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Giovanni Boccaccio
Comedia delle ninfe fiorentine

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  • [XV]
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[XV]

Aveva detto Alcesto, e Acaten irato già volea rispondere, quando le donne, quasi ad una voce, gli puosero silenzio, del suo errore increpandolo, le 'mpromesse ghirlande dando al vincitore. E quindi levatesi, ritornate al prato loro, sotto uno bellissimo e pieno di fiori alloro, sopra una chiara fonte, in cerchio si puosero a sedere con Ameto. E già di ciò che nella loro stanza dovessono operare tenenti trattato, durante ancora il caldo, Lia di lontano due ne vide a loro con lento passo venire; per che all'altre con umile parlamento:

- Giovani, - disse - levianci; andiamo ad onorare le vegnenti compagne. -

Alla cui voce rivolte e levate, con simile passo verso di quelle, da loro già vedute, n'andarono, solo Ameto lasciando sopra la fonte. E giunte ad esse e quelle con accoglienze raccolte piacevoli, alli loro luoghi insieme voltarono i passi; la quali vegnenti con non altra andatura che soglia fare novella isposa, s'approssimano alla fonte. Laonde Ameto, riguardandole, in sé multiplicando l'ammirazioni, quasi di senno esce; e appena potendo credere ch'elle siano altro che dèe, tutto fu mosso a dimandarne Lia. Ma, ratemperato l'ardente disio, fra sé estimava d'essere in paradiso; e con intento occhio, come l'altre avea fatto, così quelle comincia a riguardare, dicendo: - Se queste qui così di venire perseverano, in brieve la bellezza d'Etruria, ma più tosto tutta quella de' regni di Giove, ci fia raccolta; e io, usato di seguir bestie, Amore, poco avanti da me non saputo, seguendo, non so come mi convertirò in amante, servendo donne, alle quali, così fatte, seguire lunga vita mi prestino gl'iddii e animo dal presente non discordante. E come mi poteano essi fare de' loro beni disioso sanza avermi queste mostrate? - Egli vede l'una, in mezzo delle due seconde, a quello luogo dove cantava il pastore prima venute, donnescamente con occhio vago rimirandosi intorno, venirsene dopo Lia; e lei tutta vestita di bianchissimi vestimenti conosce, ne' quali appena sa discernere i lavorii tessuti in quelli con maestra mano; del cui vestimento le fimbrie, le scollature e qualunque altra estremità di quelli di larghissimi fregi d'oro, non sanza molte pietre, vede lucenti; e di maravigliosa chiarezza discerne infra gli alti albori dipingere la via ond'ella passa. Egli, per maraviglia riguardando, a quella nel petto una bellissima fibula, non solamente d'oro ma di varie gemme splendente, discerne; la quale congiungeva le parti dello sparato mantello di colei, di cui l'una parte, sopra il sinistro braccio raccolta e pendente da ciascuno lato, uno arco, il quale portava, niente impediva; e l'altra, gittata sopra la destra spalla, larga via concedeva alla mano tenente una saetta, la cui cocca tal volta la bella bocca e alcuna girarsi nell'aere, movendola quella, e altra diverse cose mostrare, con tanta autorità nel movimento di lei quanta Giunone, discendente degli alti regni, userebbe ne' nostri, discerne. Onde egli, queste cose in sé tutte considerate, raccolto nella sua mente, dice alcuna volta:

- Or potrebbe elli essere che costei fosse Venere, discesa ad onorar li suoi templi? Io non so; ma io non credo che più bella, né tanto, mai si mostrasse ad Adone. E se ella non è dessa, ella è forse Diana, la quale quella che con lei venne di sanguigno vestita, nella sua venuta pensai che dessa fosse; e che ella sia dessa non è impossibile, però che simile abito suole quella servare ne' boschi suoi, fuori solamente che de' capelli. O forse ch'è alcuna altra dèa e da me non è conosciuta? E come verrebbe qui dèa che la terra non desse altri segnali? I prati tengono i fiori che si sogliono e l'acque quella chiarezza; alcuno odore più che l'usato non corre per lo caldo aere, e l'erbe, per lo sole passe, non lievano liete le sommità loro; né s'è mossa la terra, né queste donne l'hanno come dèe ricevute, non meno belle di loro. E se ella non è celestiale, io non so chi ella si sia mondana, però che elli ha poco che io apparai che il mondo portasse sì belle cose; e bene che io già abbia udito che con cotali ornamenti soleva Semiramis entrare nelle camere del figliuolo di Belo e la sidonia Dido andare alle cacce, certissimo delle morti di quelle, qui al presente non le debbo aspettare; ma chi che ella si sia, singulare bellezza possiede. -

E poi che così ha detto, lasciando il tutto, a considerare le particularità di lei si rivolge, e rimirandola nella parte eccelsa, sotto pomposa ghirlanda delle frondi di Pallade vede i biondi capelli coperti da sottile velo; del quale parte, ma picciola, di sotto alla ghirlanda se ne porteria zeffiro, se sì forte soffiasse che dall'altro il potesse dividere; li quali sopra l'orecchie in tonda treccia raccolti e quindi di dietro non cascanti sopra lo equale collo, con piccolo viluppo stendentisi or verso l'una e poi verso l'altra orecchia vicendevolemente ristretti, loda in infinito, né dissimili ad alcuni delle prime li reputa in legatura o in colore. E la non coperta fronte dalla ghirlanda di bella grandezza e di luce commenda; della quale nella estremità inferiore, di colore di matura uliva, quanto conviensi eminenti, sottili e partite, non diritte ma tonde, due ciglia discerne, soprastanti a due occhi ne' quali quanta bellezza dipinse natura già mai, tanta in quelli ne giudica Ameto, pensante, quando volessono, alle loro forze non potere resistere alcuno iddio; e se con soavissimo modo verso di sé li vede levare, tanto quanto a lui fissi sopra dimorano, gli pare gli ultimi termini della beatitudine somma toccare, credendo appena che altrove che in quelli paradiso si truovi. Li quali, neretti, soavi, lunghi, benigni e pieni di riso, tanto a sé il tengon sospeso che le bellissime guance, nelle quali con bianchi gigli miste si dirieno vermiglie rose, il dilicato naso, a nessuna altra stato simile, e la vermiglia bocca, con grazioso rilievo vermiglietta mostrantesi, e ciascuno per sé solo potente a fare maravigliare ogni uomo che li mirasse, quasi nol muovono a riguardarsi, sì gli è cara la luce di quelli ne' quali non meno salute sente che in quelli di Lia.

