XLVII.
I funerali di Bartolomeo
De-Majocchi si celebrarono a Gerusalemme con pompa non più veduta, e nella
epigrafe piramidale esposta sulla facciata del tempio, il di lui nome per la
prima volta si vide accompagnato col titolo di conte.
Fatto è, che dopo la morte
dell'istitutore, il negozio detto della Bolognesina restò chiuso
parecchi giorni per riaprirsi sotto la nuova ditta Barabba e Compagni. La
vedova De-Majocchi si ritirò dal commercio cedendo la bottega e l'avviamento al
suo primo garzone di macelleria. Maritò l'unica figliuola al figlio primogenito
del governatore cav. Ponzio Pilato, indi lasciò Gerusalemme per chiudersi in
una sua villa sul lago di Como, dove fino alla morte attese agli esercizi
spirituali in compagnia di un frate gesuita.
La De-Pilato, unica ereditiera
dell'immensa fortuna, menò brillantissima vita, continuando la tradizione
paterna quanto a condotta politica e religiosa. Le sue sale erano convegno
della più eletta aristocrazia e dei più alti dignitari ecclesiastici. E quando
ella, per capriccio o per spirito di opposizione, rifiutava di concorrere a
qualche opera pia, o negava il solito tributo alla Cassa di San Pietro,
i preti non mancavano di ripeterle: vostro padre.... quello sì, ch'era un
sant'uomo... e Dio gli ha dato del bene!...
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