XXXV.
I nostri lettori avranno già notato
non senza meraviglia, come Giuda, fino a quell'epoca, fosse andato esente da
quella fatale passione, cui tutti gli uomini ben organizzati vanno soggetti una
o più volte nel corso della vita. - A Bologna, passeggiando sotto i portici, il
nostro eroe vide finalmente una donna... una vergine... un cherubino!... Il
cuore inveterato, quasi ossificato, del traditore di Cristo, si infiammò come
un mazzo di zolfanelli al contatto di una stufa.
La giovinetta chiamavasi Camilla ed
era figlia di un salsamentario, che a Bologna passava pel più distinto
fabbricatore di mortadelle. Giuda passò venticinque volte dinanzi alla bottega
lanciando, attraverso i salami della vetrina, delle occhiate temerarie. La
giovinetta ingenua sbirciava, dietro un giambone, il galante forastiero. I due
cuori si intesero. Appena Giuda potè leggere nel volto della fanciulla il
sentimento di un affetto ricambiato, entrò nella bottega col pretesto di
comperare cinque once di salato misto. - La ragazza ebbe il gentile e delicato
pensiero di involgere la merce in una lettera tutta piena di frasi appasionate
e di errori di ortografia.
|