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Paolo Mantegazza
L'arte di prender marito

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  • PARTE SECONDA.   IL MANOSCRITTO DEL BABBO.
    • IL MARITO LIBERTINO.
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IL MARITO LIBERTINO.

 

La nostra società corrotta, ma ipocrita; libertina nelle opere ma puritana a parole; impone alla fanciulla l'ignoranza più completa, e l'ideale di una giovinetta che va a sposa, e che è forse donna da tre o quattro anni, è quello di non sapere come nascono gli uomini e come si fanno.

Essa dunque deve pure ignorare, che cosa voglia dire la parola libertino; e a questo proposito ricordo che in una conversazione, essendosi parlato di un tale, dicendolo libertino; la padroncina di casa interruppe il discorso, domandando a bruciapelo:

- E che cosa è un libertino?

La mamma, presa all'improvviso, si gargarizzò la gola con quella tossicella artificiale, che è un artifizio molto comune agli uomini e alle donne per prender tempo e trovare una risposta difficile.

E poi, come di scatto:

- L'uomo libertino è un uomo troppo liberale.

Ma tu, caro tesoro mio, sei stata educata diversamente da tutte le altre tue compagne, e benchè innocente, sai benissimo che cosa sia un libertino.

Siccome però, se il giovane che ti facesse la corte per sposarti, fosse libertino, nasconderebbe questa sua magagna con tutte le arti della più abile ipocrisia; è bene che io ti insegni a quali caratteri lo potrai riconoscere.

E aguzza l'occhio e tendi l'arco dell'attenzione, perchè i libertini son quasi sempre molto simpatici e le donne hanno una tendenza a trovarli carini e ad amarli.

Eppure sono cattivi mariti e spesso anche pessimi padri. Nella loro moglie, come in generale in tutte le donne, essi non vedono che la femmina. E l'amano o piuttosto la desiderano finchè è giovane e bella; sprezzandola appena cade sul suo capo la prima neve o compare sul volto la prima ruga.

Essi sono tutti del parere di quel loro collega, che un giorno diceva sospirando:

- Perchè mai quando la moglie ha quarant'anni, non si può congedarla per prenderne due che abbiano vent'anni ciascuna? Non si può forse cambiare senza frode un biglietto di 50 lire in due biglietti, di 25 lire ciascuno?

 

Il giovane libertino che ti fa la corte, ti guarda in faccia con occhi ardenti e senza alcuna timidezza, e il suo sguardo ti obbliga quasi sempre ad abbassare gli occhi e ad arrossire.

Egli non si accontenta di guardarti in volto, ma i suoi occhi vanno in su e in giù dal capo ai piedi e ti abbraccian tutta; e tu te ne senti offesa, come se ti dirigesse parole audaci e sconvenienti.

Una signora molto perbene mi diceva una volta:

- Io non so spiegarmi il perchè, ma quando mi guarda il marchese R. io mi sento come se fossi nuda, e mi guardo e mi riguardo per vedere se davvero io sono vestita....

Il marchese R. era infatti un gran libertino.

Il giovane libertino però non si accontenta di guardare.

Egli trova ad ogni momento un pretesto per toccarti il vestito o per toccare il tuo piede col suo. Trova sempre, che hai un ricciolo fuori di posto e lo vuol mettere al suo posto.

Se ti dà la mano, trattiene la tua a lungo nella sua e l'accarezza teneramente, e te la stringe forte, in modo da farti arrossire.

Quella stessa signora di poc'anzi mi diceva:

- Io cerco sempre di evitare la stretta di mano del marchese R. Essa mi sembra un oltraggio.

Bada molto anche ai suoi discorsi.

Più d'una volta egli ti farà dei racconti in apparenza innocentissimi, ma li interromperà ghignando coll'occhio o sorridendo col labbro; come se volesse farti capire, che non dice tutto quel che potrebbe dire e vorrebbe però che tu capissi anche ciò ch'egli non dice.

Tu non capirai nulla, ma egli continuerà a sottolineare certe parole, con una ghignatina o con un sorriso pieno di malizia.

