SCENA
ULTIMA.
Il Prefetto,
i Ministri, il Questore, i suddetti, quindi Jarba, Orbech, Didone.
- Guardie. - Soldati. - Giove ed
altri Numi.
Prefetto (parlando sottovoce ai Ministri).
Fra mezz'ora saranno usciti dal porto. La trireme che loro avete fornita, era
in buon stato?
Min. della
Marina. Non abbiamo
nella nostra marina che una sola nave la quale possa starle al paro, l'Affondatore.
Pref. Tanto meglio - il nostro piano
riuscirà. Era tempo che ci liberassimo da quei trojani. Frattanto vediamo di
tener a bada queste pettegole... Ma, a proposito, dov'è la regina?
I Min. (volgendosi ad Anna ed alle
ancelle, che in punta di piedi si sono avvicinate al crocchio per ascoltare).
Dov'è la regina?... Dov'è la regina?
Anna. Secondo ogni probabilità, la mia
augusta sorella si intrattiene ancora alla caccia col principe trojano...
Quest. Ma se il principe trojano...
Pref. (al Questore mettendogli un
piede su un callo). Vuoi star zitto, testa d'oca! (alle donne). Io
divido pienamente l'argutissima ipotesi della principessa preopinante. La
regina dev'essere alla caccia.
(Rullo di tamburri. - Tutti
accorrono verso il fondo della scena. - In questo mentre, Giove e Giunone
appariscono seguiti da altri Numi, e si intrattengono a cavalcioni di una nube
all'altezza dei lampadari).
Giunone (a, Giove, irritatissima).
Cedo le armi - tu hai vinto. Ma bada che questa vittoria ha segnato il
principio della tua e della nostra decadenza. Fra due o tre secoli me ne darai
delle nuove... Ma tu da qualche tempo non hai più occhi per vedere, nè orecchi
per udire. Tu invecchi orribilmente, tesoro mio.
Giove. Me ne consolo. Invecchiando si
diventa venerabili.
Giun. Dal venerabile all'imbecille non
vi è che un passo.
Orb. (che si porta sul davanti
della scena circondato dai ministri, dalle donne, ecc., ecc.)
Sicuramente... Io ho avuto l'onore di scortare alla nave il fido Acate, quello
che dopo Enea, rappresenta il pesce più grosso della nobile emigrazione
trojana. Sono anche salito a bordo per stringere la mano al principe. Egli mi
ha stretto la mano, e in benemerenza dell'alto servizio che io resi al suo
fido, mi ha fatto cavaliere. Poi mi ha detto di attendere un istante - entrò
nella cabina - e poco dopo ricomparve consegnandomi due lettere e questo grosso
rotolo che ho l'onore di presentare colle mie riverite mani all'illustrissimo
signor prefetto.
Pref. Consegnate (osservando la
soprascritta della lettera). Questa per me, quest'altra per la regina...
Leggiamo... quella della regina (si ritira in disparte, leggendo).
Anna (ad Orbech). Ho io ben inteso!
Tu dici che il fido Acate...?
Orb. Imbarcato.
Clivia (ad Orbech). Gli altri
trojani...?
Orb. Imbarcati.
Clivia. Il mio biondino...?
Orb. Imbarcato...
(Tutte le donne si affollano intorno
ad Orbech, e dopo averlo interrogato, escono dalla sala, strappandosi i capelli).
Pref. In verità... la prolungata
assenza della regina comincia ad inquietarmi.. Non vorrei che la troppo debole,
o dirò meglio, troppo fosforica sovrana fosse partita con quell'audace
filibustiere per collaborare con esso alla fondazione dell'Italia... (colpo
di cannone).
Quest. Ora che il cannone ha parlato,
finalmente si può sciogliere la lingua anche noi, I trojani sono usciti dal
porto...
Did. Dov'è, dov'è il mio nobile
trojano?
Pref. (sottovoce ai ministri).
Come ardiremo palesarle...?
I Min. Col silenzio. (Tutti
assentiscono e rimangono mutoli).
Did. Ma... che vedo? Non una delle mie
donne... Qual lugubre silenzio!... Enea deve avermi preceduto di pochi passi...
Egli era meco poc'anzi nella grotta...
Jarba (che sarà entrato e si terrà in
disparte, dà in uno scroscio di risa). Ah! Ah!
