[XIX]
Pallade, nata del superno Giove
nel ciel mostrante più del suo valore,
qua giù ne spande quanto vuolsi e dove;
ond'ella lui con perpetuo onore,
come benigno padre e come degno,
ha 'n riverenza con sincero amore,
mostrando qui a noi com'al suo regno
salir si debba per etterna pace,
lasciando ogni altro sollecito ingegno;
e con la industria sua ancor ne face
di grazia più che ne mostra 'l fuggire
da' fiumi stigii ove ogni ben si tace;
e come qui, posposto ogni disire
de' ben fallaci, si debbia virtute,
per ben di sé, da ciaschedun seguire.
Per costei le province hanno salute,
reggono i re, e a' casi emergenti
riparo dan le sue leggi dovute.
Costei cortese tututti i viventi
con alta voce chiama alli suoi doni,
sol che' chiamati al prender sien ferventi.
Costei l'antiche e nuove condizioni
con occhio chiaro memora e discerne
e le future con giuste ragioni.
Costei ancor con le bellezze etterne
del viso suo più bello a riguardare
che altra vista mai fra le superne,
co' suoi effetti si sforza a purgare
ciascuna nebbia delli cor mondani,
sol che 'l turbato la lasci operare,
rendendo quinci gl'intelletti sani
così a' beni perpetui focosi
come eran prima ad acquistare i vani;
e fa i suoi fra gli altri gloriosi,
piacevoli, gentili e ben parlanti,
solleciti, benigni e graziosi.
Oh quanto son cotali effetti santi,
e come sé tra gli altri esser beati
si posson dir di quelli i disianti,
ben che sien pochi, e molti gli abbagliati.
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