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Giovanni Boccaccio
Comedia delle ninfe fiorentine

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[XLI]

Io son luce del cielo unica e trina,

principio e fine di ciascuna cosa:

deh, qual men fu, né fia nulla, vicina?

E sì son vera luce e graziosa,

che chi mi segue non andrà giammai

errando in parte trista o tenebrosa,

ma con letizia agli angelici rai

mi seguirà nelle divizie etterne,

servate lor d'allor ch'io le creai.

Chi di me parla, alle cose superne

la mente avendo con intero core,

spregiando il mondo e le cose moderne,

c'hanno potenzia di trarre in errore

gli animi puri, io son sempre con loro,

loro infiammando più del mio ardore.

Adunque a voi, o grazioso coro,

sia pace, e ben dimorate sicure:

non vi spaventi il mio venir sonoro

né l'alta luce in queste parti oscure.




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