Did. (volgendosi irritata). Chi
ardisce ridere a me dinanzi?
Jarba (sempre ridendo, senza
avanzarsi). Non state dinanzi, regina, non state dinanzi!
Did. (dopo aver osservato). Ah!
quell'imbecille di Jarba!...
Pref. (ai Ministri che gli stanno
intorno). Avete ragione. Pel nostro e pel decoro della nazione è necessario
che la regina esca subito da questo equivoco. (volgendosi a Didone) Regina:
in nome dello Statuto, degnate di assidervi per un istante sul vostro augusto
trono, e di porgere orecchio all'importante documento che io avrò l'onore di
leggervi.
Did. (salendo i gradini del trono).
In verità dopo tante scosse morali non è sgradevole riposarsi alquanto sui
velluti. Prefetto, leggete; e qualora il documento fosse lungo, procurate di
tagliar corto. (sottovoce) Sarà andato a cangiar d'abiti.
Pref. (leggendo). L'Italia è una
necessità geografica... Perchè il mondo, necessariamente condotto dalla sua
conformazione sferica e direi quasi rotabile ad aggirarsi incessantemente sul
suo perno, abbia un giorno o l'altro a bilanciarsi in un solido equilibrio, è
necessario... (colpo di cannone).
Did. (Balzando Dal Trono).
Fulmine di Giove! Che è stato?... Ministri! Questore! Carabinieri! Prefetti...!
Accorrete! osservate! riferite! - (sottovoce, più inquieta che mai) Per
essere un principe trojano, mi pare che ei manchi un poco di civiltà. (Gran
tumulto nella sala.)
Quest. (che avrà guardato da un canocchiale,
nella direzione del porto). Per mille bombe! L'Affondatore che
parte!...
Tutti. L'Affondatore...
Min Mar. Ma voi vi ingannate... osservate
ancora... Nessuno ha dato ordine...
Quest. (guardando dal canocchiale).
Ma sì... l'Affondatore... carico di... donne... Ah! Scommetto che anche
mia moglie... Bisogna far partire un'altra nave... bisogna inseguire la
sciagurata...
Min. Mar. Siete matto, Questore? Qual è la
nave che possa tener dietro all'Affondatore? Qual vi è piroscafo tanto
celere che possa raggiungerlo?
Varie voci. Sicuro! I tecnici ne sanno
qualche cosa...
Quest. (guardando ancora dal
canocchiale). Ah!
Tutti. Che c'è di nuovo?
Quest. L'Affondatore...?
Tutti. Ebbene!!!
Quest. Si è fermato...
Min. Naturale. Dal momento che non si può
raggiungerlo, bisogna che ei si fermi. È ben educato! (Ilarità generale).
Did. Ma, infine! Si può sapere...?
Pref. (avanzandosi). Regina, voi
avreste mille torti, se non militassero in vostro favore mille ragioni... Non è
più tempo di diplomatizzare... I troiani sono partiti...
Did. (colpita). Avete detto...
par...?
Pref. (simulando il massimo dolore)...
titi!
Did. (quasi delirante). Ma il
mio Neuccio... cioè... volevo dire... il mio nano... il principe degli
Anchisi... sarebbe anche egli... par...?
Pref. Tito! Egli ve lo annunzia, o
regina, in questo foglio profumato di tabacco: (leggendo) «Io parto, o
regina, per adempiere al sovrano volere di Giove che desidera affrettare per
mio mezzo i fati della futura Italia. Parto sulle ali dei venti, ma giuro che
il mio pensiero tornerà incessantemente a voi sulle ali dell'amore...»
Did. (cascando nelle braccia del
Prefetto) Io mi sento venir meno...
Pref. (traendola seco) Venite al
buffet - un'ala di cappone vi rimetterà in forza...
Didone (passando dinanzi a Jarba, e
volgendogli una occhiata assassina). Anche questo moro non mi dispiace...
Gli farò credere che moro per lui.
(Rientrano nella sala il
Questore, i Ministri, i Senatori e i grandi Dignitari della Corte).
Quest. È proprio il caso di gridare al
miracolo... Se l'Affondatore non si fosse affondato, tutte le nostre
signore avrebbero raggiunta la flotta di quei malcreati troiani...
