e l'alte 3975 VII | autunno suto per adietro spogliato, e gli alberi, di graziose 3976 XVIII | servata al debito tempo, fu sposata ad uno giovane di nobilissimi 3977 XXI | nella camera del novello sposo, le quali credetti che più 3978 XLI | avendo con intero core,~spregiando il mondo e le cose moderne,~ 3979 XLIV | dissolvermi e essere con teco mi spronano. E perciò, che passibile 3980 V | con gli aguti spiedi li spumanti cinghiari, e i miei cani 3981 VII | rimpennare saette, in aguzzare li spuntati ferri e in risarcire li 3982 XXIX | Surrento e le rocche di Stabia e la già grande Pompea e 3983 I | contrarii, gli exaltamenti non stabili di fortuna in continui momenti 3984 XLV | sereno~quanto Titàn en la stagion novella.~E ne' primi 3985 XVI | a buon fine i tempi e le stagioni,~e te massimamente, a cui 3986 XXVI | coperta delle fila e delli stami delle figliuole del re Mineo, 3987 XVII | mantello tenendo, quasi stanca si riposava. E nondimeno 3988 XXXV | che tra Falerno e Veseo stanche mettono in mare, nelli eminenti 3989 L | ricercan le torri; e gli stanchi cavalli, compiuto il corso, 3990 | stando 3991 XXXI | Tieste un'altra volta; e standoti dove tu se', lunga notte 3992 | stanno 3993 V | alquanto i suoi capelli non stanti in alcuno ordine dinanzi 3994 XXXV | partendosi quindi e novella stanzia cercando, dietro alle spalle 3995 | starei 3996 | stavano 3997 II | sì come di degna~donna si stenda con etterno onore.~ 3998 XXXVIII| circunferenzia di quella si stendea; il quale con ammirazione 3999 III | in terra, ora sé fra loro stendendo, si stava. Ma mentre che 4000 III | in questo trastullo, ora stendendoli in terra, ora sé fra loro 4001 VIII | lieta posando, sopra l'erbe stendi.~Qui, come suol', cantando, 4002 XXVI | pretosillo. Ma perché mi stendo io in queste menome cose? 4003 XXXV | morta giace. Onde essi, sterilità e mortalità dubitando, tornarono


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