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Antonio Ghislanzoni
Libro segreto

IntraText CT - Lettura del testo

  • Didone abbandonata   OSSIA   LA FONDAZIONE D'ITALIA   Commedia-Opera-Ballo
    • ATTO TERZO
      • SCENA QUINTA.   Acate indi Enea.
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SCENA QUINTA.

 

Acate indi Enea.

 

Acate (venendo da sinistra). Queste cartaginesi sono insaziabili. Lode a Giove, son riuscito a liberarmi dalla principessa Anna e a rinviarla alla reggia. Buon per me che la grandine è venuta in mio soccorso, traforandomi l'ombrello. Numi immortali, che proteggete l'Italia futura, operate qualche prodigio in favore dell'augusto mio principe, ond'egli riesca a svincolarsi dalle panie amorose, in cui lo tien stretto e avviluppato la regina. Frattanto, nella mia qualità di fido, ho compartito gli ordini perchè tutti si tengano pronti alla partenza. Il ministro della marina, al quale abilmente ho promesso la croce di commendatore, ha messo a nostra disposizione uno dei più bei navigli dello Stato.

Enea (uscendo dalla grotta). La pioggia è cessata... La regina assopita in profondo letargo... Oh! chi vedo? Acate... il mio fido...

Acate. Augusto sire, io andava in traccia di voi...

Enea. A bassa voce, per carità!... La regina di Cartagine giace svenuta in quella grotta... Converrà profittare del fausto accidente per correre alle navi coi nostri, e sciogliere immediatamente le vele alla volta d'Italia. Se debbo credere ad un sogno che ho fatto la scorsa notte, i venti ci saranno propizii.

 

 

 




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