Min.
dell'Interno. Sapete
voi, oculato funzionario, se in sull'Affondatore ci fosse per caso mia
moglie?
Quest. C'era, ma quel per caso è
di troppo.
Min. (con visibile gioia). E l'Affondatore
sì è proprio sommerso?
Quest. Sommerso per metà...
Min. (sottovoce). Pur che ci
fosse mia moglie...
Quest. Ne dubito... Le donne stanno
sempre a galla degli avvenimenti... e noi le vedremo bentosto ricomparire in
questa sala, gaje, petulanti, sfrontate, come se nulla fosse avvenuto.
Did. (tornando sul proscenio a
braccio del Prefetto). Ma è proprio scandaloso. Avete osservato? Mia sorella
Anna, Clivia, Rubinia e l'altre damigelle, che si intrattengono nel cortile
colla soldatesca e coi famigli di questo Re Moro... (sottovoce) che in
verità, a vederlo così sbarbato, non ha una fisonomia spiacente...
Pref. Le poverette cercano consolarsi
come possono delle loro pene di cuore, - Ciò che fa meraviglia è che quella
risciacquata a bordo dell'Affondatore non abbia ammorzato alquanto i
loro fuochi latenti.
Did. Misteri del cuore di donna!
(Si avanzano, la principessa
Anna al braccio di Orbech, Clivia, Rubinia e le altre donne accompagnate dagli
ufficiali Mori).
Anna. (con vivacità). Olà! che
fanno i suonatori? Presto! Un valtzer! Una polka! Viva l'allegria!
Voci
diverse.
Viva la danza!
Viva la guardia mobile!
Viva gli uffiziali del settimo!
(Squilli di istrumenti
metallici. Le coppie dei ballerini si avanzano).
Did. (furiosa). Alto là! Chi
ardisce suonare in queste regali soglie senza un cenno della sovrana?
Questore... arrestate immediatamente gli istromenti colpevoli...
(Terrore generale. - Le guardie
di questura si avanzano).
Jarba (venendo dal buffet).
Reccina... niente temere mie soltati... Io tare subito ortine partire
immediatamente per mio accompagnamento a regno te miei padri...
Did. (volgendo a Jarba un'occhiata
pregna di fluidi elettrici). Re Jarba, illustre e nerboruto principe della
Mauritana calidissima terra; confesso di aver avuto dei torti con voi...
Jarba (ridendo). Ah! ah! niente
torti, reccina.
Did. Ma sono pronta a ripararli... La
solenne dimostrazione di simpatia che le mie donne, senza distinzione di età,
porgono in questo momento ai vostri altrettanto valorosi che profumati
uffiziali, mi imporrebbero quasi a dovere ciò che nel mio cuore di donna, di
regina e di vedova, era già stabilito per forza di simpatia. Re Jarba,
dimenticate i miei torti, io vi offro la mia mano, la metà del mio talamo e del
mio trono, e tutto quanto il mio scettro in ricambio del vostro. Re Jarba, io
sono a voi - consentite?
Tutti.
Viva Jarba! viva Jarba!
Il possente imperator...
Or che rasa si è la barba
È gentil come un amor!
Jarba. Mi spiace molto, reccina, ma
questo matrimonio impossibile... ed io partir subito con mie soltati...
Did. (sorpresa).
Impossibile!... Ho io ben inteso, re Moro?... Ma quale impedimento?...
Jarba. Impetimento... canonico... Io
statte vostro cugino (toccandosi il collare che gli ha donato Enea) per
questo collare...
Did. (ridendo). Via, buon re
Moro! questo non è che un simbolo di parentela... E poi... non vi ha chi lo
ignora - i matrimoni fra cugini sono tollerati dalla Chiesa...
Jarba (ridendo). Non statte
soltanto cugina... statte anche cognata...
Did. (turbandosi) Non vi
comprendo...
Jarba (sottovoce alla regina).
Stato anche io in crotta... stato in crotta scura, dopo Enea... Aver capito? E
mille crazie!
Did. (delirante). Ah!...
Che!... Tu!... Lui!... (cade tramortita).
Jarba (ai soldati). Partitt! In
marcia chi vuol!
(Jarba si allontana seguito dai
soldati, dalle donne, ecc. - I Ministri seguono il corteggio del re Jarba. Il
Questore e alcuni dignitari di corte si fanno intorno a Didone svenuta, e le
porgono i soccorsi richiesti dal caso).
