CAPITOLO VI.
La calunnia.
Scorsa una settimana, in sul
sagrato della chiesa, il contino Tiburzio, incontrando il molto reverendo
sacerdote don Cecilio Speranza, ebbe con lui il seguente dialogo:
- Sapete voi, don Cecilio, che è
proprio un caso da rimanerne trasecolati?
- Io non ho la fortuna di
comprendervi, signor conte!...
- Voglio alludere alla storia del
povero Lodovico... all'affare della coda...
- Ebbene? vi par strano che la signora
Virginia abbia ricusato di sposare un mostro, un animale di genere neutro... un
essere intermedio fra l'uomo e la bestia?
- Non è il rifiuto di Virginia che
mi sorprende, colendissimo e reverendissimo signor curato... Ciò che mi reca meraviglia
è il sapere che Lodovico abbia realmente una coda...
- Che? non eravate voi sicuro prima
d'ora?
- Io vi giuro, signor don Cecilio,
che quando vi ho narrato quella sciagurata istoria della coda, io aveva
intenzione di celiare... di fare una burla innocente... Non ho dunque ragione
di sorprendermi in veder realizzato un fenomeno, che io non credeva esistesse
fuorchè nella mia imaginazione?
Il reverendo cavò di tasca la
tabacchiera - fiutò una presa di rapè, levando gli occhi al firmamento - poi,
traendo il contino presso il vestibolo della casa parrocchiale:
- Mio buon signore - gli disse con
voce melata - se è vero quanto asserite, che la coda del signor Lodovico fu da
voi inventata per celia innocente, conviene ammirare in questo fatto la mano
sagace della provvidenza, la quale talvolta si serve di un errore per condurre
i miseri mortali alla scoperta del vero... Il signor Lodovico era un uomo
pericoloso... Le sue massime, i suoi principii potevano scandolezzare gli
onesti abitanti della borgata... È bene ch'egli abbia dovuto ritirarsi... Sarà
prudente non riparlare dell'accaduto, e lasciar correr l'acqua pel suo letto.
Ciò che è fatto è fatto... Ricordatevi bene, signor contino - e don Cecilio
fiutò una seconda presa di tabacco - ricordatevi bene, che quando noi preti ci
mettiamo la coda, nè anche il diavolo può impedire che essa produca il suo
effetto.
Il contino si inchinò
profondamente, e, tornando alla propria abitazione, gli ricorse alla mente un
testo latino ch'egli aveva appreso in collegio dai reverendi padri gesuiti: calumniare!
aliquid semper manet. - Il qual testo parafrasato verrebbe a dire: quando
volete rovinare un galantuomo, inventate pure le più incredibili calunnie - e
il mondo crederà sempre!
|