XXXI.
Ma i governi dispotici sono troppo
informati alla moralità, per non far uso in certe occasioni delicate di
eccezionali indulgenze. Giuda, espertissimo dei misteri di polizia, conosceva
la storia di molti altri bricconi, i quali erano riusciti a farsi perdonare i
più atroci delitti coll'innocentissimo stratagemma di accusare un galantuomo e
fornire delle buone calunnie per farlo appiccare. Erode, Pilato, Caifasso, il
proposto Anna, il procuratore del Re, i giurati, i legulei, gli scribi, i
fabbricieri, i possidenti, gli usurai, in una parola la grande maggioranza
degli uomini d'ordine e della moderazione, l'avevano a morte contro il capo
della setta cristiana, e già da più giorni correvano sulle traccie di lui per
farlo fucilare o crocifiggere senza processo.
Armato di tali considerazioni,
Giuda si presentò arditamente al commissario superiore dell'undecimo
circondario, e senza perdersi in preamboli, si esibì di consegnare nelle mani
dei carabinieri e delle guardie di pubblica sicurezza il capo della terribile
congiura repubblicana.
|