Giove e gli
altri Numi (dall'alto
di una nuvola).
Hai già toccata la quarantina,
Pentiti, pentiti, vecchia regina...
Coi militari non darti impaccio,
Ai preti, ai frati gettati in
braccio...
Did. (svegliandosi). Dove
sono?.... Che è stato? Voi... Prefetto! Voi.... Questore! Lasciatemi! Ho
bisogno di rimaner sola. (al Prefetto, consegnandogli alcuni biglietti da
cento) Vi prego di mandare questo mio piccolo tributo alla Società della
Propaganda per l'obolo. (al Questore) Incaricatevi voi di far celebrare
domani un uffizio funebre a suffragio dell'augusto defunto che divise per tanti
anni il suo scettro con me. Ed ora, allontanatevi!...
(Tutti se ne vanno).
Didone.
Sono io ben sola?... Sì! che altro
mi resta?
Morir! L'ultima è questa
Gioia feral dai Numi inesorati
Concessa a noi.
(levando dalla borsa una
scatoletta di fiammiferi)
Pegni di infausto
amore,
Mostrüosi sterpi in cui si cela
L'ignea favilla che di tanti incendii
Fu prodiga alla terra, oh! siate
voi
Di mia morte ministri!...
Esci dal legno
Fiamma letal. «Ardi la reggia e sia
Il cenere di lei la tomba mia.»
(Va strofinando gli zolfanelli,
i quali producono un lieve schioppettio senza prender fuoco).
Oh, l'impostor!
Oh, il traditor!
Perfin coi fosfori
Mi corbellò...
Pur, qui nell'anima
M'arde un braciere,
Che alcun pompiere
Spegner non può.
(Una densa nube, in cui si
avvoltolano Giove, Giunone, Venere ed altri Numi, discende sul palcoscenico, e
sottrae Didone allo sguardo degli spettatori).
Giunone (a Giove). Non avrai tu
pietà di questa infelice regina?...
Giove. Il suo fato è irrevocabile; ma
ella vivrà immortale nella memoria dei posteri. Gli Italiani non sono ingrati,
e laggiù, nel bel paese dove suonerà il sì, i poeti e i maestri di
musica eterneranno la fama di lei con splendidi versi e con divine armonie. Le
catastrofi luttuose precedono mai sempre le grandi innovazioni; perchè sorga un
nuovo impero è necessario che altri imperi volgano a rovina.
Giun. Non hai tu veduto, spingendo il
tuo sguardo fulmineo dentro la nube del secolo avvenire, che in questa Italia
da te vagheggiata e favorita con tanto accanimento, verrà un giorno a
stabilirsi un nuovo culto, pel quale noi saremo detronizzati?
Giove. Tanto meglio! Io sono
maledettamente annoiato di fare il Nume. Desidero che qualcun altro ci si
provi, e sarò lietissimo il giorno in cui mi verrà dato di rientrare nella vita
privata. Oh! voglio un po' godermela, allora!... Ma prima che l'Italia possa
davvero chiamarsi nazione, dovran correre dei secoli, e molti. Tienti ben a
mente ciò che ti dico, vecchia mia: l'Italia non potrà chiamarsi nazione fino
al giorno in cui saranno abbattuti gli idoli che i nostri successori avranno
sostituiti al mio bel muso ed al tuo...
Giun. Non ho l'onore di comprenderti.
Giove. Tanto meglio. Accendiamo la pipa,
vecchia mia - e tu, Veneruccia, tu, la sola Dea veramente immortale, fatti
innanzi e divertimi con quattro passi di cancan.
Venere (slanciandosi verso il
proscenio). Ai tuoi ordini, babbo.
(cominciano le danze)
Giove (a Giunone). Non serve fare
il broncio, vecchia mia. Fra quattro o cinque secoli noi saremo spodestati; ma
questa nostra figliuola non cesserà mai di aver un culto in ogni parte del
mondo. Tutti i grandi sconvolgimenti politici e sociali ebbero, hanno, ed
avranno sempre origine da lei. E il mondo babbèo non cesserà mai di inneggiare
al trionfo dei grandi principii.
(Il cancan prosegue animatissimo
e cala il sipario).
Fine.
|