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Antonio Ghislanzoni Libro segreto IntraText CT - Lettura del testo |
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Giunone in abito da puff con un berretto frigio sulla testa. Euro, Eolo in abito da gesuiti. - Giove sulla pianta.
Giun. Qui nessuno ci ascolta... Tutti. Per chi nel mondo Nulla sa far, Non v'è mestier più comodo e giocondo Che il cospirar. Sì: cospiriamo: Noi siamo nati, Siamo pagati Per cospirar! Di che si tratta - voi ben sapete, Qual è il mio scopo - già conoscete... I Venti. Nulla sappiamo - non comprendiamo... Giunone (distribuendo dei soffietti). Sul mondo soffierete, Dal ciel provocherete: I Venti (provano i soffietti, e quindi li depongono ai piedi dell'albero). Da questi mantici Noi soffieremo, Noi siamo nati, Siamo pagati Sol per sconvolgere, Per disturbar. Giun. Questi soffietti vanno a meraviglia... Vedete: solamente col farne la prova avete già suscitato un temporale che, a dir vero, non combina gran fatto colle mie vedute politiche... Riprendete quegli strumenti, e procacciate, con due o tre soffi, di mandar via quelle nuvole opache che ci stanno sulla testa... (Durante le parole di Giunone, Giove sarà disceso rapidamente dal frassino, e avrà, con due colpi di becco, strappate le linguette ai due soffietti). Eolo (soffiando). Cribbio! la macchina è guasta... Euro (c. s.). Chi mai ha portato via la linguetta di corame...? Giun. Imbecilli! non vi resta dunque più fiato nei polmoni? Soffiate.... soffiate dalla bocca... finchè siamo ancora in tempo... Per nonno Saturno, già la pioggia incomincia... Fate presto, vi dico! (si volge per cercare Eolo ed Euro, ma questi sono fuggiti) Ah! mascalzoni!... sempre così!... Fin quando non vi è pericolo, sfidano terra e cielo; al primo scroscio di temporale, chi si è visto, si è visto... (correndo sotto la pioggia e chiamando a gran voce:) Euro! Eolo! feccia di bricconi... che Giove vi fulmini per via! (esce). Giove (sulla pianta). Ah! Ah! Vedete se quella Giunone mi vuol bene! Io debbo a lei, a lei sola, se questo improvviso temporale viene ad affrettare il compimento dei miei disegni. Didone ed Enea verranno a ricoverarsi in quella grotta... e siccome da cosa nasce cosa, vale a dire: - dalla possessione nasce il disgusto... ergo... ergo... quapropter... sono un Dio... «Intendami chi può che m'intend'io.»
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