[XXXVI]
L'alta corona e bella d'Adriana
di molte stelle nel ciel rilucente,
a me promessa da voce non vana,
ad operar virtù già molta gente
nel mondo mosse, tra le qua' Perseo,
quella sperando vigorosamente,
armato da Pallàde, ne rendeo
vinto il Gorgone; e 'l miracol di Creta
con ingegno sottil vinse Teseo.
Da questa ancora processe la lieta
liberazion d'Andromeda, la quale
poi di Perseo fu sposa mansueta.
Bruto con forza a nessun'altra equale
uccise i figli aderenti a Tarquino,
con giusta scure, perch'elli avean male
la libertà, la quale è don divino,
ancora conosciuta; e 'l gran Catone
che 'n Utica morio, e 'l Censorino
mostrâr con forte petto ogni cagione
dover tor via, la quale a star suggetto
viziosamente desse condizione:
e del lor santo, buono e giusto petto
Utica, Cipri, Libia e Acaia
son testimoni sanza alcun difetto;
e 'l buon Fabrizio ancora, che la graia
moneta rinunciò e de' Sanniti,
ben ch'alli avari buona e giusta paia.
I detti ornati, nitidi e puliti
di Cicerone, e di Torquato i fatti
con que' di Paulo Emilio sentiti,
di Scipion gli onori, i modi e gli atti
per questa fur lor cari, avegna dio
ch'essi per fé non dritta ad essa tratti
non fosser poi; e se il suo disio
avesse Dido ad essa, quando Enea
lasciò lei, vòlto sanza dire addio,
viva averebbe alla sua vita rea
rimedio ancor trovato, e forse in guisa
miglior che la credenza non porgea.
E Biblide dolente non divisa
dal mondo si saria, ma, aspettando,
l'anima avrebbe la carne conquisa.
Così di sé alcuni male oprando
incrudeliscon contro a sé dolenti,
le loro angosce mancare sperando.
Oh come folli sono e mal sappienti
chi per tal modo abandona gli affanni,
a' qua' dovrien più tosto esser contenti
che con la morte raddoppiare i danni,
o col voler di sùbito volare
da leggier duoli a vie maggiori inganni!
E io, la qual, per amore approvare,
avute ho quante noie posson dolere
a chi con lui vivendo vuole stare,
la 'mpromessa aspettando, il mio volere
ho sommesso al soffrire; e con vittoria
credo del campo levarmi e godere,
di quella ornata, nella etterna gloria.
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