Ma poi che dalla virtù d'essi fu vinto, sospirando il suo sguardo ritrasse all'altre cose, e come disegnate sono, riguardate, tutte le loda, e con quelle il mento bellissimo, sopra il quale il velo, mosso dalla sommità della testa e apuntato sopra i raccolti capelli, da ogni parte terminava raggiunto e trasparente molto, tanto che appena ch'egli vi fosse stato si saria detto; la marmorea e in alto diritta gola e il bellissimo collo piano e co' vestimenti congiunto, come elli poteva difendeva dal sole, infino alla scollatura de' vestimenti passante, la quale non ascondea i ritondi omeri col suo giro. A questa parte con diligenza rimira Ameto, e degna di laude maravigliosa la reputa co' nascosi beni, appena di sé danti sopra li stretti panni alcuni segnali; e ciò sanza indizio di giovinetta età non avvenia; e con questi loda le braccia, delle quali se per chiedere andasse, domanderebbe così tosto come da quelle di Giuno essere stretto e tocco con le candide mani, le cui non grosse ma lunghe dita d'oro circulate vedea. E di quella, grande di statura e andante, alcuna volta vede il picciolo piede, e per merito dell'aure moventi i vestimenti toccanti le verdi erbette, nate di propio volere ne' lieti prati, tal volta più ad alto rimira, e discerne la tonda gamba da niuno calzamento coperta; e bene che ombrosa per li circunstanti panni la vegga, bianchissima, gli scoperti membri guardando, la sente. Egli disidererebbe di vedere più avanti, ma invano vi s'affaticano gli occhi suoi; e perciò, venuta già quella tanto avanti che libera li rimanea dell'altra la vista, levò da quella le luci, sopra l'altra fermandole con non minore maraviglia. E poi che egli ha lei, vegnente in maturo abito, in mezzo delle prime a quello luogo venute, per ispazio grandissimo riguardata, non sappiendo come esser si possa vero ch'egli vegga tanto di bene quanto vede, e alcuna volta fra sé si pensa dormire, e dormendo essere agli scanni superiori tirato a veder quelle, e poi dice: - Io non dormo -; e, non affermandolo, ne rimane in dubbio; e pur rimira ciò che agli occhi gli aggrada. Egli d'alta statura, vestita di vestimenti rosati, non meno caramente fimbriati che' primi, la vede; benché l'aurea fibula, tenente dell'altra il mantello, nel mezzo del petto di lei rilucesse, a costei risplendea sopra la destra spalla. E quello, sottilissimo, da essa in piega raccolto sotto il sinistro braccio e sopra quello rigittato, mostrando il verde rovescio, ricade verso terra, libera lasciando la mano nella quale fiori, colti per li venuti boschi, portava; ma ciò che di quello dalla destra spalla ricade, mosso alcuna volta dal vento, si stende in lunga via: la qual cosa similemente lo sparato vestire dalle latora va faccendo. La testa sua, con leggiadretta ghirlanda di provinca coperta, i biondi capelli da velo alcuno non coperti mostrava, de' quali, non so come legati, ricadeva sopra ciascuna tempia bionda ciocchetta; le quali lei, di ciò non curante, rendevano sì vezzosa che Ameto n'avea maraviglia; il quale, il suo viso mirando, loda la spedita fronte e le non irsute ciglia ma piane; e tali nei suoi gli occhi di colei gli appariscono quali e gli occhi e l'altre bellezze di Filomena al tiranno di Trazia si mostrarono. Le candide guance, non d'altra bellezza cosperse che nella bianca rosa si vegga, non veduta dal sole, gli dànno materia di commendarle, e il naso, nel suo luogo ben ricadente, con la bellezza di sé supplirebbe, se altrove avesse difetto; la picciola bocca vermiglia e nel suo atto ridente, col sottoposto mento, compreso in picciol cerchio, hanno forza di farsi lodare al riguardante, il quale più tosto l'appetito che l'occhio, se elli potessi, ne pascerebbe. Ma poi che egli, con intenta cura la candida gola e il diritto collo e del petto e degli omeri quella parte, che il vestir non gli toglie, speculate, tutte le loda, e con quelle gli altri membri, e i palesi e i nascosi; e con lussurioso occhio rimira lunga fiata il piè di lei, andante calzato di sola scarpetta, la quale poco più che le dita di quello, sottile e stretta, copriva; e, nera, pensa che lui bianco faccia parere. Quelle donne, considerando Ameto le dette cose, pervennero al luogo ove egli, solo, attendendole si sedea; il quale, alla loro venuta levatosi, poi che fra loro onorate, disposte l'arme e' mantelli, assettate si furono, si ripuose a sedere. E tutte insieme e ciascuna per sé lungamente mirate, così lieto cominciò a cantare:

 




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