Tu non lo sai, ma quelle ghignatine e quei sorrisi nascondono un'impertinenza e nel mondo morale sono veri oltraggi al pudore,

Se tu visiti una galleria o una esposizione di quadri con lui, egli si fermerà sempre davanti ai quadri, dove vi è qualche figura poco vestita o qualche Venere senza la camicia e guardandoti cogli occhi ardenti ti sorriderà maliziosamente, invitandoti a guardare o ad ammirare.

Se ti presta un libro, troverai un segno dove si descrive una scena d'amore, o ti leggerà egli stesso quella pagina, commentandola coi suoi sguardi diretti, a te.

 

Potrà accaderti anche questo.

La tua giovane cameriera entra nel tuo salotto e ti annunzia la visita del tuo pretendente.

- Fallo entrare....

Ma mentre tu dici queste parole, hai guardato la cameriera e l'hai trovata rossa in volto e molto turbata.

Un momento dopo non te ne ricordi più, ma pochi giorni dopo, il pretendente ti fa un'altra visita e tu rimarchi lo stesso rossore e lo stesso turbamento nella tua cameriera. Ti pare questa volta, che anche la sua voce sia alquanto tremula.

Alla terza e alla quarta volta che si ripete la stessa scena, tu senti il bisogno di interrogare la fanciulla, quando essa ti accompagna a letto per svestirti.

- Ma dimmi un poco, Silvia, perchè quando viene l'ingegnere M. tu entri sempre in salotto colla faccia rossa e il volto turbato? Ciò non ti accade mai, quando annunci altre persone....

Silvia diviene rossa più che mai e non risponde.

- Dimmi la verità, Silvia... lo voglio.

- Signorina... non lo so.

- Lo devi sapere....

- Ma, signorina mia, ella sa che sono tanto timida.... I giovanotti mi fanno suggezione....

- Ma ciò non ti accade mai, quando parli con mio fratello, quando mi annunci il dottor B. o l'avvocato T.; che sono anch'essi giovanotti e per di più molto belli....

- Ma il signorino lo vedo ogni giorno e gli altri... gli altri non mi fanno suggezione....

Qui Silvia abbassa gli occhi, poi si soffia il naso. Pare che stia per piangere e poi:

- Ecco, cara signorina, io non volevo dirglielo, perchè non me ne sentiva il coraggio e poi e poi, perchè....

Silvia si ferma e piange.

- Perchè.... perchè mi pareva, che l'ingegnere fosse il di lei fidanzato e non voleva dirne male....

- No, di' pur tutto, l'ingegnere non è mio fidanzato....

- Ebbene, allora le dirò tutta la verità. Quel signore, appena entrato in anticamera, prima ancora di domandarmi se la signorina è in casa, mi prende per il ganascino, o mi vuol abbracciare, o prende con me altre confidenze di questo genere.... L'ultima volta, mentre io le levavo il soprabito.... Signorina, non ho il coraggio di dirglielo....

- Su, su, voglio saper tutto.

- Ebbene mi ha abbracciato e mi ha dato un bacio....

- E tu l'hai lasciato fare? E non me l'hai detto subito?

- Che cosa vuole! mi ha preso all'impensata ed io avevo vergogna a parlarle di queste cose; ma me lo lasci dire, l'ingegnere è un gran farabutto.

 

Figliuola mia, un giovane che è innamorato di una signorina, che va a farle visita, deve avere lo stesso tremito con cui un credente si avvicina all'altare; deve sentirsi puro d'ogni basso istinto, e se invece ha tempo e voglia di pizzicare una cameriera, non deve avere nell'anima la menoma idealità. Egli è di certo un libertino e se ti vuol fare sua sposa è per concludere un buon affare o per soddisfare un bisogno dei sensi.

Dopo quel dialogo tu devi chiudere la porta al pretendente e trovarti sempre fuori di casa, quando egli viene a farti visita....

Vada ad abbracciare altre cameriere e si cerchi un'altra sposa.

Quanto a te, devi fargli capire in un modo o nell'altro, che a lui deve applicarsi il verso:

 

Lasciate ogni speranza....

 

 

 




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